mercoledì 26 febbraio 2020

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 16/2019-2020 (A) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo
di Santino Coppolino





Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino

Mercoledì delle Ceneri (anno A) 

Vangelo:

Mt 6,1-6.16-18

Dopo averci comandato di essere perfetti come il Padre (5,48), Gesù ci fa entrare nel segreto del cuore del Padre, sorgente d'amore del suo essere e del suo agire. 
La preghiera, l'elemosina e il digiuno sono i tre pilastri della religione, definiscono il nostro rapporto con Dio, con il prossimo e con il creato. Esse, come ogni pratica religiosa, vanno fatte nel segreto, davanti a Dio e non in pubblico, per ricevere la gloria degli uomini. In queste tre relazioni compiamo o meno la giustizia del Padre.
Solo chi sa di essere figlio di Dio è libero dalla vanagloria perché possiede la vera Gloria. In caso contrario saremo affetti da "ophtalmodoulìa", come dice San Paolo (Ef 6,6), la schiavitù degli occhi, cioè il continuo bisogno di essere riconosciuti. Se lo cerchiamo negli altri, resteremo schiavi del giudizio altrui e del nostro tentativo di dare di noi una buona immagine. Se lo cerchiamo nell'Altro, ritroviamo la nostra realtà in Colui che ci ama di amore infinito e ai cui occhi siamo preziosi. La nostra sola Gloria, il vero peso (la Cavòd) della nostra persona, è questo riconoscimento del Padre, che ci rende capaci di amare così come siamo da Lui amati.