"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Nell'incontro fra Maria ed Elisabetta vi è l'abbraccio tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra la promessa e il compimento; il Nuovo fa visita all'Antico che ne è segno e promessa. In Maria l'umanità risorta (anastàsa) si mette finalmente in cammino, in lei Dio visita il suo popolo e il suo popolo lo riconosce e gioisce. Gesù è l'uomo nuovo che viene a piantare la sua tenda in mezzo a noi, lui è il pieno compimento della promessa di Dio fatta a Mosè di essere sempre in mezzo al suo popolo (cfr. Es 3,12). In Maria è il Signore che ci viene incontro nell'amore e nel servizio; il Dio che "siede sulle nubi e cavalca i cherubini" si china sulla nostra povera e fragile carne e ci fa Grazia, abbandona i Cieli dei Cieli e scende ad abbracciarci e a portarci la salvezza. E' in Maria, che custodisce dentro di sé il Signore dell'Universo, che l'Israele in attesa danza (1,41 = eskìrtesen), esulta di gioia e finalmente ritrova il suo cuore, come il re Davide, vestito del solo efod, danza di gioia davanti all'Arca di Dio (2Sam 6,14). Lasciamoci allora, anche noi visitare ed abbracciare da Maria, spalanchiamo la porta del nostro cuore al Signore che viene, demoliamo i muri delle nostre paure e diffidenze, cantiamo insieme a lei il suo Magnificat "esultando di gioia indicibile e gloriosa" (1Pt 1,8). E che la danza abbia inizio.