"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Con il brano di questa Domenica, Marco conclude quella che viene chiamata "la giornata di Cafarnao", la prima giornata messianica di Gesù. L'attività del Maestro suscita il coloro che lo ascoltano stupore e meraviglia costringendoli a domandarsi: «Chi è costui». Gesù passa dalla sinagoga (vv. 21-28), che è figura di Israele, alla casa di Simone e Andrea, e se consideriamo che nei Vangeli la casa, unitamente alla donna, sono i simboli della Chiesa, è presto detto: non solo nell'ebraismo, ma anche nella nuova comunità, fra i discepoli, Gesù scopre il virus di una realtà gravemente ammalata. Anche la sua Chiesa non è immune al fuoco bruciante e mortale della ricerca del potere, che la paralizza e le impedisce di svolgere il ruolo per il quale è stata fondata: amare e servire i fratelli. «La comunità di Gesù non è per se stessa e per il suo mantenimento e conservazione. Essa deve sciogliersi e scomparire come il sale, il lievito e il seme, nel puro servizio per la totale liberazione dell'uomo» (cit.). E' nella sua attività, simboleggiata dalla mano della suocera di Simone, nel suo servizio pastorale che la Chiesa ha bisogno di essere guarita, purificata da quella sete di potere che la tormenta e la inchioda all'infermità in un narcisismo mortale. Non è sufficiente sapere chi è Gesù, perché più ancora dell'ortodossia è importante l'ortoprassi, seguire il Maestro, fare le sue stesse scelte, fino al dono totale di sé. Solo allora la Chiesa diverrà capace di diaconia e potrà accogliere alla porta della Casa, come fece Abramo alle querce di Mamre, l'umanità sofferente, contemplando e servendo in essa il Signore della vita.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Vangelo: