giovedì 21 agosto 2025

Papa Leone XIV: Il perdono non aspetta il pentimento, è dono gratuito che impedisce altro male

Il perdono non aspetta il pentimento,
è dono gratuito che impedisce altro male
Papa Leone XIV


Amare fino alla fine: ecco la chiave per comprendere il cuore di Cristo. 
Un amore che non si arresta davanti al rifiuto, 
alla delusione, neppure all’ingratitudine.

Udienza Generale

del 20 agosto 2025

Aula Paolo VI



Ciclo di Catechesi – Giubileo 2025. 
Gesù Cristo nostra speranza. 
III. La Pasqua di Gesù. 
3. Il perdono. «Li amò sino alla fine» (Gv 13,2)

Cari fratelli e sorelle,

oggi ci soffermiamo su uno dei gesti più sconvolgenti e luminosi del Vangelo: il momento in cui Gesù, durante l’ultima cena, porge il boccone a colui che sta per tradirlo. Non è solo un gesto di condivisione, è molto di più: è l’ultimo tentativo dell’amore di non arrendersi.

San Giovanni, con la sua profonda sensibilità spirituale, ci racconta così quell’istante: «Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo […] Gesù, sapendo che era venuta la sua ora […] li amò fino alla fine» (Gv 13,1-2). Amare fino alla fine: ecco la chiave per comprendere il cuore di Cristo. Un amore che non si arresta davanti al rifiuto, alla delusione, neppure all’ingratitudine.

Gesù conosce l’ora, ma non la subisce: la sceglie. È Lui che riconosce il momento in cui il suo amore dovrà passare attraverso la ferita più dolorosa, quella del tradimento. E invece di ritrarsi, di accusare, di difendersi… continua ad amare: lava i piedi, intinge il pane e lo porge.

«È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò» (Gv 13,26). Con questo gesto semplice e umile, Gesù porta avanti e a fondo il suo amore. Non perché ignori ciò che accade, ma proprio perché vede con chiarezza. Ha compreso che la libertà dell’altro, anche quando si smarrisce nel male, può ancora essere raggiunta dalla luce di un gesto mite. Perché sa che il vero perdono non aspetta il pentimento, ma si offre per primo, come dono gratuito, ancor prima di essere accolto.

Giuda, purtroppo, non comprende. Dopo il boccone – dice il Vangelo – «Satana entrò in lui» (v. 27). Questo passaggio ci colpisce: come se il male, fino a quel momento nascosto, si manifestasse dopo che l’amore ha mostrato il suo volto più disarmato. E proprio per questo, fratelli e sorelle, quel boccone è la nostra salvezza: perché ci dice che Dio fa di tutto – proprio tutto – per raggiungerci, anche nell’ora in cui noi lo respingiamo.

È qui che il perdono si rivela in tutta la sua potenza e manifesta il volto concreto della speranza. Non è dimenticanza, non è debolezza. È la capacità di lasciare libero l’altro, pur amandolo fino alla fine. L’amore di Gesù non nega la verità del dolore, ma non permette che il male sia l’ultima parola. Questo è il mistero che Gesù compie per noi, al quale anche noi, a volte, siamo chiamati a partecipare.

Quante relazioni si spezzano, quante storie si complicano, quante parole non dette restano sospese. Eppure, il Vangelo ci mostra che c’è sempre un modo per continuare ad amare, anche quando tutto sembra irrimediabilmente compromesso. Perdonare non significa negare il male, ma impedirgli di generare altro male. Non è dire che non è successo nulla, ma fare tutto il possibile perché non sia il rancore a decidere il futuro.

Quando Giuda esce dalla stanza, «era notte» (v. 30). Ma subito dopo Gesù dice: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato» (v. 31). La notte è ancora lì, ma una luce ha già cominciato a brillare. E brilla perché Cristo rimane fedele fino alla fine, e così il suo amore è più forte dell’odio.

Cari fratelli e sorelle, anche noi viviamo notti dolorose e faticose. Notti dell’anima, notti della delusione, notti in cui qualcuno ci ha ferito o tradito. In quei momenti, la tentazione è chiuderci, proteggerci, restituire il colpo. Ma il Signore ci mostra la speranza che esiste, esiste sempre un’altra via. Ci insegna che si può offrire un boccone anche a chi ci volta le spalle. Che si può rispondere con il silenzio della fiducia. E che si può andare avanti con dignità, senza rinunciare all’amore.

Chiediamo oggi la grazia di saper perdonare, anche quando non ci sentiamo compresi, anche quando ci sentiamo abbandonati. Perché è proprio in quelle ore che l’amore può giungere al suo vertice. Come ci insegna Gesù, amare significa lasciare l’altro libero — anche di tradire — senza mai smettere di credere che persino quella libertà, ferita e smarrita, possa essere strappata all’inganno delle tenebre e riconsegnata alla luce del bene.

Quando la luce del perdono riesce a filtrare tra le crepe più profonde del cuore, capiamo che non è mai inutile. Anche se l’altro non lo accoglie, anche se sembra vano, il perdono libera chi lo dona: scioglie il risentimento, restituisce pace, ci riconsegna a noi stessi.

Gesù, con il gesto semplice del pane offerto, mostra che ogni tradimento può diventare occasione di salvezza, se scelto come spazio per un amore più grande. Non cede al male, ma lo vince con il bene, impedendogli di spegnere ciò che in noi è più vero: la capacità di amare.

