domenica 28 giugno 2020

"Un cuore che ascolta lev shomea" - n. 34/2019-2020 (A)

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)




Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

XIII DOMENICA  (ANNO A) 

Vangelo:

Mt 10,37-42


Si chiude con questi sei versetti il "Discorso Apostolico", il secondo dei cinque grandi discorsi attraverso i quali l'evangelista Matteo presenta il suo Vangelo. Il Regno di Dio è solo questione d'amore: l'amore verso il Padre che ha inviato il suo Figlio per la nostra salvezza; l'amore per Gesù, che ha condiviso con noi la sua vita fino a morire; l'amore per ogni creatura umana che è l'icona vivente di quel Dio Trinità che è tutto e solo amore. L'amore non è l'espressione di un sentimento passeggero; amare significa scegliere, coinvolgersi totalmente, decidersi per Gesù e per il suo Regno di giustizia . Amare è mettere in gioco ogni cellula del nostro essere senza tralasciare alcun aspetto e ambito della vita. Amare costa lacrime e sangue fino al dono totale di sé, fino all'infamia della croce, atroce supplizio che ci espone al ludibrio del mondo, che fa di noi dei reietti, dei "maledetti da Dio" (Dt 21,23 ; Gal 3,13). Se non accettiamo la croce non potremo dirci cristiani. Solo se ci impegniamo ad amare come siamo amati dal Padre, saremo degni di Gesù, adatti a far parte del Regno. La vita, dono gratuito del Padre, siamo chiamati a perderla perché «vivere è amare, e amare è far dono della vita, che non viene buttata via per disprezzo, ma donata per amore del Figlio e per la causa del Regno» (cit.)