domenica 8 novembre 2020

"Un cuore che ascolta lev shomea" - n. 52/2019-2020 (A)

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)




Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (ANNO A)  

Vangelo:



Il brano è una bellissima allegoria che ci fa comprendere il senso profondo della nostra storia, una splendida metafora dell'esistenza umana in termini di salvezza o perdizione, realizzazione o fallimento. Tutta la nostra vita è un vegliare e un operare quotidiano per essere capaci di riconoscere lo Sposo che viene a farci visita. La parabola non intende metterci paura, ma piuttosto responsabilizzarci sul quotidiano, l'unica realtà che viviamo, luogo dove possiamo acquistare l'olio che ci consente di entrare al banchetto di nozze dell'Agnello. «La salvezza o la perdizione di ognuno di noi dipende unicamente da ciò che, qui ed ora, liberamente facciamo» (cit.). Stoltezza è rimanere a corto d'olio, cioè rifiutare di amare i fratelli così come siamo amati dal Padre. Spesso dimentichi di essere fiaccole accese al roveto ardente del Maestro, fiamma che arde d'amore per ogni fratello, fuoco che brucia le scorie di una vita spesa solo a servire noi stessi, luce che ci avvolge e ci illumina fino a trasfigurarci, facendoci passare dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita. L'olio dell'amore lo possiamo acquistare soltanto in questa vita, dopo è impossibile. Chi vive senza amare, ha fallito e perde la sua vita. Chi la perde per amore, la guadagna.