giovedì 29 luglio 2021

Il Presidente Mattarella: "La pandemia non è ancora alle nostre spalle... la vaccinazione è un dovere morale e civico... chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo."

Il Presidente Mattarella: 
"La pandemia non è ancora alle nostre spalle... 
la vaccinazione è un dovere morale e civico... 
chi limita oggi la nostra libertà è il virus 
non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo."


Si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 28 luglio, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del "Ventaglio" al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti all'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo.
Dopo l'intervento del Presidente Di Fonzo, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso.
Successivamente gli è stato consegnato il Ventaglio realizzato da Virginia Lorenzetti, dell'Accademia di Belle Arti di Roma.

Per il Presidente è stata l'occasione per fare il punto su vaccini e riforme. Sergio Mattarella ha ricordato i mesi drammatici che hanno segnato il Paese a causa della pandemia ed anche come mese dopo mese però abbiamo assistito a una reazione che ha portato a ricostruire speranza e fiducia, attraverso quelle che ha individuato come "due strade", ovvero 

"La vaccinazione e gli interventi di rilancio economico continuano a essere gli indispensabili strumenti per assicurare sicurezza e serenità.

La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione e più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo.

Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità.

Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico.
...

La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ovunque gravi. Sottolineo quelli della scuola. Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere una priorità assoluta.

Gli insegnanti, le famiglie, tutti devono avvertire questa responsabilità, questo dovere, e corrispondervi con i loro comportamenti.

Auspico fortemente che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva.

La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo.

...

Conto che non si smarrisca la consapevolezza della emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale. Che non si pensi di averli alle spalle. Che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti.

Abbiamo iniziato un cammino per uscire dalla crisi, ma siamo soltanto all’inizio. Ci siamo dati obiettivi ambiziosi e impegnativi, di medio e lungo periodo. Perseguirli con serietà e con responsabilità significa anzitutto guardare con il realismo necessario all’orizzonte che abbiamo davanti. ..."


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