sabato 20 aprile 2024

Pace: la pienezza della vita

Cristiana Scandura
Pace: la pienezza della vita

Gesù aveva dei nemici, ma Lui non era nemico di nessuno.


La pace è dono di Dio, quindi un dono da chiedere insistentemente al Signore nella preghiera, ma al contempo è opera dell’uomo. È dono messianico ed opera umana.

Purtroppo, l’umanità di oggi vive grandi divisioni e forti conflitti che gettano ombre cupe sul suo futuro. Vaste aree del nostro pianeta sono coinvolte in guerre e tensioni crescenti, mentre il pericolo che i conflitti si allarghino sempre di più genera non poche apprensioni nell’animo umano.

Ma non possiamo permettere che nel nostro cuore prevalgano la tristezza, la rassegnazione e il fatalismo, che non portano a nulla di buono. Piuttosto dobbiamo far crescere il nostro impegno per promuovere la pace a partire dal luogo in cui abitiamo e nelle relazioni che viviamo.

La pace implica il coinvolgimento di tutto l’uomo nella sua relazione con Dio, con se stesso e con il prossimo. Promuovere la pace non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana. Le molteplici opere di pace, presenti nel mondo, anche se spesso non fanno rumore, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace. In ogni persona il desiderio di pace è un’aspirazione profonda ed essenziale e coincide con il desiderio di una vita umana piena, felicemente realizzata.

Nel discorso sulle Beatitudini, Gesù mette in relazione la felicità con la giustizia, con la pace, con la mitezza, con il cuore puro e limpido, con la misericordia. Le guerre nascono dal desiderio competitivo di avere ciò che appartiene agli altri, si può trattare della terra, del petrolio o di altre ricchezze.

Cristo oppone al verbo generativo di violenza, che è il verbo “prendere”, un altro verbo, il verbo “dare”. Al meccanismo perverso del desiderio competitivo, Egli oppone la logica alternativa del dono: “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).

Di solito il cristiano che affronta con radicalità evangelica il tema della pace è compatito, anche Gesù deve esserlo stato. Eppure Gesù ha vinto eliminando il concetto stesso di inimicizia, amando per primo, in perdita, senza aspettarsi il contraccambio. Gesù aveva dei nemici, ma Lui non era nemico di nessuno. Da qui sgorga la pace: vincendo il male con il bene.
(fonte: Vino Nuovo 16/04/2024)