domenica 15 novembre 2020

"Un cuore che ascolta lev shomea" - n. 53/2019-2020 (A)

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)




Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (ANNO A)  

Vangelo:


Così come l'olio della parabola delle dieci vergini, i talenti altro non sono che figura dell'amore che Dio Padre nutre per ogni suo figlio e che è necessario far "fruttare" nella risposta d'amore verso tutti i fratelli. Rispondere all'amore con l'amore fa di noi ciò che siamo: veri figli di Dio ad immagine del Padre. Solo amando i fratelli, e fra di loro preferenzialmente i più poveri, i nostri talenti, che non sono le nostre doti, potranno essere duplicati. Chi invece non investe il proprio talento, chi per paura del padrone lo seppellisce quasi fosse un cadavere, lo perde. La causa del fallimento è la immagine distorta, falsa e diabolica che abbiamo di Dio : «Se lo riteniamo cattivo ed esigente, se il nostro rapporto con lui è legalistico, pauroso e sterile, quasi fossimo dei contabili e non dei figli, avremo fallito la nostra esistenza» (cit.). La nostra paura, invece di condurci a salvezza, ci spinge in braccio alla morte. La sentenza futura non sarà emessa da Dio, bensì da noi stessi. Il Padre, alla fine della nostra vita, non farà altro che leggere ciò che noi stessi abbiamo scritto. «Chi non ama distrugge se stesso: in lui muore l'amore ricevuto in dono. Come colui che volendo trattenere il respiro per non perderlo, muore soffocato» (cit.)