venerdì 5 aprile 2024

LA “GUARDIA COSTIERA LIBICA” SPARA CONTRO LA NAVE DI MEDITERRANEA - Criminali contro l'umanità (comunicato e video)

LA “GUARDIA COSTIERA LIBICA” 
SPARA CONTRO LA NAVE DI MEDITERRANEA

I gommoni dell’ong italiana stavano soccorrendo decine di migranti quando raffiche di colpi sono partite sia in aria che in direzioni di migranti e operatori umanitari, spiega Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea


Giovedì sera la ong Mediterranea Saving Humans ha fatto sapere che la nave Mare Jonio è stata attaccata ripetutamente dalla cosiddetta Guardia costiera libica, le milizie libiche finanziate e addestrate dall’Italia e dall’Unione Europea per fermare le partenze dei migranti. È accaduto mentre gli operatori umanitari stavano soccorrendo alcune decine di persone in acque internazionali segnalate da Alarm Phone. La ong ha fatto sapere che diverse raffiche di colpi d’arma da fuoco in aria e verso di noi in acqua, «hanno creato il panico provocando la caduta in acqua di diverse persone», ha detto su X Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea a bordo della Mare Jonio, che è riuscita a soccorrere in tutto 58 persone migranti.

Castiglione ha aggiunto: «Mentre stavamo distribuendo i giubbetti salvagente alle persone su un’imbarcazione individuata da Alarm Phone e segnalando il soccorso al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto di Roma, si è avvicinata con fare molto minaccioso e a tutta velocità una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera Libica. Al suo arrivo moltissime persone in forte agitazione si sono lanciate in acqua mentre altre già sulla loro barca venivano frustate nel tentativo di lanciarle in acqua o venivano buttate direttamente dalla stessa Guardia Costiera. Nonostante avessimo avviato il soccorso la motovedetta ha iniziato a spararci contro, prima in aria e poi contro i nostri gommoni sfiorando più volte i nostri operatori di fase di soccorso. In totale - conclude - abbiamo tratto in salvo 58 persone, ma non sappiamo quante altre siano ancora disperse dopo l’attacco della cosiddetta Guardia costiera libica».
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Luca Cereda 05/04/2024) 

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Criminali contro l'umanità

La nave MARE JONIO soccorre 56 persone nonostante l’attacco a colpi d’arma da fuoco della cosiddetta guardia costiera libica.
Concluso lo sbarco a Pozzallo della Missione 16 di MEDITERRANEA Saving Humans.

“Le politiche dei governi italiani e delle istituzioni europee hanno trasformato il Mediterraneo centrale in una zona di guerra. - commenta così Denny Castiglione, capomissione di MEDITERRANEA Saving Humans a bordo della nave MARE JONIO, gli eventi delle ultime 24 ore - È gravissimo che i miliziani della cosiddetta guardia costiera libica abbiano sparato colpi d’arma da fuoco direttamente contro lə naufraghə in acqua e lə soccorritorə. Questi sono criminali contro l’umanità.” 

Ma andiamo alla puntuale ricostruzione dei fatti. ...

... A questo punto i miliziani presenti in coperta brandivano fucili mitragliatori e iniziavano ad esplodere colpi a raffica in aria, provocando il panico tra le persone sull'imbarcazione in distress e anche tra quelle sulla stessa motovedetta. I miliziani libici percuotevano con fruste e bastoni le persone a bordo, alcune si gettavano in acqua e altre erano spinte fuori. Terrorizzate dalla scena, anche le persone a bordo dell'imbarcazione in vetroresina si lanciavano in acqua. Nel giro di qualche minuto vi erano decine di persone in acqua. L'equipaggio del nostro RHIB Rescue Boat ABBA1 iniziava il recupero dellə naufraghə in mare. A questo punto i miliziani libici esplodevano diversi colpi d'arma da fuoco e raffiche di mitra all'indirizzo del nostro secondo RHIB Rescue Boat ABBA2, colpi che cadevano in alcuni casi a meno di un metro dai nostri tubolari. La motovedetta libica non rispondeva ad alcun richiamo al rispetto del diritto della navigazione e ai ripetuti inviti a cessare comportamenti altamente pericolosi, proveniente dal nostro Comando di bordo.

Il nostro Equipaggio, mantenendo la calma, riusciva tuttavia a completare il recupero di tutte le persone visibili in acqua e il loro trasferimento al sicuro a bordo della MARE JONIO alle ore 17:25. Non siamo però in grado di affermare se, tra le persone cadute in mare dalla motovedetta libica, vi siano possibili dispersi.

Guarda il video

... Tra le 56 persone soccorse a bordo della nave R/re MARE JONIO vi sono una donna e diversi minori. Le nazionalità presenti sono Bangladesh, Siria (curdi), Egitto e Camerun. In serata il Centro di coordinamento del soccorso marittimo IT MRCC di Roma comunicava l’assegnazione di Pozzallo come porto sicuro (Place of Safety) per le 56 persone soccorse. A Pozzallo le operazioni di sbarco si sono concluse alle 15 di oggi, venerdì 5 aprile.

“Siamo colpite dal livello di violenza messo in campo dalla cosiddetta guardia costiera libica. Ma al tempo stesso orgogliose di aver sottratto almeno 56 persone alla cattura e deportazione nell’inferno della Libia da cui stavano fuggendo. Consideriamo il governo italiano e le istituzioni europee direttamente responsabili di quanto sta accadendo in mare: la mortifera collaborazione con le milizie libiche deve cessare immediatamente. Devono tornare in mare le navi di una missione europea di ricerca e soccorso e devono essere evacuate verso l’Europa tutte le persone intrappolate in Libia dalle politiche italiane ed europee” conclude Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans.