giovedì 29 agosto 2024

Via alla Paralimpiade parigina: “E’ una rivoluzione, quella dell’inclusione”

Via alla Paralimpiade parigina:
“E’ una rivoluzione, quella dell’inclusione”

Con la cerimonia di apertura tenutasi fra gli Champs Elysée e Place de la Concorde si sono aperti i Giochi Paralimpici. Parsons (Ipc): “Questi atleti mostreranno cosa possono realizzare le persone con disabilità quando vengono rimossi gli ostacoli”

Foto: Cip/Alegni

“Nessuna presa della Bastiglia, nessuna ghigliottina, inizia la più bella di tutte le rivoluzioni: la rivoluzione paralimpica”. Le parole di Tony Estanguet, presidente del Comitato Organizzatore di Parigi 2024, provano a dare profondità storica all’inaugurazione dei 17esimi Giochi Paralimpici, iniziati ieri con una spettacolare cerimonia di apertura in Place de la Concorde cui hanno assistito 50 mila persone. Un’arena all’aperto nel cuore di Parigi, con gli atleti di 168 delegazioni a sfilare per mostrare al mondo la forza e la potenza del messaggio paralimpico.

“Stasera - dice Estanguet agli atleti, fra gli applausi del pubblico - i rivoluzionari siete voi. Come i nostri antenati, avete audacia, coraggio e determinazione, e state lottando per una causa più grande di voi. Nel vostro caso, le armi sono le vostre performance, sono i vostri record, sono le emozioni dello sport. Spesso avete vissuto con persone che vi elencavano tutte le cose che non eravate in grado di fare, finché un giorno sei entrato per la prima volta in una società sportiva. Quel giorno - ha continuato Estanguet come parlando a ciascuno degli atleti presenti - hai capito che lo sport non ti avrebbe imposto limiti, che non ti avrebbe mai inserito in uno schema. Come tutti gli atleti, ti sei allenato, hai sudato, hai fallito e ti sei rialzato. Così voi tutti siete diventati i grandi campioni che siamo onorati di avere con noi stasera. Ciò che vi rende rivoluzionari è che, quando vi hanno detto "no", avete continuato. Quando vi hanno detto "disabilità", avete hai risposto "prestazione". Quando vi hanno detto che era impossibile, voi l'avete fatto. E stasera ci invitate a unirci a voi in questa rivoluzione paralimpica. Stasera ci invitate a cambiare le nostre prospettive, a cambiare i nostri atteggiamenti, a cambiare la nostra società per dare finalmente a ogni persona il suo pieno posto. Perché quando lo sport inizierà, non vedremo più uomini e donne con disabilità, vedremo voi: vedremo campioni. E insieme a voi rivivremo tutto ciò che di più bello lo sport ha da offrire”, così come è stato un mese fa per i Giochi Olimpici.

Sono i discorsi del presidente del Comitato organizzatore Tony Estanguet e del presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Andrew Parsons, ad evidenziare il significato e la potenza dell’evento: “Gli atleti paralimpici - ha detto - non sono qui per partecipare: non stanno giocando, sono qui per competere, vincere e infrangere i record mondiali. Ma essi - ha precisato - sono qui per raggiungere qualcosa di molto più grande della gloria personale: vogliono uguaglianza e inclusione per se stessi e per gli 1,3 miliardi di persone con disabilità nel mondo. Attraverso le loro performance, gli atleti paralimpici sfideranno lo stigma, cambieranno gli atteggiamenti e ridefiniranno i limiti di ciò che pensiamo sia possibile. I Giochi Paralimpici di Parigi 2024 mostreranno cosa possono realizzare le persone con disabilità ai massimi livelli quando vengono rimossi gli ostacoli al successo. Il fatto che queste opportunità esistano in gran parte solo nello sport nel 2024 è scioccante. È la prova che possiamo e dobbiamo fare di più per promuovere l'inclusione della disabilità, che sia sul campo da gioco, in classe, in sala concerti o in sala riunioni. Ecco perché, a 225 anni di distanza da quando Place de la Concorde fu al centro della Rivoluzione francese, spero che i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 inneschino una rivoluzione dell'inclusione”. E ha rimarcato: “Ogni persona con disabilità merita l'opportunità di prosperare e vivere una vita libera da barriere, discriminazioni ed emarginazioni”.

E’ il presidente Emmanuel Macron a dichiarare aperti i Giochi Paralimpici nel mezzo di uno spettacolo inaugurale durato oltre tre ore e mezzo e caratterizzato da cinque quadri che giocando con il luogo e il nome della piazza sono passati dalla “discordia” (simboleggiando l’esclusione sociale delle persone con disabilità) alla “concordia” finale, caratterizzata da una realtà inclusiva in cui tutti hanno diritto ad un posto nella società. Sono andati in scena, sul palco costruito intorno all’obelisco, circa 500 artisti, fra cui oltre 140 ballerini e 16 performer con disabilità, con un mix di musica che ha alternato musiche di più generi.

