martedì 28 febbraio 2023

ABBIAMO CUORI DI PIETRA?

ABBIAMO CUORI DI PIETRA?

Resti del barcone sulla spiaggia di Cutro - Ansa


Comunicato della Famiglia comboniana italiana 
dopo il naufragio avvenuto sulle spiagge di Cutro

La Famiglia comboniana italiana (Missionari comboniani, Suore missionarie comboniane, Missionarie secolari comboniane, Laici e Laiche missionarie comboniane) è profondamente scioccata dall’ennesimo naufragio avvenuto all’alba di domenica 26 febbraio sulle coste di Cutro, in Calabria. Uomini, donne, bambini e bambine scappano per avere una vita migliore e trovano invece la morte sulle nostre coste calabresi. Sino ad ora sono 64 i morti accertati di cui 15 bambini e 21 donne, ma il numero potrebbe aumentare sino a superare quota 100, aggiungendosi così alle decine di migliaia di morti nel Mare Mediterraneo diventato ormai una unica grande tomba a cielo aperto.

Su questo naufragio rimangono gravi e inquietanti interrogativi: che cosa è successo dopo l’avvistamento e la segnalazione dell’imbarcazione da parte dell’aereo di Frontex alle 22.30 della sera precedente il naufragio?
Da quanto tempo si era a conoscenza della presenza nelle acque di questo barcone e non si è intervenuti?

Noi, Famiglia Comboniana Italiana, alziamo il nostro urlo di protesta davanti a questi orrori che continuano ad avvenire nel Mar Mediterraneo. Come missionari e missionarie vogliamo ribadire che sono i muri che creano i trafficanti e non il contrario, come continua ad affermare il ministro degli Interni Piantedosi.

Davanti a questo scenario troviamo assurdo che il governo Meloni continui ad applicare politiche persecutorie contro le navi salvavita delle ONG. È un lavoro che dovrebbe essere compito dello Stato e che lo stesso si rifiuta di fare; ne è un esempio il Decreto flussi, che sarebbe meglio chiamare “Decreto naufragi”.

Siamo alla cattiveria eretta a sistema. E’ mai possibile che chi è chiamato a governare abbia un cuore di pietra?
Abbiamo forse tutti e tutte perso quello che ci rende umani, cioè il sentire compassione per chi soffre!

È proprio questo che fa di noi dei missionari e delle missionarie, persone che sentono sulla loro pelle la sofferenza degli altri esseri umani, ancor più se oppressi. Per questo sentiamo il diritto di parlare della sofferenza dei nostri fratelli e sorelle migranti, frutto amaro di questo sistema economico-finanziario militarizzato.

Come missionari e missionarie chiediamo al Governo Italiano e all’Unione Europea: se l’Europa è stata capace di accogliere prontamente milioni di rifugiati ucraini perché non può accogliere allo stesso modo milioni di rifugiati e rifugiate dei Sud del mondo tenuti in paurosi lager e in condizioni disumane?

Sono esseri umani, chiedono di vivere!

Famiglia comboniana d’Italia

Verona, 28 febbraio 2023
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