martedì 14 marzo 2023

Bergoglio, 10 anni di papato Fratellanza, amore e fiducia

Bergoglio, 10 anni di papato
Fratellanza, amore e fiducia


Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio veniva proclamato Papa, primo pontefice latinoamericano nella storia della Chiesa cattolica e primo pontefice a cui tocca convivere con il precedente ancora in vita il cosiddetto “Papa Emerito” Benedetto XVI e sperimentare una reggenza di “chiesa bicefala” mai vista prima e di cui ancora si sa poco, ma di cui di sicuro si conclude il 31 dicembre 2022 con la morte di Joseph Aloisius Ratzinger.

“Fratelli e sorelle, buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui…E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”.

Queste le sue prime parole da papa. Parole chiave, potremmo dire, parole che hanno guidato fino ad oggi il suo intero iter ai vertici del soglio pontificio e che richiamano alla sua personale forte visione pacifica e pacificatrice.

Promossa con decisione in questi dieci anni da papa, questa sua visione innovativa ed inclusiva ha portato Papa Francesco a riempire un vuoto storico a livello mondiale, divenendo una figura di riferimento per gli esclusi, i poveri, gli oppressi di tutto il mondo, e ritagliandosi un ruolo proattivo nelle trattative di pace di conflitti globali.

“Qui da pellegrino prego perché in questo caro Paese, dono del Nilo, scorrano fiumi di pace; gli abitanti del Sud Sudan, terra della grande abbondanza, vedano sbocciare la riconciliazione e germogliare la prosperità”. Sono le prime parole di Papa Francesco durante la visita a Juba, capitale del Sud Sudan.

Viaggio del Papa in Sud Sudan con il presidente Salva Kiir (keystone)

Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, prima della sua elezione al soglio pontificio, Jorge Mario Bergoglio ha ricoperto diversi incarichi nella Chiesa argentina (vescovo ausiliare di Buenos Aires, arcivescovo di Buenos Aires e presidente della Conferenza episcopale dell'Argentina). Sin dai suoi esordi in seno alla Chiesa cattolica, si è contraddistinto per la vicinanza ai poveri e l’impegno contro le ingiustizie sociali. In Argentina ha promosso la “riconciliazione” tra i sacerdoti e il popolo, chiedendo scusa per la connivenza flagrante fra Stato e Chiesa durante gli anni della dittatura.

Con la sua elezione al soglio pontificio, Bergoglio ha dato una sferza al pensiero cattolico, mettendo al centro dell’attenzione il messaggio evangelico a favore dei poveri, della pace nel mondo e della salvaguardia del creato. Ha inoltre espresso posizioni aperte su questioni delicate come l'accoglienza dei migranti e la tutela dei diritti delle donne e della comunità LGBTQ+.

Dieci anni con Francesco: l'intervista al Papa
la serata è interamente dedicata a Jorge Bergoglio con una lunga intervista in esclusiva per la RSI

Aperto al dialogo con gli altri credenti e con coloro che non professano alcuna fede, Bergoglio ha patrocinato un messaggio di fraternità e di solidarietà tra tutte le persone, indipendentemente dalla loro religione. Questo messaggio di amore e di fraternità Papa Francesco l’ha esteso a tutto il creato, facendosi promotore di una visione universalistica. Visione che ha espresso in modo chiaro e profetico nell’enciclica Laudato Si' del 2015, in cui fa appello alla salvaguardia del pianeta (la “nostra casa comune”), alla cura dell’ambiente e alla fratellanza universale.

All'interno della Chiesa cattolica Papa Bergoglio ha portato avanti numerose riforme, cercando di rendere la sua organizzazione più trasparente, responsabile e vicina alla gente comune. Ha inoltre promosso diverse inchieste sugli abusi sessuali, sostenendo che la protezione dei minori deve essere concepita come una priorità assoluta. Per ciò che concerne l’organizzazione interna della Chiesa Cattolica romana la gestione di Papa Bergoglio ha segnato una frattura rispetto al «clericalismo». Una gestione che lo ha portato a sostenere un «modello congregazionale», basato sulla sinodalità (modello che ha avuto il merito di scardinare l'organizzazione bimillenaria della Chiesa). Insomma, Papa Bergoglio ha dato abbrivio all'edificazione di una Chiesa nuova, una Chiesa fatta di chiese. Un sistema che si richiama alla ripartizione attuata all’interno della Chiesa Ortodossa.

