sabato 11 giugno 2022

CHIARA CORBELLA, LA "SANTA" DELLE DONNE INVOCATA SUI SOCIAL

CHIARA CORBELLA,
LA "SANTA" DELLE DONNE INVOCATA SUI SOCIAL

La guarigione da una malattia, la gioia di una gravidanza, la forza di amare il marito, il discernimento per decisioni difficili. Sono alcune delle migliaia di richieste che arrivano sul web alla giovane scomparsa dieci anni fa che si ammalò di tumore durante la gravidanza e rimandò le cure per proteggere il figlio


Federica scrive: «Indicami la via per questa mia intenzione che tu già sai… aiutata dallo Spirito Santo potrò lavorare più spedita». Annamaria: «Chiara dolcissima... Ti chiedo solo un conforto in questo momento di buio in cui ho avuto il mio terzo aborto consecutivo… desidero tanto un altro bimbo. Dammi la forza di affidarmi al Signore, seguendo il tuo esempio anche se adesso mi sembra non ci sia speranza».

Emanuela chiede di essere «accompagnata con Luca là dove secondo il Signore, dobbiamo arrivare. Proteggici grazie». Giorgia racconta di aver avuto «due gravidanze miracolose» e scrive: «Veglia sui miei figli e su tutta la mia famiglia. Se è volontà di Dio, intercedi per me affinché possa avere una terza gravidanza. Grazie per essermi stata vicino sempre, assieme a Santa Maria Francesca. Che io possa essere luce nel buio della sterilità, che io possa essere testimonianza di fede e amore. Che io possa ricercare sempre il bene. Proteggi mia zia, tu sai perché e accogli nelle tue braccia quello che ho perso. Grazie Chiara per avermi donato i miei bimbi stupendi. Ps. Pochi mesi prima di restare incinta per la 2 volta ti scrissi qui. Grazie Chiara. Grazie».

Anna chiede di essere aiutata «ad amare mio marito». «Intercedi per la mia salute, permettimi di recuperarla completamente, stendi la mano sulle cure che sto facendo e sui medici che mi stanno aiutando», scrive Milena, «da tanti mesi porto pazienza risolvendo in parte ma non completamente, oggi la stanchezza e il peso della croce si fanno sentire e così tu mi torni in mente… Aiutami Chiara, ricordati anche di me tra i tanti bisognosi della tua intercessione. Avendo già ricevuto da te la grazia di una maternità tanto desiderata sono certa che mi aiuterai anche stavolta. Poi ce ne sarebbero tante di grazie da chiedere, non faccio l’elenco, perché so che in Dio tu le riesci a vedere. So di chiedere molto ma è consolante la certezza di essere sempre ascoltati da te in cielo. Grazie sorella e amica nel cammino della vita».

Francesca si rivolge direttamente a Chiara per dire: «Il tuo libro è stato il primo regalo che mio marito mi ha fatto quando eravamo ancora fidanzati. Ci siamo sposate lo stesso giorno, anche nel nostro matrimonio ha celebrato un frate francescano, e anche il nostro simbolo era la lavanda. Ho perso anche io due bimbi, ma prima ancora che si formassero nel mio grembo che venissero alla luce. Ti chiedo di intercedere presso Maria perché mi conceda la grazia di poter far nascere e conoscere quello che è dentro di me adesso».

Sono quasi tutte donne le persone che scrivono sulla pagina Facebook e sul sito dedicati a Chiara Corbella Petrillo per chiedere aiuto e preghiera. Molte chiedono il dono di una gravidanza, altre di poter vivere in letizia o superare ostacoli la vita di coppia e familiare, altre ancora il discernimento per prendere decisioni difficili. È il segno più evidente che Chiara Corbella Petrillo, della quale il 21 settembre 2018 la diocesi di Roma ha aperto il processo per la causa di beatificazione, sul web è già invocata come santa.

Chiara Corbella con il marito Enrico e padre Vito D'Amato il giorno del matrimonio

ALLA PORZIUNCOLA LA MESSA PER I DIECI ANNI DELLA MORTE

Nata a Roma il 9 gennaio 1984, donna di fede profonda, il 2 agosto 2002, di passaggio per Medjugorje, Chiara Corbella conosce Enrico Petrillo, ventitreenne, fisioterapista: sente subito che è l’uomo che Dio ha scelto per lei. Prima del matrimonio, celebrato il 21 settembre 2008, passano sei anni di rotture e riavvicinamenti. Chiara ed Enrico hanno tre bambini: Maria Grazia Letizia, che nasce priva della scatola cranica, Davide Giovanni, vissuto come la sorella per pochi minuti a causa di una malformazione agli arti inferiori, e Francesco. Proprio a una settimana dalla scoperta della terza gravidanza, Chiara sente una lesione sulla lingua: è l’indizio di un carcinoma. Sceglie quindi di rimandare tutte le cure che potrebbero nuocere al bambino, puntando a farlo nascere in maniera naturale. Solo dopo la nascita di Francesco riprende le terapie. Muore nella casa di campagna dei suoi genitori, a Pian della Carlotta, tra Cerveteri e Manziana), il 13 giugno 2012, a ventotto anni.

