venerdì 12 settembre 2025

Convenzioni, diritto internazionale, umanità: cancellati. Netanyahu oltre ogni limite

Convenzioni, diritto internazionale, umanità: cancellati. Netanyahu oltre ogni limite


Possibile che in soli tre anni convenzioni condivise da buona parte degli Stati siano state cancellate?

L’impegno contro il proliferare delle armi nucleari non solo ha lasciato il passo al riarmo ma addirittura alla sua quantificazione. E la minaccia ‘atomica’? Senza nessun ritegno se ne parla come di una delle possibili opzioni. Il diritto internazionale? Carta straccia, visto che niente e nessuno ferma Netanyahu e il suo governo che devastano i territori assegnati ai palestinesi da accordi internazionali e per di più colpiscono impunemente una struttura pubblica di un Paese straniero come il Qatar perché ospita una delegazione di Hamas. 

Reazioni? Nessuna, a parte qualche debole mugugno. 
Netanyahu e il suo protettore (o suo beneficiario) Trump stanno demolendo il sistema di rispetto reciproco tra gli Stati diventato principale impegno politico dopo la tragedia della seconda guerra mondiale per affermare solo ed esclusivamente la visione del mondo di chi ha avuto la possibilità di costruirsi pian piano un potere incontrollato. E la cosa più penosa è che intorno a loro hanno costruito una rete di vassallaggio indecorosa, non solo politica, a volte, purtroppo, anche culturale. Quanti studiosi e professori di letteratura russa, una delle più grandi al mondo, vennero impediti di svolgere le loro relazioni, ad esempio su giganti come Dostojiewski o Tolstoi? e a quanti direttori d’orchestra russi fu revocato l’incarico di un concerto perché Putin aveva aggredito l’Ucraina? Docenti non certo in rappresentanza della Federazione Russa come Stato. 

Cos’è accaduto invece qualche giorno fa nei confronti di una rappresentanza ufficiale dello stato di Israele, la nazionale di calcio? Il genocidio, le devastazioni a Gaza, le occupazioni violente e abusive in Cisgiordania, la guerra per fame contro i palestinesi, i quasi ventimila bambini uccisi in questi due anni, i bombardamenti di ospedali, scuole, asili? Sarebbe bastato ricordare uno solo di questi violenti drammi per non far disputare la partita che, come tutti gli eventi di sport, dovrebbe promuovere amicizia, vicinanza, solidarietà: in quelle condizioni terribili? 
Macché, tutti si sono voltati dall’altra parte e la partita si è giocata. Altro che la rigidità contro la grande arte e intellettualità russa. Un pedata rispettata molto di più di capolavori letterari e musicali. 

Se tutto questo è possibile, di chi è la responsabilità se non di quanti abbracciano i ragionamenti padronali di Trump e Netanyahu e si rifiutano di percorrere strade alternative? Come unico coraggioso si sta affermando il primo ministro spagnolo Sanchez che ha formalmente dichiarato non graditi nel suo Paese due dei ministri più sanguinari del governo israeliano. 

Se l’ignavia o il servilismo spingono tanti altri cosiddetti ‘potenti’ a tacere è morta la speranza? No, proprio no. Come alcune importanti iniziative popolari stanno dimostrando la società civile ritrova l’umanità, la sensibilità politica, il coraggio persi dai rappresentanti istituzionali del cosiddetto e morente ‘occidente’. 
Parlo delle centinaia di migliaia di persone che in tutto il mondo scendono in piazza a sostegno del popolo palestinese e del suo diritto ad avere uno Stato; parlo della rievocazione, fatta a voce alta, organizzata da Articolo 21 in tante piazze, dei nomi dei quasi trecento giornalisti uccisi in Palestina per impedire al mondo di conoscere la verità; parlo dell’accorato appello pubblico lanciato da Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena perché tutti i democratici, i solidali, gli umani si impegnino per affermare la verità perché solo questa riuscirà a sconfiggere le falsità affermate dai guerrafondai, dai riarmatori, dai servi stupidi. Loro rappresentano il pericolo, non la salvezza.
(fonte: Articolo21, scritto da Ottavio Olita 10/09/2025)