Il cardinale Zuppi a Molfetta
per i 30 anni dal dies natalis di don Tonino
Il cardinale Zuppi su don Tonino Bello:
«La sua vita è stata la sua più grande omelia»
Le parole del presidente della Cei nella conferenza stampa odierna
Il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi ha incontrato nel pomeriggio la stampa a Molfetta prima di presiedere in cattedrale la messa per il 30esimo anniversario di morte del Venerabile don Tonino Bello.
«Don Tonino è l'esempio ancora attuale di che significa essere padre e di che significa vivere il servizio rivolto a una diocesi con passione concreta, attuale e universale. La sua vita - ha aggiunto il cardinale - è stata la sua più grande omelia e ha anticipato la 'Fratelli tutti' di Papa Francesco, lanciando messaggi di pace e solidarietà che suonano spesso come una vera profezia per il nostro tempo, sempre più tormentato dall'indifferenza, dalla violenza e dalla mancanza di solidarietà».
«Don Tonino temeva che le nostre comunità diventassero delle comfort zone - ha spiegato Zuppi - non perché il pericolo era il suo mestiere ma perché il mondo non è una comfort zone. Non se ne stava tranquillo, se le andava a cercare e in questo coinvolgeva tutti perché era fermamente convinto del fatto che solo il dialogo potesse fare la differenza, sia nelle piccole cose quotidiane che sui grandi temi internazionali».
«Se lui fosse ancora qui con noi oggi, il suo sforzo sarebbe quello del dialogo e della pace da cercare a tutti i costi. E si sarebbe di sicuro inventato qualcosa per provare a risolvere anche le grandi guerre in corso non lontano da noi» ha concluso.
(fonte: MolfettaViva 20/04/2023)
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«Don Tonino ha avuto una vita breve ma intensa e profonda,
di preghiera e di impegno per la pace»
Con queste parole S. Em. Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza episcopale italiana, ha ricordato il Venerabile nella conferenza stampa precedente alla celebrazione in Cattedrale, per i 30 anni dal dies natalis di don Tonino Bello.
All'incontro con i giornalisti e gli operatori della comunicazione, presente anche il vescovo della diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia.
«Don Tonino ha aperto le porte del cuore e di casa a chi aveva più bisogno». Questo un estratto del suo intervento, riportato di seguito assieme alle parole del cardinale Zuppi.
Guarda il video a cura di Danilo De Robertis
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Al cardinale Zuppi un dono che racconta di don Tonino
La riproduzione in scala della croce pettorale di don Tonino Bello poggiata su una pietra di Lecce, la tipica pietra salentina. Ecco il dono che il Sindaco, Tommaso Minervini, ha consegnato, a nome della Comunità, nelle mani del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, che ha voluto essere a Molfetta nel giorno del 30 anniversario del Dies Natalis di don Tonino Bello.
Un dono significativo che racconta di Puglia e di valori. Dei luoghi cari a don Tonino che è ancora vivo e presente. Con le sue parole, il suo esempio, il suo essere uomo e rappresentante della Chiesa del grembiule e della Pace, testimone credibile del Vangelo fino in fondo, anzi fino in cima.
La Cattedrale gremita, i sindaci della Diocesi, uno accanto all’altro, insieme con il Sindaco di Alessano, città natale di don Tonino, i gonfaloni, il Capitolo Cattedrale, le autorità istituzionali, il Prefetto di Bari, i familiari, il suo popolo.
«Ringrazio sua Eccellenza il Vescovo della nostra Diocesi, monsignor Domenico Cornacchia – il commento del Sindaco, Tommaso Minervini - per avere dato a tutti noi, con la presenza del cardinale Zuppi, la possibilità di vivere un momento di rilfessione corale. L’attualità del pensiero di don Tonino, le sue parole profetiche siano stimolo per tutti noi che custodiamo nei cuori e nelle menti la sua Santità».
