sabato 16 ottobre 2021

"ADAMO, DOVE SEI? SIAMO FRATELLI IN UMANITÀ" don Carmelo Russo (VIDEO)

"ADAMO, DOVE SEI? 
SIAMO FRATELLI IN UMANITÀ"
Riflessione biblica introduttiva
don Carmelo Russo
(VIDEO)

Primo dei Mercoledì della Spiritualità 2021
tenuto il 13 ottobre 2021
e promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto


RISCOPRIRE IL VOLTO FRATERNO DELL’UMANITÀ
A confronto con la “Fratelli tutti” di papa Francesco



1. Legami e relazioni umane nella traiettoria del libro della Genesi 
Per approfondire il volto fraterno dell’umanità alla luce delle scritture ebraico-cristiane, avremmo potuto focalizzare la domanda che Dio rivolge a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?» (Gn 4,9).1 La risposta indolente di Caino — «Sono forse io il custode di mio fratello?» — manifesta la terza caduta di una umanità incapace non solo di coltivare il giardino di Eden, ma anche di custodire i rapporti con gli altri esseri umani. Infatti, dopo la disobbedienza originaria, che compromette i rapporti tra Dio e l’uomo — il peccato originale, appunto —, e dopo l’alterazione della reciprocità uomo-donna, arriva una terza tossina a inquinare l’ecosistema delle origini: la rivalità tra fratello e fratello e, più in generale, nei rapporti orizzontali e simmetrici. All’omicidio di Abele seguiranno altri peccati — meno “originali”, ma pur sempre prototipici —, lungo la traiettoria narrativa di Gn 1 – 11, che disegna una parabola discendente in cui s’intreccia, con il linguaggio del mito, la triste trama del reale. Poco più tardi, l’episodio di Cam, che scopre la nudità del padre Noè (Gn 9,20-28), rappresenta la degradazione dei legami tra genitori e figli e, più in generale, di ogni relazione verticale e asimmetrica. Infine, l’episodio della torre di Babele spiega come mai siano apparsi nel mondo l’inimicizia e l’incomprensione tra i popoli. Anche questo episodio avrebbe potuto rappresentare un buon punto di partenza per la nostra riflessione sulla fraternità. Gli uomini, posti da Dio a custodi della terra, voglio occuparsi di tutt’altro, costruendo Babele (in accadico, Bab-ili = Porta di Dio), una torre verso il cielo; ma vengono nuovamente dispersi su tutta la terra. Desiderosi di darsi una sigla comune e sedotti dal potere omologante, contraddicono la molteplicità e la diversità delle origini, doni preziosi di una creazione libera di esprimersi; ma Dio decide di «scendere» — è lo stesso verbo che scatena la saga esodale in Es 3,7-8! — e di l’«impastare» (בלל (le loro lingue, creando i presupposti di un sano relativismo che ha salvato l’umanità — non c’è alcuna punizione in questa dispersione! — dal rischio dell’assolutismo, dell’esclusivismo e dell’autoreferenzialità
...
Papa Francesco ha intuito che il tema dell’ecologia, della salvaguardia della casa comune, ha a che fare con i rapporti interpersonali e con Dio. Ebbene, per parlare di fraternità universale dobbiamo partire dalla manomissione di questo equilibrio originario. I progenitori sembrano capricciosamente indispettiti da quel “tutto, tranne…” con cui Dio ha innescato nel cuore dell’uomo il delicato meccanismo del dono. Infatti, il limite rende possibile il donare e il donarsi. Purtroppo, il peccato ha reso ambigua la percezione del limite: se non ci fosse stato il peccato, «il limite sarebbe rimasto soltanto limite e non mutilazione dell’umano, ostilità alla vita». La proposta di Dio, invece, era chiara: a te, uomo, tocca tutto, tranne tutto; sei signore sul creato, ma come custode. P. Beauchamp sintetizza in tre passi l’ecosistema della creazione, il sogno di Dio sul mondo e sull’uomo: «1. Non tutto = tutti gli alberi eccetto uno; 2. Non senza un altro = non è bene essere solo; 3. Non con il medesimo = non con padre e madre». Purtroppo, il capriccio ha prevalso sul sogno di Dio
Davanti alla disperata ricerca di nascondigli da parte dell’umanità, Dio si spoglia della sua onniscienza — anche lui resta nudo! — e chiede ad Adamo: «dove sei?» (’ayyekkah, cf. Gn 3,9). Con il peccato gli occhi di Adamo ed Eva si erano aperti. Invece, gli occhi di Dio sembrano perdere di vista l’umanità. L’inchiesta sulla posizione spaziale, ovviamente, ha dei risvolti ironici ed eminentemente esistenziali. Dentro a una semplice domanda, si possono trovare tutte le migliori domande sul senso della vita. Dio chiede ad Adamo di collocarsi, di “condividere la sua posizione” come facciamo oggi con i nostri cellulari quando vogliamo raggiungere qualcuno. Dio aveva già parlato, ma la domanda «dove sei?» segnala il primo tu-per tu tra Dio e l’uomo ...


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