LEONE XIV
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 19 novembre 2025
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All’udienza generale Leone XIV annuncia che la Giornata mondiale dei bambini
si terrà dal 25 al 27 settembre 2026
Una nuova armonia con il creato
L’ecologia integrale come «spiritualità» fondata sulla morte e Risurrezione di Cristo e la conversione ecologica come «inversione di rotta» nella sequela di Gesù: sono principi della vita cristiana indicati da Leone XIV all’udienza generale di mercoledì19 novembre in piazza San Pietro.
Proseguendo le riflessioni giubilari sul tema «Cristo nostra speranza», il Pontefice ha affermato che un’ecologia integrale priva di spiritualità pasquale resta «senza presa sulla realtà», perché — come indicato da Papa Francesco con l’enciclica Laudato si’ — se non è custode del creato, «l’essere umano ne diventa devastatore». Al contempo, ha notato il Pontefice agostiniano, esistono anche molte persone «che desiderano, attraverso un più diretto rapporto col creato, una nuova armonia che le porti oltre tante lacerazioni». Di qui, l’invito a una vera conversione ecologica che attivi la solidarietà, proteggendo le «creature dalle brame dei lupi».
Dopo la catechesi, il Papa ha annunciato le date della prossima Giornata mondiale dei bambini che si terrà dal 25 al 27 settembre 2026 a Roma.
Leggi anche:
(fonte: L'Osservatore Romano 19/11/2025)
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Ciclo di Catechesi – Giubileo 2025. Gesù Cristo nostra speranza IV. La Risurrezione di Cristo e le sfide del mondo attuale 5. Spiritualità pasquale ed ecologia integrale
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Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Stiamo riflettendo, in questo Anno giubilare dedicato alla speranza, sul rapporto fra la Risurrezione di Cristo e le sfide del mondo attuale, ossia le nostre sfide. Talvolta anche a noi Gesù, il Vivente, vuole chiedere: «Perché piangi? Chi cerchi?». Le sfide, infatti, non si possono affrontare da soli e le lacrime sono un dono di vita quando purificano i nostri occhi e liberano il nostro sguardo.
L’evangelista Giovanni suggerisce alla nostra attenzione un dettaglio che non troviamo negli altri Vangeli: piangendo vicino alla tomba vuota, la Maddalena non riconobbe subito Gesù risorto, ma pensò che fosse il custode del giardino. In effetti, già narrando la sepoltura di Gesù, al tramonto del venerdì santo, il testo era molto preciso: «Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù» (Gv 19,40-41).
Termina così, nella pace del sabato e nella bellezza di un giardino, la drammatica lotta fra tenebre e luce scatenatasi col tradimento, l’arresto, l’abbandono, la condanna, l’umiliazione e l’uccisione del Figlio, che «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1). Coltivare e custodire il giardino è il compito originario (cfr Gen 2,15) che Gesù ha portato a compimento. La sua ultima parola sulla croce – «È compiuto» (Gv 19,30) – invita ciascuno a ritrovare lo stesso compito, il suo compito. Per questo, «chinato il capo, consegnò lo spirito» (v. 30).
Cari fratelli e sorelle, Maria Maddalena, allora, non sbagliò del tutto, credendo di incontrare il custode del giardino! Doveva, in effetti, riascoltare il proprio nome e comprendere il proprio compito dall’Uomo nuovo, quello che in un altro testo giovanneo dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5). Papa Francesco, con l’Enciclica Laudato si’, ci ha indicato l’estrema necessità di uno sguardo contemplativo: se non è custode del giardino, l’essere umano ne diventa devastatore. La speranza cristiana, dunque, risponde alle sfide cui oggi l’intera umanità è esposta sostando nel giardino in cui il Crocifisso è stato deposto come un seme, per risorgere e portare molto frutto.
Il Paradiso non è perduto, ma ritrovato. La morte e la risurrezione di Gesù, così, sono fondamento di una spiritualità dell’ecologia integrale, fuori dalla quale le parole della fede restano senza presa sulla realtà e le parole delle scienze rimangono fuori dal cuore. «La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza» (Laudato si’, 111).
Per questo, parliamo di una conversione ecologica, che i cristiani non possono separare da quell’inversione di rotta che seguire Gesù richiede loro. Ne è segno il voltarsi di Maria, in quel mattino di Pasqua: solo di conversione in conversione passiamo da questa valle di lacrime alla Gerusalemme nuova. Tale passaggio, che inizia nel cuore ed è spirituale, modifica la storia, ci impegna pubblicamente, attiva solidarietà che fin d’ora proteggono persone e creature dalle brame dei lupi, nel nome e in forza dell’Agnello Pastore.
Così, i figli e le figlie della Chiesa possono oggi incontrare milioni di giovani e di altri uomini e donne di buona volontà che hanno ascoltato il grido dei poveri e della terra lasciandosene toccare il cuore. Sono molte anche le persone che desiderano, attraverso un più diretto rapporto col creato, una nuova armonia che le porti oltre tante lacerazioni. D’altra parte, ancora «i cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio» (Sal 18,1-4).
Lo Spirito ci dia la capacità di ascoltare la voce di chi non ha voce. Vedremo, allora, ciò che ancora gli occhi non vedono: quel giardino, o Paradiso, cui andiamo incontro soltanto accogliendo e portando a compimento ciascuno il proprio compito.
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Saluti
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Dopodomani, 21 novembre, memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria, si celebrerà in tutta l’Italia la Giornata “Pro Orantibus”. Non manchi a tutti i fratelli e le sorelle di vita contemplativa la concreta solidarietà e l’aiuto efficace della comunità ecclesiale per assicurare ad essi la sopravvivenza e la continuità del loro silenzioso, fecondo e insostituibile apostolato.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana, in particolare saluto ...
Desidero ricordare i pescatori, in occasione della Giornata Mondiale della Pesca, che ricorrerà venerdì prossimo: Maria, Stella del mare, protegga i pescatori e le loro famiglie. Il mio pensiero va anche ai Bambini, che avrò la gioia di incontrare nella Giornata loro dedicata in programma dal 25 al 27 settembre 2026.
Accolgo, infine, con affetto i giovani, i malati e gli sposi novelli. Domenica prossima, ultima del tempo ordinario, celebreremo la solennità di Cristo, re dell'Universo. Cari giovani, ponete Gesù al centro della vostra vita. Cristo, che ha fatto della Croce un trono regale, insegni a voi, cari malati, a comprendere il valore redentivo della sofferenza vissuta in unione a Lui. Invito voi, cari sposi novelli, a porre Gesù al centro del vostro cammino matrimoniale.
A tutti la mia benedizione!
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