domenica 23 febbraio 2020

Riflessioni sul #coronavirus - Castigo di Dio? - Situazione attuale e aggiornamenti



Riportiamo il nostro post del 29 agosto 2016 perché, anche se pubblicato in circostanze diverse da quelle attuali, riteniamo ben si adatti alla situazione determinata in questi giorni dal #coronavirus.

IL CASTIGO DI DIO…
di Alberto Maggi

Puntuali, a ogni calamità emergono i tenebrosi necrofori. Sembra che non aspettino altro che le disgrazie, sono il loro abietto alimento. I necrofori sanno che le loro argomentazioni, tremende quanto ridicole, spietate quanto disumane, non hanno alcun fondamento, ma approfittano del momento in cui le persone sono stordite dal dolore e affogate nella disperazione per scagliare le loro inappellabili sentenze, e il verdetto è sempre quello: è il castigo di Dio! E di motivi a Dio per castigare l’umanità non ne mancano, ha solo da scegliere. C’è del sadico piacere in queste persone nell’affondare il coltello sulla piaga del dolore per rivendicare che avevano ragione: l’immoralità della società, la depravazione dei costumi, l’abbandono della pratica religiosa, che cosa altro potevano portare se non terribili castighi divini?

Pur rifacendosi a Dio questi beccamorti mostrano di non conoscerlo minimamente. Dio è Amore (1 Gv 4,8), e nell’amore non c’è alcuna parvenza di castigo. Nel ritratto di Dio che l’apostolo Paolo fa nella Lettera ai Corinti si legge che “l’amore non si adira, non tiene conto del male ricevuto”, che “tutto scusa” (1 Cor 13,5.7), e la buona notizia di Gesù non contiene alcuna minaccia di castighi divini. Il Padre non castiga, perdona, lui è un Dio che nel suo amore arriva a essere “benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (Lc 6,35). In nessun brano del vangelo si annunziano castighi per i peccatori, ma si afferma che “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”(Gv 3,17). È una bestemmia pensare che Dio, che ha inviato il suo unico Figlio per salvare il mondo, poi lo voglia distruggere a forza di cataclismi.

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LA POLITICA DEL CORONAVIRUS
Attivare gli anticorpi del cattolicesimo
di Antonio Spadaro

Il coronavirus 2019-nCoV si sta diffondendo nel mondo, generando una sindrome del contagio universale. Il sistema di interconnessione planetaria dell’umanità ci fa sperimentare una condizione paradossale: più siamo connessi, più il contatto si può trasformare in contagio; la comunicazione in contaminazione; le influenze in infezioni.

L’apocalisse è a portata di mano. Scattano gli anticorpi, che impazziscono e si trasformano in sistema immunitario nei confronti di tutto ciò che temiamo di non riconoscere e di non riuscire a controllare. Il virus è ormai da tempo figura dell’immaginario: sin dalle piaghe bibliche fino alla peste dei Promessi Sposi e agli attacchi informatici. I confini dell’anima si restringono con la scoperta della nostra vulnerabilità.

La pandemia in questi casi finisce per essere sempre quella dell’insicurezza e dell’ansia. Il coronavirus sembra essere diventato oggi anche un sintomo (e un simbolo) di una più generale condizione di paura che ci portiamo dentro. ... La paura del futuro: questo è oggi il virus dell’anima. Ma si potrebbe pronunciare una lunga litania di paure. ...

Quali i sintomi del virus? La reazione immunitaria che ci fa percepire il contatto con l’altro, il diverso, come un rischio di contagio si va radicando nelle nostre società e prende varie forme: una concezione angustamente securitaria che comprime i diritti di libertà e lo Stato di diritto; il sovranismo inteso come l’opposto di una politica estera imperniata sul multilateralismo e sull’Europa; l’ostilità verso l’integrazione; l’uso politico del cristianesimo ridotto a «religione civile».

Il ragionamento è: se voglio star bene ed essere sicuro, devo indossare una mascherina e guardarmi dal contatto con l’estraneo. «Dovunque, l’uomo evita d’essere toccato da ciò che gli è estraneo» (Elias Canetti). