giovedì 24 giugno 2021

Spiderman incontra Papa Francesco e quando due supereroi si incontrano sono d'accordo: i veri eroi si trovano nei reparti pediatrici... sono i bambini ricoverati e le loro famiglie!

Spiderman incontra Papa Francesco e quando due supereroi si incontrano sono d'accordo:
i veri eroi si trovano nei reparti pediatrici... 
sono i bambini ricoverati e le loro famiglie! 


Mattia, lo Spiderman dei bimbi malati: 
"I veri supereroi sono i piccoli che lottano nei reparti"

Intervista al giovane volontario che regala un sorriso ai pazienti degli ospedali pediatrici travestendosi da Uomo Ragno. Questa mattina l'incontro con il Papa nel Cortile di San Damaso: "Gli ho regalato la mia maschera dicendo che, attraverso questi occhi, vedo tanta sofferenza"


“Io sono solo un ragazzo con un bel costume. I veri supereroi sono i bambini e le loro famiglie che incontro nei reparti dove ognuno combatte giornalmente la propria battaglia”. Mattia Villardita, lo Spiderman spuntato improvvisamente, questa mattina, nel Cortile di San Damaso per l’udienza generale del Papa, racconta senza troppi fronzoli la propria missione negli ospedali pediatrici. A lui - impiegato di giorno, eroe nel pomeriggio - solo una cosa importa di questo servizio che ha deciso di svolgere da qualche anno: “Vedere i bambini sorridere”. Perché il sorriso di un bimbo malato “può vincere ogni male”. Lui lo sa bene, visto che per tanto, tanto tempo è stato un paziente ospedaliero. “Non sono mai stato solo – racconta a Vatican News, dopo l’incontro con il Papa -, avevo la famiglia e gli amici, però avrei pagato per vedere Spiderman entrare dalla mia finestra. Perciò ho deciso di diventarlo io”.


Mattia, le tue foto oggi con il Papa sono divenute virali sul web. Com’è andato l’incontro con Francesco?

Al Santo Padre ho voluto donare la mia maschera di Spiderman per un valore simbolico, perché io giornalmente attraverso la maschera del mio costume vedo le sofferenze di bambini e famiglie. Sofferenza che ho provato io per primo sulla mia pelle perché sono stato per 19 anni un paziente ospedaliero del Gaslini di Genova. Quindi al Santo Padre ho dato la maschera dicendo che, attraverso questi occhi, vedo il dolore dei più piccoli, e gli ho chiesto di pregare per loro e i loro familiari, anche se so che già lo fa. L’emozione è stata grandissima perché era la mia prima volta in Vaticano, la prima volta che vedevo il Papa e che lo vedevo così da vicino da poterlo toccare e salutare. Lui mi ha stretto la mano e mi ha ringraziato per quello che faccio e mi ha chiesto se per favore andavo a fare un po’ di foto con i bambini presenti perché aveva sentito chiamare il mio nome. Quindi l’ho salutato e ringraziato e sono andato a fare le foto con i bambini che me lo chiedevano.

Cos’è per te il sorriso di un bambino?

Quello che faccio è volontariato perché io nella vita di tutti i giorni sono un impiegato, non è il mio lavoro purtroppo. Quindi è un investimento di vita, una missione in cui credo tantissimo. Il sorriso di un bambino per me una delle forze più grandi del mondo. Veder sorridere dei bambini è in grado di sconfiggere ogni sofferenza e malattia. Sono felice di donare questo perché per me vederli sorridere è una vittoria anche a livello personale. Io mi rivedo in quei bambini che vado a trovare, quindi sono molto fiero di quello che sta succedendo.

Rivedi un bambino che, nonostante le ombre, cercava delle luci…

Per fortuna ho avuto la mia famiglia e i miei amici accanto, quindi non mi sono mai sentito solo. Certo, avrei pagato per vedere Spiderman entrare dalla finestra. Quindi ho deciso di diventarlo io per i bambini che soffrono.

Raccontaci questa scena: entri nella stanza dei bambini e loro come reagiscono?

