lunedì 31 ottobre 2022

“Il cristiano è un uomo di pace, non un uomo in pace. Fare la pace è la sua vocazione” (Primo Mazzolari). I movimenti cattolici ed ecumenici insieme a Francesco per la pace

“Il cristiano è un uomo di pace,
 non un uomo in pace.
 Fare la pace è la sua vocazione”
(Primo Mazzolari).

I movimenti cattolici ed ecumenici
insieme a Francesco per la pace
in vista della grande manifestazione nazionale a Roma  
il 5 novembre 
per il cessate il fuoco immediato in Ucraina e il negoziato



A pochi giorni dalla grande manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma e uniti a Papa Francesco, offriamo questo contributo di riflessione al dibattito e al confronto in corso sul drammatico problema della guerra e sulla necessità di avviare concreti percorsi di pace.

Dal 24 febbraio 2022 la Russia di Putin con l’invasione dell’Ucraina ha portato la guerra nel cuore dell’Europa. Una guerra che comporta in prevalenza vittime civili, tra cui in maggioranza donne, bambini e anziani, a causa di bombardamenti su abitazioni, scuole, ospedali, centri culturali, chiese, convogli umanitari. Questa guerra si pone accanto alle tante altre sparse per il mondo, per lo più guerre dimenticate perché lontane da noi.

Da quando è apparso sulla terra l’uomo ha cominciato a combattere contro i propri simili: Caino ha ucciso Abele. E poi tutta una sequela di guerre: di conquista e di indipendenza, guerre rivoluzionarie e guerre controrivoluzionarie, guerre sante e guerre di religione, guerre difensive e guerre offensive, crociate… fino alle due guerre mondiali. Con la creazione delle Nazioni Unite si pensava che la guerra fosse ormai un’opzione non più prevista, una metodologia barbara, dunque superata, per la soluzione dei conflitti. E invece no. Eccoci ancora con il dramma della guerra vicino a noi.

Don Primo Mazzolari, dopo l’esperienza drammatica di due guerre mondiali, era giunto alla conclusione, in “Tu non uccidere”, che la guerra è sempre un fratricidio, un oltraggio a Dio e all’uomo, e di conseguenza, tutte le guerre, anche quelle rivoluzionarie, difensive ecc., sono da rifiutare senza mezzi termini. È quanto aveva scritto ai governanti dei Paesi belligeranti anche Papa Benedetto XV nel pieno della prima guerra mondiale, indicandola come «una follia, un’inutile strage». E come non ricordare Paolo VI all’Onu nel 1965 con il suo grido rivolto ai potenti del mondo: «Mai più la guerra, mai più la guerra, lasciate cadere le armi dalle vostre mani. Non si può amare con le armi in pugno»?

Un grido, questo, ripetuto da Giovanni Paolo II nel tentativo di scongiurare la guerra in Iraq e l’invasione del Kuwait e da Benedetto XVI ad Assisi accanto ai leader religiosi mondiali.

Ora, di fronte al drammatico conflitto in corso in Ucraina, è papa Francesco a ricordarci costantemente che la guerra è «una follia, un orrore, un sacrilegio, una logica perversa»: «Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate il fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni» (Angelus di domenica 3 ottobre 2022).

Come realtà del mondo cattolico italiano e dei movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, vogliamo unire la nostra voce a quella di Papa Francesco per chiedere un impegno più determinato nella ricerca della pace.

Affidarsi esclusivamente alla logica delle armi rappresenta il fallimento della politica. Il nostro Paese deve da protagonista far valere le ragioni della pace in sede di Unione Europea, di Nazioni Unite e in sede Nato. Il dialogo, il confronto, la diplomazia sono le strade da percorrere con determinazione.

Servono urgentemente concrete scelte e forti gesti di pace. Di fronte all’evocazione del possibile utilizzo di ordigni atomici, e dunque di fronte al terribile rischio dello scatenarsi di un conflitto mondiale, un gesto dirompente di pace sarebbe certamente la scelta da parte del nostro Paese di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, armi di distruzione di massa, dunque eticamente inaccettabili. L’abbiamo già chiesto ad alta voce in 44 presidenti nazionali di realtà del mondo cattolico e come movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, con la sottoscrizione, nella primavera del 2021, del documento “L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, e poi con un secondo documento del gennaio 2022. L’hanno chiesto centinaia di Sindaci di ogni colore politico. L’hanno chiesto in un loro documento i vescovi italiani. L’hanno chiesto associazioni e movimenti della società civile.