Papa Bergoglio in Argentina (Keystone)

Grandi sfide, dunque che in questi dieci anni Papa Bergoglio ha affrontato con umiltà, dedizione e apertura mentale. La volontà precisa che ha guidato Papa Bergoglio in questo suo cammino è stata quella di fare del Vangelo un canone etico che vada oltre le barriere culturali o religiose. La vera missione della Chiesa, secondo Papa Francesco, è quella di diffondere la gioia e l’amore di Dio nel cuore di ogni persona, accogliendo tutti nel nome della fede e della speranza, senza discriminazioni o pregiudizi.

Al contrario dei pontefici che lo hanno preceduto, Bergoglio non si è fatto problemi nell’affermare di avere tra le sue letture di formazione non solo testi sacri. Nel pantheon letterario dei classici amati da Bergoglio, ci sono Alessandro Manzoni, Tolkien, Baudelaire, Dostoevskij, Borges, Hölderlin e Virgilio.

"Vedi? Il romanzo, la letteratura legge il cuore dell’uomo, aiuta ad accogliere il desiderio, lo splendore e la miseria. Non è teoria. Aiuta a predicare, a conoscere il cuore… "
(Papa Francesco in una intervista a Antonio Spadaro, La civiltà cattolica, 2016)


Oltre all’inclusione e all’impegno ambientale per la salvaguardia del creato, Papa Bergoglio si è profuso a favore della pace nel mondo. Fin dal suo insediamento, ha sottolineato l'importanza di risolvere i conflitti in modo diplomatico. Questo suo impegno si è tradotto in azioni concrete, come la sua partecipazione alle trattative per la soluzione del conflitto tra Cuba e Stati Uniti, la sua azione nel processo di pace tra le FARC e il governo colombiano, la sua opera sul fronte dell'accoglienza dei profughi in Europa e la sua mediazione a favore di una soluzione pacifica del conflitto in Siria.

Uno degli eventi più significativi in cui il pontefice ha manifestato il suo impegno pacifista è stato il "momento di preghiera per la pace", tenutosi nel settembre 2013 nei Giardini Vaticani (e un’altra nel giugno 2014) durante il quale sono stati invitati rappresentanti delle diverse religioni e confessioni del mondo a pregare insieme. La preghiera per Papa Bergoglio ha sempre rappresentato un elemento diverso e allo stesso momento concreto per scardinare i conflitti, partendo da una sorta di “purificazione” (sottraendo il conflitto dal suo asservimento all’odio).

“Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio”.
(Veglia di preghiera per la Pace, Sagrato della Basilica Vaticana, sabato, 7 settembre 2013)

Papa Francesco ha continuamente esortato la comunità internazionale a impegnarsi per una riduzione delle tensioni e delle spese militari, e a concentrarsi invece sulla creazione di un mondo più solidale. Anche nell’attuale tensione geopolitica (innescata dall’aggressione russa in Ucraina), Papa Francesco ha espresso una posizione neutrale e bipartisan. Consapevole del fatto che il conflitto fra Russia e Ucraina ha origini lontane ed è la manifestazione orrenda di due imperialismi in contrasto, Papa Francesco ha affermato che la guerra non può essere una soluzione. Ha invitato pertanto le parti coinvolte ad avviare un dialogo costruttivo per risolvere pacificamente il conflitto e trovare soluzioni che rispettino i diritti dei popoli coinvolti.

Il conflitto tra Russia e Ucraina è stato seguito da Papa Francesco da vicino, fin dal suo inizio. Nel 2016, ha incontrato il patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa, a Cuba. Questo storico incontro ha segnato un passo avanti nel dialogo tra le due chiese. Con l’escalation del conflitto Papa Francesco ha mantenuto un ruolo pacifista ed imparziale, lontano dalle logiche della guerra e dalla propaganda. Il Papa ha invitato i cattolici di tutto il mondo a pregare per la fine del conflitto e ha chiesto ai leader politici di astenersi da azioni che alimentino ulteriormente la tensione.

Greta Thunberg e Papa Francesco, aprile 2019 (Giovani per il clima)

Pace, cura dell’ambiente, inclusività sociale, accoglienza dei profughi, fraternità universale: attorno a questi valori Papa Francesco ha impresso (e sta imprimendo) un segno indelebile nella storia della chiesa e nella Storia in generale.
(fonte: RSI CULTURA)