La sfilata degli atleti, durata oltre due ore, ha rappresentato il cuore della celebrazione: l’Italia, applaudita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con i due portabandiera Luca Mazzone e Ambra Sabatini, ha portato una delegazione che complessivamente conta 141 atleti. Hanno sfilato anche gli atleti di Israele e la delegazione della Palestina - applausi per entrambi - e un’ovazione ha accolto, sul finale, l’ingresso nella piazza della squadra ucraina, con tutta la tribuna autorità in piedi.

“Ci troviamo - ha detto Parsons nel suo discorso - nella città più bella del mondo, in uno dei momenti più critici della nostra storia recente. In un'epoca di crescenti conflitti globali, di crescente odio e di crescente esclusione, lasciamo che lo sport sia il collante sociale che ci unisce. Qui, ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, celebreremo ciò che ci rende diversi, dimostreremo che c'è forza nella differenza, bellezza nella differenza e che la differenza è una potente forza per il bene”. Per concludere: “Attraverso il potere dello sport, dimostriamo ai leader mondiali che l'unità è possibile, che possiamo unirci come rivali in pace, giocare secondo le regole e avere un impatto positivo sulla società”.

Dopo la sfilata degli atleti, due atleti paralimpici francesi hanno pronunciato il giuramento paralimpico: Sandrine Martinet, tripla medaglia di bronzo paralimpica francese e campionessa di para judo a Rio 2016, e Arnaud Assoumani, campione paralimpico francese di salto in lungo a Pechino 2008, che è anche due volte medaglia d'argento e due volte medaglia di bronzo. John Mc Fall, paralimpico e primo astronauta con disabilità a entrare nell'Agenzia spaziale europea, ha portato la bandiera paralimpica a Place de la Concorde, insieme a Damien Seguin, tre volte medaglia paralimpica francese e primo atleta paralimpico a navigare in solitaria intorno al mondo, classificandosi 7° nell'edizione 2020-2021 del Vendée Globe. Dodici campioni paralimpici francesi e internazionali hanno poi portato la fiamma al braciere, accompagnati da una coreografia al ritmo del Bolero di Ravel.

Il legame fra i Giochi Olimpici e Paralimpici è stato sottolineato anche in questa circostanza, così come era avvenuto in entrambe le cerimonie olimpiche. Stavolta, per simboleggiare questo legame, è stato Florent Manaudou, portabandiera della delegazione francese e vincitore di 2 medaglie di bronzo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, a portare la Fiamma in Place de la Concorde e a passarla a Michael Jeremiasz, campione paralimpico di tennis in carrozzina a Pechino 2008 e ora capo missione della Federazione Francese.

Poi la scelta di onorare tre campioni in carica internazionali e leggende dello sport paralimpico per celebrare i grandi atleti da tutto il mondo: ecco allora un volto noto al pubblico italiano ma anche a quello francese ed internazionale, Beatrice Vio, due volte vincitrice ai Giochi di Tokyo e quattro volte medaglia in assoluto, insieme all'americana Oksana Masters, 17 volte medaglia paralimpica in quattro diversi sport paralimpici (sci di fondo, biathlon, ciclismo e canottaggio) e infine Markus Rehm, icona tedesca dell'atletica paralimpica e tre volte campione paralimpico di salto in lungo.

La Fiamma Paralimpica è stata poi portata nell’adiacente Giardino delle Tuileries da Assia El Hannouni, l'atleta francese di maggior successo nell'atletica paralimpica con otto titoli, tra cui quattro medaglie d'oro eccezionali ad Atene 2004, da Christian Lachaud, l'atleta paralimpico francese di maggior successo ai Giochi Paralimpici, con 10 medaglie d'oro e un totale di 14 medaglie nella scherma in carrozzina, e infine da Béatrice Hess, l'atleta francese di maggior successo e più impegnata ai Giochi Olimpici, Paralimpici, estivi e invernali combinati, con 26 medaglie tra cui 20 d'oro.

Al termine di questa staffetta della fiaccola paralimpica, il braciere di Parigi 2024 - rappresentato da un grande pallone con le fattezze di una mongolfiera - è stato infine acceso insieme dagli ultimi cinque tedofori, tutti della squadra francese in gara ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024: Alexis Hanquinquant, campione paralimpico di triathlon paralimpico a Tokyo 2020; Nantenin Keita, campione paralimpico di atletica paralimpica, 400 m, a Rio 2016 e quattro volte medaglia nella classifica generale; Charles-Antoine Kouakou, campione paralimpico in carica nella categoria 400 m T20 a Tokyo 2020, di atletica paralimpica; Elodie Lorandi, l'atleta attiva più decorata con sette medaglie nel nuoto paralimpico, tra cui un oro nei 400 m stile libero a Londra 2012 e Fabien Lamirault, l'atleta francese di maggior successo della delegazione di Parigi 2024, quattro volte medaglia d'oro nel tennistavolo paralimpico e sei volte medaglia in assoluto. E a quel punto, fuochi d’artificio in cielo e la Torre Eiffel sullo sfondo del panorama parigino che si illumina ancor più. Spazio alle gare, la parola ora passa alla competizione sportiva.
(fonte: Redattore Sociale, articolo di Stefano Caredda 29/08/2024)

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