domenica 6 luglio 2025

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 35 - 2024/2025 anno C

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


 XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

Riprendendo e ampliando il discorso fatto al capitolo nove, Luca evidenzia l'importanza di tale testo per la sua comunità passando dall'invio dei Dodici a Israele a quello dei Settantadue al mondo intero. Settantadue, come gli anziani dell'assemblea di Israele, come il numero dei popoli della terra secondo la Torah, come il numero degli angeli della corte celeste che stanno davanti al volto di Dio scesi ora sulla terra per servire il Figlio nel servizio agli uomini. Sono Settantadue che, secondo la numerologia della mistica ebraica, sta ad indicare la Tenerezza, la Misericordia (hesed) di Dio sperimentata nell'incontro con Gesù. La missione ha un esordio: «La messe è molta», cioè l'umanità intera, e trae la sua origine dall'amore del Padre per ogni uomo, fino ad abbracciare gli estremi confini della terra. Tutta l'umanità, ormai, è messe matura per accogliere Gesù, Salvezza di Dio. Le condizioni della missione dei Dodici e dei Settantadue sono le stesse, speculari a quelle incarnate da Gesù, il viaggio dei discepoli è uguale a quello compiuto dal loro Maestro, cominciato al capitolo nove (9,51) che si concluderà a Gerusalemme. Unica sicurezza su cui possono contare è la Parola disarmante e disarmata di Gesù che si fa Provvidenza per tutti. Solamente a queste condizioni la comunità dei discepoli sarà credibile, in grado di donare a tutti, nella fedeltà al Vangelo, lo Shalom di Dio, quella Pace che è saluto, augurio, attesa e desiderio di benedizione, il fruttò desiderato e sperato dello Spirito del Signore.