domenica 10 aprile 2022

"Un cuore che ascolta lev shomea" - n. 23/2021-2022 anno C

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino

Domenica delle Palme anno C

Vangelo:


«Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono stati inviati: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia fa con i pulcini sotto le ali e voi non avete voluto» (Lc 13,34). E' il grido di dolore di Gesù di fronte alla durezza di cuore dei capi religiosi. Il Signore non piange sulla propria sorte, ma su quella di coloro che, a breve, lo inchioderanno ad una croce. E' la manifestazione più grande dell'amore del Padre, come lo è l'amore della madre che piange per la malvagità del figlio. «Vi dico infatti che non mi vedrete più finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore» ( Lc 13,35). Da sempre e per sempre Gesù è "il Veniente", colui che mostra se stesso al mondo in povertà, umiltà e mitezza. Per questo subisce il rifiuto degli uomini. In un mondo dominato dal potere del denaro e dalla violenza delle armi, un messia umile che manifesta la sua gloria nella piccolezza, impegnando la sua vita nel servizio agli ultimi, agli scarti dell'umanità, genera solo rigetto, l'espulsione, come un organismo rifiuta ed espelle da sé un corpo estraneo. La nostra salvezza starà nell'accogliere il "Veniente" nella nostra esistenza, la nostra fede nell'accettarlo così com'è: umile, povero, indifeso, perché solo così, e non in altro modo, egli stabilisce il suo Regno. Solamente allora anche noi potremo intonare, insieme alla moltitudine dei discepoli, il canto del salmista che proclama: «La pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi» (Sal 118,22-23)