domenica 13 ottobre 2024

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 48 - 2023/2024 anno B

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B 

Vangelo:

Mc 10,17-30 

«Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la propria vita?» (Mc 8,36). Quello che Gesù aveva prima proclamato sotto forma di domanda, ora viene affermata in modo categorico: la connessione tra l'accumulo delle ricchezze e il fallimento della propria esistenza. Secondo Gesù, i beni di questo mondo non sono affatto neutri per quanti desiderano diventare suoi discepoli, in quanto vi è assoluta inconciliabilità tra le ricchezze (mammona) e il Regno di Dio promesso ai poveri (cfr. Mt 5,3). Quando conferiamo ai beni un valore assoluto, quando per essi siamo disposti ad uccidere i fratelli, essi diventano idoli che si impossessano della nostra vita, idoli adorati e desiderati dalla stragrande maggioranza degli uomini più di quanto riusciamo a pensare, anche da noi che ci professiamo cristiani, idoli sul cui altare sacrifichiamo la nostra e l'altrui vita. Su questo Gesù non usa mezzi termini: «Non è possibile servire Dio e la ricchezza» (Lc 16,13). La ricchezza non è solo un pericolo per la nostra appartenenza al Regno di Dio, ma esclude nella maniera più assoluta da esso, perciò l'opzione della povertà non è un pio "consiglio" per monaci, frati e suore, ma la condizione necessaria per fare parte della Famiglia di Dio, l'essenza stessa del nostro appartenere a Cristo Signore, «l'esplicitazione più concreta della necessità di perdere la vita per salvarla» (cit.). Se non prendiamo sul serio questo comando del Maestro di vendere tutto per darlo ai poveri, troveremo per sempre serrata la porta che ci introduce alla vita.