martedì 27 febbraio 2024

Addio a don Giovanni Nicolini. Il prete dei più deboli


Addio a don Giovanni Nicolini.
Il prete dei più deboli

Ordinato a Bologna nel 1967, ha dedicato la sua missione al sostegno delle persone più in difficoltà. Fu a lungo direttore della Caritas diocesana. Le Acli: "Impegno politico ed ecclesiale di pari passo"

Don Giovanni Nicolini

Si è spento a Bologna don Giovanni Nicolini, aveva 83 anni.

A lungo impegnato per gli ultimi, fu una figura di riferimento non solo per la comunità religiosa, ma per tutta la cittadinanza. Si impegnò per i migranti, per i malati, per stare vicino ai sofferenti e dare un sostegno alle famiglie in difficoltà.

Era nato a Mantova nel 1940 e venne ordinato diacono per la Chiesa di Bologna nel 1967. Fu tra i primi collaboratori di don Giuseppe Dossetti, inizialmente aderendo alla sua comunità monastica. L’allora provicario generale gli chiese la disponibilità a esercitare il ministero diaconale per alcuni anni, al fine di presentare questo ministero alla Chiesa dopo che il Concilio Vaticano II aveva deciso di restaurare il diaconato permanente. Ordinato presbitero nel 1972, dopo aver esercitato il ministero di cappellano nella Parrocchia di San Giovanni in Persiceto, dal 1977 ha assunto le Parrocchie di Sammartini, Ronchi e Caselle. Nel 1992 fu nominato assistente diocesano dell’Azione Cattolica, compito che ha tenuto fino al 1998, quando è diventato vicario episcopale per la carità. Dal 1999 divenne parroco a Sant’Antonio da Padova alla Dozza. Come vicario della carità ha ricoperto a lungo anche l'incarico di direttore della Caritas diocesana.

A Bologna, per molti anni, è stato vicino ai malati dell'ospedale Sant'Orsola, di cui è stato vicario e ai detenuti della Dozza, carcere vicino alla sua parrocchia (Sant'Antonio da Padova) e dove accolse, in un laboratorio artigianale, anche Anna Maria Franzoni, quando venne ammessa al lavoro esterno. Con Romano Prodi Nicolini era legato da amicizia e insieme a lui firmò libro in dialogo sul tema della pace 'La Pace instabile'. Dopo aver concluso il servizio alla Dozza era tornato a vivere nella comunità di Sammartini, frazione di Crevalcore, di cui era stato parroco alla fine degli anni '70.

Il ricordo

Commosso il ricordo delle Acli bolognesi: “Con don Giovanni Nicolini se ne va una figura eminente della Chiesa di Bologna. Don Giovanni è stato assistente spirituale delle Acli nazionali. Sebbene talvolta su posizioni differenti, desideriamo ricordare il suo impegno per i più poveri, i deboli, gli emarginati. La sua vita è stata caratterizzata da un impegno politico che è sempre andato di pari passo con quello ecclesiale, come è stato per i grandi Padri del cattolicesimo democratico, da Dossetti in poi. Una simile esperienza, oggi, fatica a trovare collocazione nella Chiesa: si pensi alla recente presa di posizione da parte di Vescovi come Mons. Morandi, che ha chiesto di separare completamente la vita ecclesiale dall'impegno politico. Per don Giovanni, invece, queste due anime erano inscindibili: questo è l'insegnamento che più di ogni altro, insieme all'impegno missionario per gli ultimi, porteremo nella memoria”.

Sentito anche il ricordo di Romano Prodi: ""La sua costante sollecitudine nei confronti dei più fragili lo ha condotto e guidato sempre, senza incertezze, sul sentiero della Carità: come direttore della Caritas diocesana che ha fortemente voluto in un rapporto con la città di Bologna, come vicario della parrocchia dell'Ospedale Sant'Orsola quando si è dedicato ai malati condividendone la condizione di sofferenza umana e, nella parrocchia di Sant'Antonio da Padova, dove all'impegno pastorale ha saputo unire la sua completa disponibilità e presenza per i detenuti del vicino carcere della Dozza".

"Uomo di profonda conoscenza e cultura, dal cuore immenso e dalla mente grande e pura. Un uomo che ha vissuto fino in fondo parole ed esperienze quali accoglienza, perdono, fraternità". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ricorda il sacerdote. Come direttore della Caritas diocesana, "ha dimostrato la sua vicinanza agli ultimi, a cui non ha esitato aprire le porte: migranti, carcerati, senza fissa dimora, vittime della tratta", continua. "Oggi ci sentiamo tutti più soli, ma rimane in noi quel forte senso di pace e giustizia che sapeva trasmettere".

"Chi di noi ha avuto la fortuna di conoscerlo nei vari luoghi del suo impegno negli anni, ha imparato a volergli bene per quel modo di spendere la propria vita al servizio degli altri, degli ultimi e degli emarginati. Una vita che ha testimoniato non solo fede profonda, ma anche grande amore per la democrazia, per la sua promessa di non lasciare indietro nessuno", con queste parole il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha ricordato il sacerdote scomparso.

“È stata una vita dedicata completamente agli ultimi, una vita di missione religiosa e sociale. È un dolore per tutte e tutti noi, la sua scomparsa. È stato tra i primi collaboratori di don Giuseppe Dossetti e la sua è stata una presenza forte e costante accanto a chiunque si trovasse in difficoltà. Mancherà la sua guida e mancherà tanto il suo esempio”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

Se ne va "un riferimento di fede ma anche di impegno sociale e civile di grandissimo valore". Così il deputato Pd Andrea De Maria rende omaggio al sacerdote. Una personalità di altissimo profilo. Un riferimento di fede ma anche di impegno sociale e civile di grandissimo valore. Con lui sono stati negli anni tanti i momenti di scambio e condivisione, che ho sempre considerato molto preziosi". Per Sandra Zampa, senatrice dem, "È stato un uomo di Dio che ha amato e soccorso chi aveva bisogno di aiuto e si rivolgeva a lui. Don Nicolini ha fatto della carità e dell'amore del prossimo la cifra della sua esistenza e del suo impegno religioso".
Si tratta di un “precursore di quella 'Chiesa in uscita' poi promossa dal magistero di Papa Francesco - sottolinea Filippo Diaco, consigliere comunale ed ex presidente delle Acli di Bologna - la sua vita è stata tutta caratterizzata dall'impegno verso gli ultimi, verso i deboli, dai poveri seguiti dalla Caritas, ai detenuti del carcere della Dozza. Ultimo figlio di quel cattolicesimo democratico che ha caratterizzato tutto il Dopoguerra, da Dossetti a Ruffilli, lascia oggi un grande vuoto”.

"Oggi, dopo aver recitato l'Angelus alle 12, il nostro carissimo Giovanni è tornato al Signore, dopo breve malattia in seguito a frattura del femore e successivo intervento", si legge sulla pagina Facebook delle famiglie della Visitazione. "Grazie al Signore per aver messo Giovanni nella nostra vita", dice la comunità.

Il funerale

Il funerale di don Giovanni Nicolini sarà mercoledì 28 febbraio alle 15.30 nella cattedrale di San Pietro di Bologna. Le esequie saranno presiedute dal cardinale, Matteo Zuppi. Dopo i funerali, la sepoltura sarà nel cimitero di Sammartini giovedì mattina.
(fonte: TGR Emilia Romagna 26/02/2024)

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