venerdì 6 ottobre 2023

Esortazione Apostolica di Papa Francesco «Laudate Deum» - Card. Zuppi: “è una 'campana di allarme' che vuole diventare una 'sveglia' per assumerci tutti le nostre responsabilità" - Voci e testimonianze sulla crisi climatica di scienziati, artisti e giovani

Esortazione Apostolica di Papa Francesco 
“Laudate Deum”
 
Card. Zuppi: “è una 'campana di allarme' che vuole diventare una 'sveglia' per assumerci tutti le nostre responsabilità"
 
Voci e testimonianze di scienziati, artisti e giovani


«Laudate Deum»

Dichiarazione del Presidente della CEI


Di seguito la dichiarazione del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, sull’Esortazione Apostolica del Santo Padre “Laudate Deum”, pubblicata il 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi.

Ringraziamo il Santo Padre per averci donato l’Esortazione Apostolica “Laudate Deum” proprio nel giorno di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Il documento è una “campana di allarme” che non solo sottolinea le lentezze del sistema economico mondiale nell’affrontare la crisi ecologica, ma vuole diventare anche una “sveglia” perché tutti insieme, nessuno escluso, ci assumiamo le nostre responsabilità per la cura del creato, dono del Padre Creatore.

Papa Francesco ci invita a guardare con preoccupazione la stagione che stiamo vivendo. Ci sono occasioni mancate come la crisi economica e quella sanitaria del Covid che non abbiamo colto nella loro chiamata a convertirci verso stili di vita più sobri e fraterni. Ogni ritardo ha conseguenze drammatiche, perché genera sofferenze soprattutto per le popolazioni più povere. C’è bisogno di un “pungiglione etico” che mostri la dignità e la grandezza dell’umano.

Due convinzioni animano il cuore di Francesco: “tutto è collegato” e “nessuno si salva da solo”. 
Le Conferenze delle Parti (COP) per riflettere e prendere decisioni sono appuntamenti con la storia che non possiamo mandare a vuoto. Anche la conversione dei nostri stili di vita può far crescere una cultura ecologica. Le motivazioni che sostengono questo rinnovato impegno sono spirituali. La fede nel Dio Creatore di ogni cosa ci spinge ad abitare le relazioni come dono: «trasforma la vita intera, trasfigura gli obiettivi personali, illumina il rapporto con gli altri e i legami con tutto il creato» (n.61).
Come Chiese in Italia vogliamo fare la nostra parte, consapevoli che «non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali» (n. 70). La stessa tenerezza di Gesù verso tutte le creature ci sostenga e ci faccia condividere il travaglio della creazione che geme e soffre gli effetti del cambiamento climatico in corso.
(fonte: CEI 04/10/2023)

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Conferenza in Vaticano sulla «Laudate Deum»

Quanto tempo perso
senza intervenire


Voci e testimonianze sulla crisi climatica

È importante che l’esortazione apostolica Laudate Deum si rivolga non solo ai fedeli, ma a tutti gli uomini e le donne indistintamente, in quanto i governi non si preoccupano del cambiamento climatico. Lo ha sottolineato Giorgio Leonardo Parisi, premio Nobel per la fisica 2021, durante la conferenza riservata ai giornalisti accreditati presso la Sala stampa della Santa Sede, dal titolo «Laudate Deum: voci e testimonianze sulla crisi climatica». L’incontro si è svolto giovedì mattina, 5 ottobre, al Largo della Radio, antistante la Palazzina Leone XIII , nei Giardini Vaticani. 

Può sembrare strano, ha fatto notare Parisi, che l’incipit dell’esortazione sia scientifico, ma ciò serve per opporsi a certe opinioni sprezzanti e irragionevoli. Per questo, la Laudate Deum è scritta in un linguaggio, chiaro, piano, leggibile da tutti. Infatti, per quanto si cerchi di nasconderli e relativizzarli, i segni del cambiamento sono sempre più evidenti. Il problema del negazionismo, ha spiegato, è che ci sono tante persone, specialmente politici, che cercano di nascondere questi eventi che sono sotto gli occhi di tutti.

Un altro punto fondamentale del testo del Papa, ha evidenziato Parisi, è il bisogno di porre fine al fatto che la questione ambientale venga ridicolizzata per interessi economici. Al contrario, si deve ammettere che si tratta di un problema umano e sociale a tutti i livelli. Sono decenni, ha aggiunto, che la scienza avverte su questi effetti, ma non è stato fatto nulla. A questo proposito il Papa sottolinea che si deve intervenire, perché c’è un problema enorme che necessita di passi decisi.

È fuori dubbio, ha detto Parisi, che bloccare il cambiamento climatico ha dei costi finanziari e sociali che incidono sulle esistenze di tutti. D’altra parte, ha osservato, si deve procedere in maniera equa e solidale tra tutti i Paesi. E quelli che incidono di più sul cambiamento devono fare di più.

In collegamento on line dall’India, Vandana Shiva, scienziata, attivista e ambientalista, ha sottolineato che il Papa ricorda che siamo tutti collegati e che il paradigma tecnocratico ci separa. Esiste, ha aggiunto, un’arroganza distruttiva che non vede la potenza e l’importanza di lavorare in pace la terra. In India è stato dimostrato che si può produrre di più, un cibo più sano, nel rispetto e nella tutela del pianeta. Purtroppo, ha detto, se non si coltiva con attenzione e cura la terra non sarà possibile aiutare le persone e soprattutto evitare il surriscaldamento globale. Basterebbe, ha osservato Shiva, ridurre l’emissione di gas serra, perché la fotosintesi sia in grado di contribuire a ridurre il problema. È dovere capire, dunque, che l’arroganza tecnocratica non è la soluzione.

