lunedì 4 marzo 2024

Messaggio/lettera/invito di Papa Francesco ai bambini di tutto il mondo per la I GIORNATA MONDIALE DEI BAMBINI (commento, presentazione e testo integrale)

Costruttori di un mondo nuovo


«Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico». Con questo incoraggiamento il Papa ha invitato «personalmente» — con un messaggio pubblicato oggi — i bambini dei cinque continenti a partecipare al grande incontro che si svolgerà sabato 25 e domenica 26 maggio a Roma.

Il Pontefice ha proposto ai bambini di prepararsi recitando la preghiera del Padre Nostro «ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni. Ma non come una formula, no! Pensando alle parole che Gesù ci ha insegnato».

«Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21, 5) è il tema scelto da Francesco che, nel messaggio, ha chiesto di non dimenticare «tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia». Nel pomeriggio, alle 17, la Giornata viene presentata dagli organizzatori allo Stadio Olimpico di Roma.
(fonte: L'Osservatore Romano)

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA I GIORNATA MONDIALE DEI BAMBINI

(25-26 maggio 2024)

 Care bambine e cari bambini!


Si avvicina la vostra prima Giornata Mondiale: sarà a Roma il 25 e 26 maggio prossimo. Per questo ho pensato di mandarvi un messaggio, sono felice che possiate riceverlo e ringrazio tutti coloro che si adopereranno per farvelo avere.

Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché «sei prezioso» agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato.

Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi. Ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr Lett. enc. Fratelli tutti, 95).

Così tutti voi, bambine e bambini, gioia dei vostri genitori e delle vostre famiglie, siete anche gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra. Per questo vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni! E nello stesso tempo di non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male.

Miei piccoli amici, per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5); sono le parole che ho scelto come tema per la vostra prima Giornata Mondiale. Queste parole ci invitano a diventare agili come bambini nel cogliere le novità suscitate dallo Spirito in noi e intorno a noi. Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26).

E c’è di più. Infatti, care bambine e cari bambini, da soli non si può neppure essere felici, perché la gioia cresce nella misura in cui la si condivide: nasce con la gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e che a nostra volta partecipiamo agli altri. Quando quello che abbiamo ricevuto lo teniamo solo per noi, o addirittura facciamo i capricci per avere questo o quel regalo, in realtà ci dimentichiamo che il dono più grande siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. Gli altri doni servono, sì, ma solo per stare insieme. Se non li usiamo per questo saremo sempre insoddisfatti e non ci basteranno mai.

Invece se si sta insieme tutto è diverso! Pensate ai vostri amici: com’è bello stare con loro, a casa, a scuola, in parrocchia, all’oratorio, dappertutto; giocare, cantare, scoprire cose nuove, divertirsi, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. L’amicizia è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi.

E adesso voglio confidarvi un segreto importante: per essere davvero felici bisogna pregare, pregare tanto, tutti i giorni, perché la preghiera ci collega direttamente a Dio, ci riempie il cuore di luce e di calore e ci aiuta a fare tutto con fiducia e serenità. Anche Gesù pregava sempre il Padre. E sapete come lo chiamava? Nella sua lingua lo chiamava semplicemente Abbà, che significa Papà (cfr Mc 14,36). Facciamolo anche noi! Lo sentiremo sempre vicino. Ce lo ha promesso Gesù stesso, quando ci ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).

Care bambine e cari bambini, sapete che a maggio ci troveremo in tantissimi a Roma, proprio con voi, che verrete da tutto il mondo! E allora, per prepararci bene, vi raccomando di pregare usando le stesse parole che Gesù ci ha insegnato: il Padre nostro. Recitatelo ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni. Ma non come una formula, no! Pensando alle parole che Gesù ci ha insegnato. Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico.

Lui, che si è offerto sulla Croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi. Pensateci, in particolare quelli tra voi che vi preparate a ricevere la Prima Comunione.

Carissimi, Dio, che ci ama da sempre (cfr Ger 1,5), ha per noi lo sguardo del più amorevole dei papà e della più tenera delle mamme. Lui non si dimentica mai di noi (cfr Is 49,15) e ogni giorno ci accompagna e ci rinnova con il suo Spirito.

