martedì 23 gennaio 2024

Presentato l’Anno della preghiera Nell’orizzonte spirituale del Giubileo - Il Papa: guerre e crisi generano un clima pesante, preghiamo con insistenza (Testo integrale della prefazione di Papa Francesco al libro “Pregare oggi. Una sfida da vincere”)

Presentato l’Anno della preghiera
Nell’orizzonte spirituale del Giubileo


Papa Francesco, all’Angelus di domenica scorsa, 21 gennaio, ha ufficialmente aperto l’Anno della preghiera: un tempo di preparazione al Giubileo del 2025, durante il quale «dovrà emergere maggiormente l’orizzonte spirituale dell’evento giubilare che va ben oltre ogni necessaria e urgente forma di organizzazione strutturale». Lo ha sottolineato l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, incontrando stamane i giornalisti nella Sala stampa della Santa Sede, attualmente in via dell’Ospedale 1.

Presentando le iniziative organizzate dal Dicastero per questo anno speciale, il presule ha sottolineato come per rendere il Giubileo «un evento spiritualmente» arricchente per «la vita della Chiesa e dell’intero popolo di Dio, diventando segno concreto di speranza», sia necessario che esso «sia preparato e vissuto con quello spirito di attesa tipico della speranza cristiana». In tal senso, l’Anno della preghiera corrisponde «pienamente a questa esigenza». Non si tratta, ha spiegato, di un evento con particolari iniziative; piuttosto, «di un momento privilegiato in cui riscoprire il valore della preghiera, l’esigenza della preghiera quotidiana nella vita cristiana», prestando attenzione a «come pregare, e soprattutto come educare a pregare oggi, nell’epoca della cultura digitale, in modo che la preghiera possa essere efficace e feconda».

Non si può nascondere, ha osservato Fisichella, che questi anni «manifestano una profonda esigenza di spiritualità». In proposito il presule ha fatto notare che nessuna statistica riuscirebbe «a rispondere con cifre e percentuali corrette a questo momento così intimo» della gente che vive «la pluriformità della preghiera come un momento del tutto personale». Del resto, esiste una così vasta gamma di modi di pregare che nessuno può descriverla compiutamente: la preghiera infatti non si lascia intrappolare in uno schema prefissato perché è la relazione personale del credente con Dio stesso all’interno di quel rapporto intimo ed esclusivo che distingue la fede. E l’Anno della preghiera, pertanto, si inserisce «in questo contesto per favorire il rapporto con il Signore e offrire momenti di genuino riposo spirituale». Un’oasi «al riparo dello stress quotidiano», dove l’orazione «diventa nutrimento per la vita cristiana di fede, speranza e carità».

Il Dicastero ha preparato una serie di strumenti e sussidi che accompagneranno i prossimi mesi e che «possono costituire una “sinfonia” della preghiera di cui la comunità cristiana e i singoli credenti possano servirsi», ha aggiunto l’arcivescovo precisando che non sarà un Anno destinato «a ostacolare le iniziative di ogni singola Chiesa locale»; piuttosto si presenta come «un periodo in cui ogni iniziativa programmata viene sostenuta in maniera efficace proprio perché pone a suo fondamento la preghiera». Non ci saranno, pertanto, «iniziative particolari quanto, piuttosto, proposte perché la preghiera della Chiesa venga di nuovo a rinvigorire e affrancare la vita di ogni battezzato».

Il presule ha quindi illustrato alcuni strumenti che possono accompagnare la meditazione e la lettura. Anzitutto le 38 catechesi tenute da Papa Francesco dal 6 maggio 2020 al 16 giugno 2021: riflessioni che «prendono in considerazione vari momenti della preghiera e potranno essere rilette acquisendo suggestioni utili e preziose», ha precisato. Altra iniziativa è una collana di otto volumetti dal titolo Appunti sulla preghiera. A questo proposito, monsignor Graham Bell, sottosegretario incaricato della segreteria del Dicastero per l’evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, ha spiegato nei dettagli l’iniziativa. La Libreria editrice vaticana pubblica, a partire da oggi, una serie di piccoli testi che approfondiscono le «dimensioni dell’atto cristiano del pregare». Li firmano autori e autrici di notorietà internazionale». La collana curata dal Dicastero stesso viene messa a disposizione delle varie Conferenze episcopali come sussidio utile per entrare maggiormente nell’intelligenza della preghiera.

Il primo libro Pregare oggi. Una sfida da vincere, ha spiegato Bell, mette in luce figure che hanno testimoniato la fecondità della preghiera come Teresa di Lisieux, Francesco d’Assisi e Teresa di Calcutta. Gli altri testi della collana sono: Pregare con i Salmi di Gianfranco Ravasi e La preghiera di Gesù di Juan López Vergara (in uscita a febbraio), Pregare con santi e peccatori del domenicano Paul Murray, Le parabole della preghiera di Antonio Pitta e La Chiesa in preghiera a cura di monaci certosini (marzo); La preghiera di Maria e dei santi di Catherine Aubin e La preghiera che Gesù ci ha insegnato: «Padre nostro» di Ugo Vanni (aprile).