(fonte: Comune di Molfetta 21/04/2023)
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Il Cardinale Zuppi a Molfetta: “Perdono, Don Tonino,
per aver frainteso il Tuo messaggio evangelico”
Don Tonino, che invitava a “riporre il grembiule nell’armadio dei paramenti sacri”, per far comprendere che “stola e grembiule sono il diritto e il rovescio di un unico simbolo sacerdotale”
Il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha presieduto ieri pomeriggio a Molfetta una Messa per ricordare il vescovo che amava farsi chiamare “don” scomparso il 20 aprile del 1993.
“Trent’anni anni. Come dimenticare il suo volto scavato, sofferente eppure luminoso, trasfigurato dall’amore. Un amore, il suo, sporco della vita. Chiedo perdono a don Tonino: si schernirebbe perché abbiamo frainteso il suo messaggio. A volte abbiamo ascoltato la Sua voce con paternalistica commiserazione, ma chi obbedisce a Dio ama gli uomini, sta alla larga dal potere, prestigio e dai prodigi” afferma Sua Eminenza, in un’omelia coinvolgente e carica di significato.
Don Tonino: esempio ancora attuale di ciò che significa essere padre e di ciò che significa vivere il servizio rivolto a una diocesi con passione concreta, attuale e universale. Un uomo che si nutriva della Parola di Dio, che parlava al cuore della gente, in maniera semplice e diretta, mosso da un’inquietudine “che lo portava a non accettare l’inedia ma a seminare comunque pace”.
Pace che don Tonino definiva vocabolario, spiegando che “il fiume della pace si nutre di affluenti e sfocia in estuari che hanno nomi impegnativi e profondi come disarmo, economia di giustizia, salvaguardia del creato, legalità e democrazia, diritti umani, nonviolenza, partecipazione, rispetto delle persone, beni comuni”.
“Non facevi sconti e ricordavi che l’amore per Dio e per il nostro fratello più piccolo sono la stessa cosa e che, se manca uno, manca anche l’altro” ha aggiunto il presidente della Cei rivolgendosi idealmente al Vescovo dichiarato venerabile circa due anni fa.
Ad introdurre la Santa Messa per il 30esimo anniversario della morte del “Vescovo col grembiule” il Vescovo della Diocesi di Molfetta, Sua Eccellenza Mons. Domenico Cornacchia, che rivolgendosi a Don Tonino Bello ha definito la Sua esistenza “breve, ma intensa e provocatoria, aperta a tutti. La Sua azione pastorale esegesi vivente del Vangelo, tradizione della chiesa, docilità e fantasia dello Spirito Santo”. Presenti inoltre autorità ecclesiastiche, militari e civili, tra cui il Sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico e il Presidente del Consiglio Comunale Giampaolo Sigrisi, la Caritas Diocesana, don Matteo Prosperini, direttore Caritas Diocesana di Bologna, don Stefano Bendazzoli, assistente diocesano Azione Cattolica di Bologna, Daniele Magliozzi, Presidente diocesano Azione Cattolica, Beatrice Acquaviva, operatrice Caritas di Bologna, Yana Shulga, operatrice Caritas di Bologna, Margherita Coralli, tirocinante Caritas di Bologna, Alice Armaroli, giovane volontaria Caritas di Bologna e Fatima Garrab, giovane volontaria Caritas di Bologna. Un momento di confronto condiviso, nel nome di quel Vescovo che, oggi più che mai, avrebbe lottato per la pace e il dialogo.
Don Tonino, che invitava a “riporre il grembiule nell’armadio dei paramenti sacri”, per far comprendere che “stola e grembiule sono il diritto e il rovescio di un unico simbolo sacerdotale”, è riuscito ancora una volta ad unirci tutti, nel segno della Fede e della speranza.
(fonte: Terlizzilive, articolo di Mariarita Rana 21/04/2023)
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(Segue post con testo integrale e video dell'Omelia del cardinale Matteo Zuppi)