Insieme a Maria Santissima e a San Giuseppe preghiamo con queste parole:

Vieni, Santo Spirito,
mostraci la tua bellezza
riflessa nei volti
delle bambine e dei bambini della terra.
Vieni Gesù,
che fai nuove tutte le cose,
che sei la via che ci conduce al Padre,
vieni e resta con noi.
Amen.

Roma, San Giovanni in Laterano, 2 marzo 2024

FRANCESCO

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GIORNATA MONDIALE DEI BAMBINI
Presentato l’incontro di maggio: a Roma attesi oltre 100mila bambini. 
P. Enzo Fortunato: 
“Sono il futuro e la promessa di un mondo migliore”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Si è aperto con un ringraziamento a Papa Francesco l’incontro di presentazione per la Giornata mondiale dei bambini promossa dal Dicastero per la cultura e l’educazione e dal coordinatore della stessa Gmb, padre Enzo Fortunato che si terrà il 25 e 26 maggio. Ed è stato il Papa con la sua lettera pubblicata lo stesso giorno a ‘dettare i termini’ dell’evento: “Così tutti voi, bambine e bambini, gioia dei vostri genitori e delle vostre famiglie, siete anche gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra” e ancora “Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi”.

Parole fatte proprie dagli organizzatori. “I bambini rappresentano il cuore pulsante dello spirito di speranza che la Chiesa cerca di risvegliare nel contesto dello sport. Essi sono il futuro e la promessa di un mondo migliore e, attraverso l’attività sportiva possono imparare valori fondamentali come il rispetto, la lealtà e la collaborazione” dicono insieme padre Fortunato e Aldo Cagnoli, vice coordinatore di questa iniziativa.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Aiutare i bambini ad arrivare preparati all’incontro col Santo Padre, ma non sia un evento chiuso, ma una tappa della Chiesa in uscita volta da Papa Francesco”, così Marco Impagliazzo della Comunità di Sant’Egidio che ha voluto ricordare l’impegno della Comunità verso i più piccoli e la volontà di essere a “fianco dell’intuizione di padre Enzo Fortunato” in questo progetto, insieme alla Cooperativa Auxilium il cui fondatore, Angelo Chiorazzo, ha assicurato la presenza e l’ausilio delle persone che la animano per la due giorni che si terrà a maggio.

Al tavolo degli organizzatori anche la Figc, nella persona dell’ex campione della Nazionale, Gigi Buffon: “La nostra società matura sta naufragando se diciamo che i ‘bambini salveranno il mondo’, li carichiamo di una responsabilità che invece è tutta sulle nostre spalle – ha spiegato -. Speriamo che sia così davvero e che loro ci mostrino, un domani, cosa avremmo dovuto fare noi oggi”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Presentato anche l’inno, composto da monsignor Marco Frisina e cantato davanti agli organizzatori e alla stampa dal titolo “Siamo noi la speranza”. Monsignore ha anche detto “I bambini sono ‘la novità del mondo’, la speranza e la gioia, sono loro i protagonisti del futuro con cui gli adulti sono chiamati a dialogare per costruire un mondo nuovo e far rifiorire la gioia per tutti”.

A “dare i numeri” è Stella Cervogli, dell’organizzazione dell’evento, che spiega che “Abbiamo già bambini che verranno da oltre 60 paesi, ma saranno sicuramente molti di più alla fine. Ci sono conferme dalla Terra Santa, sia Israele che Palestina, ci saranno delegazioni di bambini musulmani e buddhisti, come messaggio di pace e fratellanza”. Già ora erano oltre 58 mila gli aderenti e si attendono oltre 100mila bambini nei due giorni di Roma che si svolgeranno tra le strutture sportive dello Stadio Olimpico e del Foro Italico, messe a disposizione per l’occasione dalla società di Stato “Sport e Salute” per il villaggio dei bambini il 25 maggio (prevista la presenza di Papa Francesco il pomeriggio) e poi la celebrazione domenica 26 maggio in Piazza San Pietro e via della Conciliazione.
(fonte: Sir, articolo di Lucandrea Massaro 04/03/2024)