________________________________

Saluti

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les groupes de pèlerins venus du Burkina Faso, de Côte d’Ivoire, du Sénégal et de France. Demandons aujourd'hui, à la ressemblance de Jésus, la grâce de savoir pardonner, même lorsque nous ne nous sentons pas compris, même lorsque nous nous sentons abandonnés. C'est précisément dans ces moments-là que l'amour peut atteindre son sommet. Que Dieu vous bénisse !

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i gruppi provenienti dal Burkina Faso, dalla Costa d'Avorio, dal Senegal e dalla Francia. Chiediamo oggi, a somiglianza di Gesù, la grazia di saper perdonare, anche quando non ci sentiamo compresi, anche quando ci sentiamo abbandonati. È proprio in questi momenti che l'amore può raggiungere il suo apice. Dio vi benedica!]

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly the groups from England, Finland, Malta, Senegal, Australia, Japan, South Korea, Vietnam and the United States of America. I pray that this Jubilee of Hope will be a time of healing and spiritual renewal for all men and women everywhere. Upon you and your families, I invoke God’s strength, love and peace. God bless you.

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, bitten wir in dem Bewusstsein, dass wir alle immer wieder der Vergebung Gottes und unserer Mitmenschen bedürfen, um die Gnade, vergeben zu können. Durch die Vergebung durchbricht die Liebe den Teufelskreis der Vergeltung und schenkt unseren Herzen Freiheit und Frieden. Ich wünsche euch, dass ihr diese wunderbare Erfahrung oft machen dürft!

[Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, chiediamo la grazia di saper perdonare, nella consapevolezza che tutti abbiamo sempre di nuovo bisogno del perdono di Dio e degli altri. Attraverso il perdono, l’amore spezza il circolo vizioso della vendetta e dona ai nostri cuori libertà e pace. Vi auguro di poter vivere spesso questa meravigliosa esperienza!]

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Saludo a las monjas benedictinas del Monasterio Nuestra Señora de la Expectación, de Cuenca. Pidamos al Señor la gracia de saber amar y perdonar a la medida de su Corazón. Que no cedamos al mal ni al resentimiento, sino que abramos nuestros corazones a la salvación que Él nos ofrece. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

我向讲中文的人们致以亲切的问候。亲爱的弟兄姐妹,你们要忠于天主,从而向邻人见证祂的爱与美善。我降福大家!

[Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua cinese. Cari fratelli e sorelle, siate fedeli a Dio per testimoniare al prossimo il suo amore e la sua bontà. A tutti la mia benedizione!]

Queridos fiéis de língua portuguesa: sede bem-vindos! Saúdo de modo especial os peregrinos vindos de Portugal e do Brasil, bem como os membros da Associação de Professores Católicos de Santiago, em Cabo Verde. A vossa presença em Roma, neste ano jubilar, faz com que possais passar pela Porta Santa, aproximando-vos ainda mais de Cristo, de quem obtemos o perdão para o partilhar com todos. Sem perdão nunca haverá paz! O Senhor vos abenço!

[Cari fedeli di lingua portoghese: benvenuti! Un saluto particolare ai pellegrini arrivati dal Portogallo e dal Brasile e ai membri dell’Associazione dei professori cattolici di Santiago, in Capo Verde. La vostra presenza a Roma, in quest’anno giubilare, vi permette di varcare la Porta Santa, avvicinandovi ancora di più a Cristo, da cui attingiamo il perdono per condividerlo con tutti. Senza il perdono non ci sarà mai la pace! Il Signore vi benedica.]

أُحيِّي المُؤمِنِينَ النَّاطِقِينَ باللُغَةِ العَرَبِيَّة. المسيحيُّ مَدعُوٌّ إلى أنْ يُحِبَّ ويَغفِرَ على مِثالِ المسيح، لكي يَتَحَرَّرَ قَلبُهُ مِن كلِّ ضَغِينَةٍ وكراهية، ويَصيرَ رسولَ سلامٍ في العالم. بارَكَكُم الرَّبُّ جَميعًا وَحَماكُم دائِمًا مِن كلِّ شَرّ!

[Saluto i fedeli di lingua araba. Il cristiano è chiamato ad amare e perdonare sull’esempio di Cristo, affinché il suo cuore si liberi da ogni risentimento e odio, diventando un messaggero di pace nel mondo. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!]

Serdecznie pozdrawiam Polaków obecnych w Rzymie, a także pielgrzymujących do Sanktuarium Matki Bożej na Jasnej Górze. Proszę was, aby wśród waszych intencji, znalazły się błagania o dar pokoju – nieuzbrojonego i rozbrajającego – dla całego świata, zwłaszcza dla Ukrainy i Bliskiego Wschodu. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente i polacchi presenti a Roma e quelli in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Jasna Góra. Vi chiedo di includere nelle vostre intenzioni la supplica per il dono della pace – disarmata e disarmante – per tutto il mondo, in particolare per l'Ucraina e il Medio Oriente. Vi benedico di cuore.]

______________________________________

APPELLO

Venerdì prossimo, 22 agosto, celebreremo la memoria della Beata Vergine Maria Regina. Maria è Madre dei credenti qui sulla terra ed è invocata anche come Regina della pace. Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e in preghiera, supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso.

Maria, Regina della pace, interceda perché i popoli trovino la via della pace.

GUARDA IL VIDEO
Udienza generale