Rinnoviamo ora questa richiesta al nuovo Governo e al nuovo Parlamento affinché pongano urgentemente all’ordine del giorno la ratifica del “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, a indicare che il nostro Paese non vuole più armi nucleari sul proprio territorio e che sollecita anche i propri alleati a percorrere questa strada di pace. Purtroppo, anche dopo tante guerre, noi non abbiamo ancora imparato la lezione e continuiamo ogni volta ad armarci, a fare affari con la vendita di armi e a prepararci alla guerra.

Forse sarebbe opportuno con determinazione e coraggio percorrere altre strade. Forse sarebbe opportuno riempire di precise scelte e contenuti quella che Giorgio La Pira chiamava «l’utopia della pace ». Prima che sia troppo tardi.

«La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo e di impostare le relazioni internazionali» (papa Francesco, 24 marzo 2022).

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Ecco tutti i firmatari dell'appello:

Emiliano Manfredonia
Presidente nazionale delle Acli

Giuseppe Notarstefano
Presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana

Giovanni Paolo Ramonda
Presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Gabriele Bardo e Cristiana Formosa
Responsabili nazionali del Movimento dei Focolari Italia

Monsignor Giovanni Ricchiuti
Presidente nazionale di Pax Christi

Davide Prosperi
Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione

Adriano Roccucci
Responsabile nazionale per l’Italia della Comunità di Sant’Egidio

Don Luigi Ciotti
Presidente del Gruppo Abele e di Libera

Ernesto Preziosi
Presidente di Argomenti 2000

Ernesto Olivero
Fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani)

Luigi d’Andrea
Presidente nazionale del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale)

Allegra Tonnarini e Tommaso Perrucci
Presidenti nazionali della Fuci(Federazione Universitaria Cattolica Italiana)

Roberta Vincini e Francesco Scoppola
Presidenti del Comitato Nazionale dell’Agesci

Franco Vaccari
Presidente di Rondine, Cittadella della Pace

Antonio Di Matteo
Presidente nazionale Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori)

Paola Da Ros
Presidente Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv

Luciano Caimi
Presidente di Città dell’Uomo – associazione fondata da Giuseppe Lazzati

Ivana Borsotto
Presidente della Focsiv (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario)

Rosalba Candela
Presidente dell’Uciim (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi)

Giuseppe Desideri
Presidente dell’Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici)

Don Riccardo Battocchio
Presidente nazionale dell’Ati (Associazione Teologica Italiana)

Lucia Vantini
Presidente del Coordinamento delle Teologhe italiane

Vittorio Bosio
Presidente nazionale del Csi (Centro Sportivo Italiano)

Massimiliano Costa
Presidente nazionale del Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani)

Patrizia Giunti
Presidente della Fondazione Giorgio La Pira (Firenze)

Marco Salvatori
Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira (Firenze)

Andrea Cecconi
Presidente della Fondazione Ernesto Balducci (Fiesole)

Paola Bignardi e don Luigi Pisani
Presidente e vicepresidente della Fondazione Don Primo Mazzolari (Bozzolo)

Agostino Burberi
Presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani (Barbiana)

Rosanna Tommasi
Presidente del Centro Internazionale Hélder Câmara di Milano

Fulvio De Giorgi e Celestina Antonacci
Presidenti dell’associazione La Rosa Bianca

Giuseppe Rotunno
Presidente del Comitato per una Civiltà dell’Amore

Maria Grazia Di Tullio
Associazione Francescani nel Mondo aps

Franco Ferrari
Presidente dell’associazione Viandanti e della Rete Viandanti (costituita da 19 gruppi e 12 riviste di varie città)

Vittorio Bellavite
Coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa

Don Albino Bizzotto e Lisa Clark
Presidente e vicepresidente dell’associazione Beati i Costruttori di Pace

Carla Biavati
Ipri-Ccp (Istituto Italiano Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace)

Paolo Sales
Per la Segreteria nazionale delle Comunità Cristiane di Base Italiane

Maurizio Gardini
Presidente nazionale di Confcooperative (Confederazione Cooperative Italiane)

Fabio Caneri
Coordinatore della rete C3dem (Costituzione, Concilio, Cittadinanza,) composta da 26 associazioni di varie parti d’Italia

Gabriele Tomasoni
Presidente nazionale del Mec (Movimento Ecclesiale Carmelitano)

Alfonso Barbarisi
Presidente Aidu – Associazione Italiana Docenti Universitari Cattolici

Enzo Sanfilippo e Maria Albanese
Responsabili italiani della comunità dell’Arca di Lanza Del Vasto

Ambrogio Bongiovanni
Presidente della Fondazione Magis

Pierangelo Monti
Presidente Mir (Movimento Internazionale della Riconciliazione)

Antonio Fersini
Ministro Regionale Ofs Lazio

Suor Paola Moggi
Per la segreteria della Fesmi (Federazione Stampa Missionaria Italiana)