giovedì 28 gennaio 2021

“Il Signore veglia sul cammino dei giusti…” (Sal 1). Introduzione al Libro dei Salmi a cura di Gregorio Battaglia, carmelitano (VIDEO INTEGRALE)

“Il Signore veglia sul cammino dei giusti…” (Sal 1).
Introduzione al Libro dei Salmi 
a cura di Gregorio Battaglia, 
carmelitano 
(VIDEO INTEGRALE)

27 gennaio 2021 - Primo dei 
MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2021
Il Signore veglia sul cammino dei giusti 
Con i Salmi: per un cammino di maturità umana e di fede

promossi dalla
Fraternità Carmelitana 
di Barcellona P.G. (ME)


Gregorio Battaglia 
(Foto di repertorio)

1. Un libro che mostra una sua unità 
Il Libro dei Salmi è parte integrante della Bibbia ed è collocato nel Canone cristiano all’interno dei libri sapienziali, mentre nella Bibbia ebraica è inserito in quella sezione, che va sotto il nome di “Scritti”

a) Il libro delle preghiere 
Il termine “Salmi” è una traslitterazione del greco “psalmoi”, che fa riferimento ai canti accompagnati con la cetra, per cui il titolo del libro lo potremmo intendere come il “libro dei canti”. Va, però, precisato che quel gruppo di sapienti, che hanno tradotto la Bibbia dall’ebraico in greco e che va sotto il nome di “Bibbia dei Settanta”, scegliendo questo termine hanno voluto meglio caratterizzare l’intestazione ebraica, dove si parla di “libro delle preghiere”. In conclusione si può dire che il “Libro dei Salmi” è un libro di preghiere, adatte per essere cantate all’interno di un servizio liturgico. 

b) L’offerta di una proposta di vita 
La prima cosa che il libro dei Salmi ci chiede è quella di non considerarlo una semplice raccolta di canti per uso liturgico. Esso si presenta come un testo che mostra una sua unità e che richiede al lettore o all’orante la disponibilità a lasciarsi condurre dall’inizio alla fine per poter cogliere la strada che viene indicata. La tentazione più immediata è quella di fermarsi a cogliere le diverse forme letterarie, cioè, se si tratta di un inno, di una supplica, di un rendimento di grazie, di una memoria storica del passato. Così facendo si perde di vista l’intenzione del redattore finale, che ha dato a questa serie di canti un ordine ben preciso nell’intento di offrire al lettore/orante una proposta di vita.
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Più che soffermarci sui diversi generi letterari, che caratterizzano i vari testi presenti nel Salterio, forse è più opportuno cercare di cogliere il dinamismo che questa raccolta porta con sé. La voluta 2 corrispondenza con i libri della Torah ci dicono chiaramente che il Salterio andrebbe letto dall’inizio alla fine per poter avere la possibilità di cogliere l’itinerario spirituale ed allo stesso tempo umano che esso intende proporre. 
Alcuni, come A. Chouraqui, propongono come griglia di lettura l’immagine di una giornata intera, che, nella tradizione ebraica, inizia dalla sera, abbraccia tutto il giorno e si apre ad un nuovo mattino: si parte, cioè, da una situazione notturna contrassegnata dal predominare della supplica per giungere a quel nuovo mattino caratterizzato dalla pienezza della lode. 
Altri, invece, suggeriscono di cogliere nel Salterio un percorso umano, che partirebbe dalla nascita per giungere fino alla maturità. Noi seguiremo questa seconda proposta, cercando di cogliere in modo molto sommario qualcosa che rinvii a questo ideale cammino di maturazione
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