L’arcivescovo Fisichella ha poi evidenziato che vengono offerti anche sussidi che ripropongono le varie espressioni della preghiera in comunità, in famiglia, per i sacerdoti, le claustrali, i santuari, i giovani; infine ha annunciato che il Papa stesso porrà in essere una “scuola di preghiera” fatta di momenti di incontro con diverse categorie di persone «per pregare insieme e comprendere alcune forme di preghiera: ringraziamento, intercessione; contemplativa, di consolazione; di adorazione, di supplica».
(fonte: L'Osservatore Romano 23/01/2024)

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Prefazione di Papa Francesco al libro 
“Pregare oggi. Una sfida da vincere”
Il Papa: guerre e crisi generano un clima pesante, preghiamo con insistenza

Pubblichiamo la prefazione di Francesco al libro “Pregare oggi. Una sfida da vincere”, edito dalla LEV a firma del cardinale Angelo Comastri, primo volume di una collana di piccoli testi che saranno pubblicati nell’Anno della Preghiera indetto dal Pontefice in preparazione al Giubileo. Il testo pubblicato oggi integralmente dal quotidiano Avvenire

Papa Francesco in preghiera

La preghiera è il respiro della fede, è la sua espressione più propria. Come un grido silenzioso che esce dal cuore di chi crede e si affida a Dio. Non è facile trovare parole per esprimere questo mistero. Quante definizioni di preghiera possiamo raccogliere dai santi e dai maestri di spiritualità, come pure dalle riflessioni dei teologi! Eppure, essa si lascia descrivere sempre e solo nella semplicità di coloro che la vivono. Il Signore, d’altronde, ci ha avvertito che quando preghiamo non dobbiamo sprecare parole, illudendoci di essere per questo ascoltati. Ci ha insegnato a preferire piuttosto il silenzio e ad affidarci al Padre, il quale sa di quali cose abbiamo bisogno prima ancora che gliele chiediamo (cfr. Mt 6,7-8).

Il Giubileo ordinario del 2025 è ormai alle porte. Come prepararsi a questo evento così importante per la vita della Chiesa se non attraverso la preghiera? L’anno 2023 è stato destinato alla riscoperta degli insegnamenti conciliari, contenuti soprattutto nelle quattro Costituzioni del Vaticano II. È un modo per mantenere viva la consegna che i padri radunati nel Concilio hanno voluto porre nelle nostre mani, affinché, attraverso la sua attuazione, la Chiesa potesse ringiovanire il proprio volto e annunciare con un linguaggio adatto la bellezza della fede agli uomini e alle donne del nostro tempo. Ora è il momento di preparare l’anno 2024, che sarà dedicato interamente alla preghiera. In effetti, nel nostro tempo si fa sentire sempre più forte il bisogno di una vera spiritualità, capace di rispondere ai grandi interrogativi che ogni giorno si affacciano nella nostra vita, provocati anche da uno scenario mondiale non certo sereno. La crisi ecologica-economica-sociale aggravata dalla recente pandemia; le guerre, specialmente quella in Ucraina, che seminano morte, distruzione e povertà; la cultura dell’indifferenza e dello scarto tende a soffocare le aspirazioni di pace e di solidarietà e a emarginare Dio dalla vita personale e sociale… Questi fenomeni concorrono a generare un clima pesante, che impedisce a tanta gente di vivere con gioia e serenità.

Abbiamo bisogno, pertanto, che la nostra preghiera salga con maggior insistenza verso il Padre, perché ascolti la voce di quanti si rivolgono a Lui nella fiducia di essere esauditi. Questo anno dedicato alla preghiera in nulla viene a intaccare le iniziative che ogni Chiesa particolare ritiene di dover progettare per il suo quotidiano impegno pastorale. Al contrario, esso richiama il fondamento su cui i vari piani pastorali dovrebbero elaborarsi e trovare consistenza. È un tempo nel quale, sia personalmente sia in forma comunitaria, poter ritrovare la gioia di pregare nella varietà delle forme e delle espressioni. Un tempo significativo per incrementare la certezza della nostra fede e la fiducia nell’intercessione della Vergine Maria e dei santi. Insomma, un anno in cui fare esperienza quasi di una “scuola della preghiera”, senza dare nulla per ovvio o per scontato, soprattutto per quanto riguarda il nostro modo di pregare, ma facendo nostre ogni giorno le parole dei discepoli quando chiesero a Gesù: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).

In questo anno siamo invitati a diventare più umili e a lasciare spazio alla preghiera che sgorga dallo Spirito Santo. È Lui che sa mettere nei nostri cuori e sulle nostre labbra le parole giuste per essere ascoltati dal Padre. La preghiera nello Spirito Santo è quella che ci unisce a Gesù e ci consente di aderire alla volontà del Padre. Lo Spirito è il Maestro interiore che indica la strada da percorrere; grazie a Lui la preghiera anche di uno solo può diventare preghiera della Chiesa intera, e viceversa. Niente come la preghiera secondo lo Spirito Santo fa sì che i cristiani si sentano uniti come famiglia di Dio, il quale sa riconoscere le esigenze di ognuno per farle diventare invocazione e intercessione di tutti. Sono certo che i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i catechisti troveranno in questo anno le modalità più adatte per porre la preghiera alla base dell’annuncio di speranza che il Giubileo 2025 intende far risuonare in questo tempo travagliato. Molto prezioso sarà per questo il contributo delle persone consacrate, in particolare delle comunità di vita contemplativa.

Auspico che in tutti i santuari del mondo, luoghi privilegiati per la preghiera, si incrementino le iniziative affinché ogni pellegrino possa trovare un’oasi di serenità e ripartire con il cuore colmo di consolazione. Possa la preghiera personale e comunitaria diventare incessante, senza interruzione, secondo la volontà del Signore Gesù (cfr. Lc 18,1), perché il Regno di Dio si estenda e il Vangelo raggiunga ogni persona che chiede amore e perdono. Per favorire questo Anno della Preghiera sono stati prodotti alcuni brevi testi che, nella semplicità del loro linguaggio, aiuteranno a entrare nelle varie dimensioni della preghiera. Ringrazio gli Autori per il loro contributo e metto volentieri nelle vostre mani questi “Appunti”, perché ognuno possa riscoprire la bellezza di affidarsi al Signore con umiltà e con gioia. E non dimenticatevi di pregare anche per me.
Francesco
(fonte: Vatican News 23/01/2024)