Da parte sua, Carlo Petrini, gastronomo, sociologo e attivista, fondatore di Slow food, ha sottolineato che le caratteristiche forti dell’esortazione sono la drammaticità e la consapevolezza del momento storico che si sta attraversando. A suo giudizio, occorre tenere conto che dalla pubblicazione della Laudato sì’, ai tempi della Cop21 nel 2015 sono passati otto anni. Si è già arrivati alla Cop28 di Dubai, che si svolgerà tra novembre e dicembre prossimi. Si tratta di otto anni in cui la sensibilità politica rispetto alla situazione ambientale non ha fatto passi avanti, anzi per certi aspetti la governance internazionale si è dimostrata insufficiente e ha creato le condizioni per cui parte rilevante del sistema ambientale è ormai compromesso in maniera irreversibile. Al punto che molte attività potranno solo contenere il disastro annunciato, non risolverlo.

Il Papa, ha fatto notare Petrini, pone l’accento su due aspetti rilevanti: da un lato prende atto che la situazione è difficile da governare a livello politico e istituzionale, tanto che si è davanti a una situazione di grande criticità. Dall’altra, nell’esortazione, condanna il negazionismo, non solo per gli aspetti di antiscientificità ma perché sta creando una barriera contro i cambiamenti. Tuttavia, ha osservato, il Pontefice è cosciente che una moltitudine di associazioni, di movimenti e di realtà della società civile possono creare un clima differente e portare la politica ad avere atteggiamenti diversi.

Lo scrittore e saggista statunitense Jonathan Safran Foer, intervenuto successivamente, ha evidenziato che la terra sta raccontando una storia che non si è in grado di accettare. Manca la volontà di compiere sacrifici oggi per evitare una catastrofe futura. Lo scrittore ha fatto notare che, come esiste un negazionismo nei confronti degli eventi della seconda Guerra mondiale, così esiste il negazionismo di fronte all’emergenza climatica.

In collegamento da remoto, Ridhima Pandey, protagonista del film La Lettera: un Messaggio per la Nostra Terra dedicato alla Laudato si’, ha fatto notare che, riguardo al cambiamento climatico, è difficile risolvere i problemi causati fino ad oggi, non si può tornare completamente indietro; ma l’esortazione apostolica del Papa è fonte di ispirazione per coloro che vogliono fare qualcosa. Questa crisi ha un impatto su tutti, nel mondo ci sono segni evidenti e le persone devono credere a ciò che sta avvenendo.

È stata poi la volta di Luisa-Marie Neubauer, leader di “Fridays for Future” in Germania, la quale ha sottolineato che ciò che spaventa non è solo la crisi ma il modo in cui i leader rispondono alla crisi. Alcuni, ha detto, parlano di inazione dei governi, ma ciò non è vero. Purtroppo, ha aggiunto, negli ultimi anni la stragrande maggioranza di essi ha fatto marcia indietro e ha iniziato a fare tutto il possibile per compiacere gli interessi legati ai combustibili fossili e impedire un vero cambiamento.

Benoit Halgand, co-fondatore delle organizzazioni giovanili francesi “Per un risveglio ecologico” e “Lutte et contemplation”, ha rimarcato quanto sia angosciante sapere che si vive in un mondo in cui l’umanità sta distruggendo la sua stessa esistenza. Ha poi indicato tre punti dell’esortazione apostolica che sembrano particolarmente profetici. In primo luogo, ha detto, la necessità di una risposta politica e di una società civile forte di fronte alle sfide strutturali poste dalla crisi ecologica; poi, l’urgenza, ben spiegata dal Papa, di uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili; e, infine, l’impegno alimentato dalla fede in Dio misericordioso e non solo dalla consapevolezza del dovere morale di agire.

Successivamente, Jubran Ali Mohammed Ali — giovane dalla Libia di 28 anni, giunto in Italia nel 2000 — ha ricordato la catastrofe provocata di recente nel suo Paese dal ciclone Daniel, in conseguenza del quale sono morte più di 11 mila persone e più di 30 mila hanno perso la casa.

Alessandra Sarmentino, animatrice del Progetto Policoro dell’arcidiocesi di Palermo e del Movimento Laudato si’, associata di Azione Cattolica, ha ricordato che nel luglio 2023 tutta la Sicilia bruciava, con autostrade non percorribili, aeroporti chiusi, interi paesi isolati. Questo ha provocato morti e distruzioni: un’intera regione è stata intrappolata dentro se stessa in ragione del fuoco appiccato contemporaneamente e su più punti per mano di scellerati piromani. Il problema, ha osservato, è che questo modus operandi umano ha evidenti ripercussioni sul clima e sull’ambiente.

Infine, Yann Arthus-Bertrand, regista e ambasciatore Onu per il clima, in un video ha sottolineato che attraverso la sua attività sta assistendo alla drammaticità dei cambiamenti climatici, documentandone gli effetti sulle persone e sulla natura.
(fonte: L'Osservatore Romano 05/10/2023)

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Conferenza “Laudate Deum” 05 ottobre 2023

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