venerdì 15 settembre 2023

Maurizio Artale Trent’anni senza don Puglisi, ma ecco i frutti cresciuti dai suoi semi contro la mafia

Maurizio Artale*
Trent’anni senza don Puglisi, ma ecco i frutti cresciuti dai suoi semi contro la mafia

Il presbitero e educatore la sera del 15 settembre 1993 fu ucciso sotto casa da un killer di Cosa Nostra a causa del suo costante impegno evangelico e sociale al quartiere Brancaccio di Palermo. A distanza di tempo molte delle opere che aveva sognate si sono realizzate


Trent’anni son trascorsi da quel giorno in cui hai voluto affidare nuovamente la tua vita nelle mani di Dio. Si, perché la prima volta lo hai fatto nel giorno della tua ordinazione presbiteriale avvenuta il 2 luglio 1960, la seconda volta quando, senza tremare, ti sei concesso ai killer che ti hanno atteso sotto casa la sera del 15 settembre 1993, giorno del tuo 56° compleanno e ti hanno sparato un colpo di pistola alla nuca. Al netto della grande sofferenza arrecata ai tuoi familiari e ai tanti che in vita ti hanno voluto bene, tutti noi, chi non ti ha conosciuto e quanti ti hanno conosciuto, possiamo essere certi, persino sereni che il tuo sacrificio è «servito», è stato utile, forse malgrado, necessario, perché ha fatto realizzare tutti i tuoi sogni a quanti hanno scelto di continuare la tua opera, tenendo in vita il Centro di Accoglienza Padre Nostro da te fondato. In questi tre decenni seguendo il solco da te tracciato, abbiamo accolto, curato e sostenuto le tante fragilità umane. Volti di uomini, donne, giovani, anziani e bambini che insieme a migliaia di operatori hanno scritto la loro storia «dentro» la storia del Centro.

Questi i tuoi sogni non più da sognare: il Centro di Accoglienza Padre Nostro di Via Brancaccio n. 461, dove gli operatori del Centro per 20 anni hanno proseguito la tua opera nella sede da te acquistata e restituita alla Diocesi nel 2013; il Centro di Accoglienza Padre Nostro di Via Brancaccio n. 210 dove da Marzo del 2013 ci siamo trasferiti per rimanere punto di riferimento del territorio; le sedi nei quartieri Falsomiele e San Filippo Neri; i fondi agricoli dove detenuti ed ex detenuti coltivano frutti di speranza; Casa Al Bayt che dal 2004 ospita e sostiene donne vittime di violenza; Casa Zagara confiscata alla mafia destinata alla convivenza formativa dei tuoi giovani; il Centro Polivalente Sportivo Padre Pino Puglisi e Padre Massimiliano Kolbe di via San Ciro e di Romagnolo dove i ragazzi e le famiglie del territorio dal 2011 trascorrono tempi di vita e di gioco; l’Auditorium Giuseppe Di Matteo dove hai celebrato la tua ultima messa, da noi vissuto come spazio di socialità; la Casa-museo Padre Pino Puglisi inaugurata a maggio 2014 ad un anno dalla tua beatificazione e l’Aula Didattica intitolata a tuo fratello Nicolò Puglisi dove 10.000 visitatori si recano ogni anno; i magazzini di via Scaglione sottratti nel 2015 alla criminalità restituiti alla cittadinanza come polo di servizi integrati; la Pagoda Al Bab presidio culturale partecipato; la Casa di Santa Rosa Venerini dal 2015 luogo di riflessione e dialogo per i giovani; il Centro Diurno per Anziani ed il Centro Antiviolenza; la Casa del figliol prodigo dal 2018 servizio di accoglienza per i detenuti in permesso premio nelle sedi di Brancaccio e Pallavicino; la P.tta Beato Padre Pino Puglisi già P.zza A. Garibaldi luogo sacro sul quale poggiavano quotidianamente i tuoi passi; la Mostra permanente installata in ricordo della visita del pontefice del 15 Settembre 2018; il Micronido Holding di Via Belmonte Chiavelli in cui ogni anno 25 bambini e famiglie costruiscono basi solide per il loro futuro; la Comunità alloggio per minori Beato Giuseppe Puglisi e Santa Rosa Venerini di Termini Imerese; la Casa Madonna dell’Accoglienza a Boccadifalco per l’ospitalità di quanti soffrono per la mancanza di una abitazione.

E poi i sogni quasi realizzati: il Poliambulatorio di prossimità e lo Young Lab nel Torrino del 1500 per i giovani ricercatori; quelli ancora da realizzare: l’Agorà ed il primo Asilo Nido del quartiere Brancaccio. Con tanti sacrifici abbiamo mantenuto costantemente accesa quella flebile fiammella di speranza che hai acceso quando sei arrivato a Brancaccio il 30.10.1990. Tu che ci hai sollecitati a non sentirci mai arrivati al capolinea, tu che ci hai esortati a non pensare troppo prima di fare un passo per non trascorrere tutta la vita su un piede solo, non fermarti. Continua ad intercedere per tutti quelli che vogliano continuare la tua opera. Avremo sempre bisogno di te. 

*Maurizio Artale - Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro
(fonte: Corriere della Sera - Buone notizie 11/09/2023)

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Vedi anche il post precedente: