domenica 1 settembre 2024

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 42 - 2023/2024 anno B

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B 

Vangelo:


Brano complesso e ricco di suggestioni, prende in considerazione il legalismo religioso e la relativa incomprensione dei discepoli. In ogni religione, cristianesimo compreso, è presente una sorta di religiosità tutta volta all'aspetto esteriore, una religiosità "delle labbra", fatta soltanto di gesti e parole da ripetere con maniacale precisione, di discorsi teologicamente impeccabili, di interminabili preghiere e dir di rosari, di devozioni a questo o a quel santo, di innumerevoli sacrifici... e chi più ne ha più ne metta. Una religiosità dell'immagine, bella di fuori ma vuota nel cuore. «Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite» (Mc 8,18), dirà Gesù ai discepoli, per dire che il nostro modo di vivere il rapporto con Dio spesso rasenta l'idolatria. Esiste invece una fede che scuote e cambia la vita, una fede in cui l'uomo è pronto all'ascolto della Parola che in Gesù ci comanda di amarci gli uni gli altri come fratelli. Una fede che pone al centro delle nostre fatiche pastorali gli ultimi, i poveri, gli esuberi, coloro che vengono scartati dalla partecipazione al banchetto della vita. E' questa «una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre» (Gc 1,27), una fede dove il primato non spetta alla Legge (fosse anche divina), al culto e alla tradizione, ma al comandamento dell'amore. L'amore è l'unico comandamento che svela al mondo il volto del Padre (cfr. Gv 13,34-35), l'amore che viene dal Padre, quello disinteressato, a perdere, l'amore che rimanda sempre al bene assoluto dell'uomo, l'amore che sta sempre al di sopra di ogni legge, culto e tradizione.