La sua morte è come l’evangelico chicco di grano che ha prodotto molto frutto. Ai funerali, celebrati nella parrocchia di Santa Francesca Romana all’Ardeatino, arrivano migliaia di persone. La sua figura e la sua storia commuovono, scuotono, varcano i confini nazionali “arruolando” migliaia di devoti da ogni parte del mondo. Il libro-biografia, Siamo nati e non moriremo mai più, viene tradotto in 13 lingue.

«Una seconda Gianna Beretta Molla», la definisce il cardinale Agostino Vallini, che da Vicario del Papa per la diocesi di Roma, celebra i funerali. «Chiara», dice Romano Gambalunga, il postulatore che ne ha introdotto la fase diocesana, «è una santa dei nostri tempi. Un modello di virtù, se vogliamo. Chi l’ha conosciuta parla di una ragazza solare, con tante passioni, la musica, i viaggi, che ha vissuto in pienezza il suo fidanzamento prima e il matrimonio e la maternità poi. Una pienezza data dalla sua capacità di credere al Vangelo fino in fondo e nonostante tutto», dice, «Innanzitutto rifiuta le cure chemioterapiche per il bene del figlio Francesco che portava in grembo. Perché in questa scelta, prima che coraggio, c’è la fede nei confronti di un Padre che provvede a ogni nostro bisogno. E poi penso al modo in cui lei ha dato alla luce Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, i primi due figli che mise al mondo e che morirono entrambi poco dopo il parto perché colpiti da gravi malformazioni».

Domenica 12 giugno alla Porziuncola di Assisi, luogo tanto caro a lei e al marito Enrico, alle 15.30 fra Massimo Fusarelli, ministro generale dei frati minori, presiederà una Messa solenne in sua memoria; in mattinata, alla Domus Pacis, alle 10.30 ci sarà la testimonianza di Enrico Petrillo e fra Vito D’Amato, padre spirituale della coppia. Lunedì 13, decimo anniversario della morte, presso la tomba al cimitero del Verano in cui riposano anche i figli Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, dalle 10 alle 17 diversi gruppi animeranno momenti di preghiera.

«Lì troviamo sempre tante lettere, spesso di donne che hanno fidanzamenti travagliati, gravidanze complesse oppure che non riescono ad avere figli», hanno raccontato ad Avvenire i genitori Roberto Corbella e Maria Anselma Ruzziconi. Molti scrivono anche dall’estero e sono persone che non hanno conosciuto direttamente Chiara. Come Marco: «Cara Chiara», si legge nel messaggio lasciato sul sito, «ho perso mia moglie Vanessa Chiara 38 anni, dopo un calvario di 18 mesi per tumore. Sono rimasto solo con 3 bambine piccole. Spero che Vanessa sia in Paradiso con te, ma purtroppo non mi è dato saperlo. Anche lei aveva accettato la malattia, mai una lamentela, non chiedeva la guarigione (poi non so se lo faceva dentro il suo cuore) ma la forza di andare avanti. Lei non era più la stessa avendo tumore al cervello… Disse, se Dio permette questa cosa ci sarà un motivo che non conosciamo ed Io mi fido di Lui, Non ho paura di morire… basta che vado in Paradiso per l’eternità… Cara Chiara intercedi presso Gesù, affinché anche io come il tuo Enrico possa ricevere la consolazione dello Spirito Santo ed essere sereno ed accettare la volontà di Dio. Per me non è facile, perché fino all’ultimo istante ho sperato nel miracolo della guarigione fisica… Cara Chiara prega x me e le mie 3 bambine e per Vanessa Chiara…».

Per Gambalunga Chiara che ha conquistato i cuori di molti «testimoniando», sottolinea, «che la vita è un’avventura meravigliosa, se vivi fidandoti di Dio, se credi che Lui sia un Padre che adesso, come ieri e domani, si prende cura di te, se ti fidi dei Suoi disegni, anche se non sono quelli che avevi in mente tu, anche se ad un tratto ti trovi a percorrere strade tortuose. Il messaggio di Chiara è contenuto tra le righe che scrive a suo figlio Francesco: vale la pena fidarsi di Dio».
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Antonio Sanfrancesco 09/06/2022)

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Per conoscere meglio Chiara Corbella vedi il post Buon compleanno Chiara!!! sei sempre nel cuore di tutti quelli che ti hanno conosciuta... in cui ci sono numerosi link a nostri post