"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C
Dopo il suo Battesimo al Giordano, Gesù è spinto dallo Spirito nel deserto, come avvenne per il popolo di Israele, ma, a differenza di Israele, che cadde nella prova e vi perì, Gesù ne viene fuori da vincitore. Se i progenitori, dopo il loro peccato, persero il paradiso terrestre e finirono nel deserto, Gesù, nuovo Adamo, partendo proprio dal deserto, supera la prova e inaugura l'ingresso nella terra promessa introducendoci nel Regno. L'episodio evangelico delle tentazioni altro non è che il tessuto della vita di tutti i giorni di ogni creatura umana, la continua lotta contro il male e i costi del bene. Luca fa subito chiarezza circa il messianismo incarnato da Gesù e il suo categorico rifiuto di viverlo all'insegna dell'esercizio del potere: economico (il pane), politico (i regni), religioso (il tempio). In luogo del potere, Gesù sceglie l'ascolto obbediente della Parola del Padre, nell'umiltà, nella povertà e nel servizio agli ultimi. Gesù non cade nel tranello del divisore (diàbolos), quello, cioè, di utilizzare il potere nemmeno per fini nobili, nemmeno a fin di bene, perché il potere è in se stesso diabolico e «utilizzare i mezzi del nemico significa lavorare per lui, il cui fine è quello di far utilizzare tali mezzi all'uomo per renderlo idolatra» (cit). Il nostro Maestro ci insegna - e ce lo insegna perché lo vive lui per primo - che esiste una realtà-altra che vale più del pane, più del potere politico, più del potere religioso, molto più dell'effimera gloria dell'uomo: la realtà di vivere alla Presenza del Padre come figli amati, obbedienti alla Sua Parola, totalmente rivolti a Lui nell'amore vicendevole e nel servizio agli ultimi.