Le reazioni sono le più disparate, in genere ci sono stupore e sorrisi, bambini che piangono dalla felicità e che ti corrono addosso per abbracciarti. Penso che più bello di questo non ci sia niente. Quello che faccio nelle corsie e anche nelle associazioni per ragazzi disabili, per me questo è vita

Tu ti cali nei panni di un supereroe ma, in più di un’occasione, hai detto che i veri supereroi sono i bambini che incontri...

Confermo. Io mi reputo solo un ragazzo con un bel costume. I veri supereroi li vado a trovare in questi reparti dove ognuno combatte giornalmente con la propria battaglia. Questi bambini e le loro famiglie sono gli eroi, quelli veri.



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Quando Spiderman dice che i veri supereroi
sono i bimbi negli ospedali (e le loro famiglie)


Spiderman è davvero un supereroe buono. Fa l’impiegato in una azienda portuale a Vado Ligure ma poi indossa la maschera e il costume dell’Uomo Ragno e… zac… ecco che d’un balzo è accanto ai letti dei bambini ricoverati negli ospedali.

E stamani a Papa Francesco, nell’udienza generale nel Cortile di San Damaso, Spiderman non solo ha consegnato la maschera da supereroe ma gli ha anche “rivelato” la sua identità — Mattia Villardita, 28 anni — e la sua prossima missione: i reparti pediatrici del policlinico Agostino Gemelli a Roma dove andrà, su iniziativa dell’Ispettorato di pubblica sicurezza Vaticano, con la banda musicale della Polizia di stato italiana.

«Ma i veri supereroi sono i bambini che stanno soffrendo e i loro familiari che lottano con tanta speranza» dice Mattia. «Io mi vesto da Spiderman per strappare un sorriso ai più piccoli che sono in ospedale: lo faccio perché ho una malattia congenita, per 19 anni sono entrato e uscito dal Gaslini di Genova, e mi sarebbe piaciuto tantissimo, quando ero lì, solo, nel mio lettino, vedere Spiderman entrare dalla finestra della mia stanza...».

E sì, è così che si diventa l’Uomo ragno, «con il cuore». Non c’è «un corso da supereroe» anche se Mattia ha messo su l’associazione Supereroincorsia: «Siamo un gruppo di giovani impegnati nel volontariato che, appunto travestiti da “eroi”, portiamo momenti di spensieratezza nei reparti pediatrici».

«Ho indossato per la prima volta questa maschera 4 anni fa, a Natale: dovevo consegnare un computer al San Paolo di Imperia e mi sono inventato qualcosa che potesse far divertire i bambini che stavano vivendo quello che avevo vissuto anche io».

Spiderman ha compiuto le sue imprese anche durante il lockdown: «Ho fatto oltre 1.400 videochiamate, non potendo andare di persona» racconta. Mattia segue i bambini, sempre attraverso il contatto continuo con i genitori, anche quando rientrano a casa: «Organizziamo feste a sorpresa o, anche più semplicemente, la consegna di una pizza». Lo scorso anno il presidente italiano Sergio Mattarella gli ha conferito l’ordine al Merito della Repubblica per, si legge nella motivazione delll’onorificenza «l’altruismo e le fantasiose iniziative con cui contribuisce ad alleviare le sofferenze dei più giovani pazienti ospedalieri». Potrebbe essere la definizione perfetta di supereroe, «uno che cerca di rendere il mondo migliore di come l’ha trovato». E oggi pomeriggio al policlinico Gemelli Spiderman potrebbe incrociare anche la comunità delle persone colpite dalla fibromialgia — malattia “sconosciuta” che solo in Italia tocca 2 milioni di persone — e di quanti le assistono sia dal punto di vista sanitario che pastorale. Con affetto Francesco stamani ha incoraggiato un gruppo di malati e di medici proprio del policlinico dell’Università cattolica, accompagnati da don Carlo Abbate che segue, per la pastorale della salute della diocesi di Roma, quest’opera di sostegno e di sensibilizzazione. ...


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Mattia Villardita racconta la sua storia nella trasmissione di TV2000 
Questa è vita!