lunedì 28 dicembre 2020

Natale, gli auguri «scomodi» di Missio, Caritas e Fondazione Migrantes della Toscana

Natale, gli auguri «scomodi» 
di Missio, Caritas e Fondazione Migrantes della Toscana


Quattro parole a formare una croce: accogliere, promuovere, proteggere, integrare. Sono gli «auguri scomodi per un Natale di fraternità» inviati in questi giorni dalle commissioni regionali di Caritas, Missio e Fondazione Migrantes. Il testo è composto da alcune riflessioni di don Tonino Bello e alcuni passaggi dell’enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco


Parole che «ci mostrano il volto della Chiesa della misericordia che dona al mondo il volto bello di Dio, infinita tenerezza di padre e di madre». L’invito è a diffondere questo messaggio nelle chiese, accanto al presepe (può essere stampato anche in formato locandina). Le parrocchie possono anche stamparlo come volantino, e consegnarlo alle famiglie: «Sarà un invito a vivere il Natale nella fraternità e con una fattiva attenzione a tante persone che lo vivranno nella solitudine e nella sofferenza».
Ad accompagnare il biglietto, anche il saluto firmato dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e dal vescovo di Pescia Roberto Filippini, rispettivamente responsabili per la Conferenza episcopale toscana della pastorale missionaria e del servizio della carità. «È un Natale diverso - scrivono - quello che ci prepariamo a vivere... Un Natale diverso perché mancherà sì qualcosa, ma potremo scoprire più da vicino l’essenziale, quello che conta, ciò che non passa e non può essere nascosto per nessun motivo, da nessuna causa: Dio si fa uomo, in Gesù di Nazareth».
«Un Natale più vero - aggiungono i due vescovi - che ci permetterà di scoprirci più vicini anche se distanziati, più aperti anche se col volto in maschera, più disposti a collaborare se scopriamo quanto è importante fare le cose insieme e che, se fatte insieme, producono frutti molto più abbondanti».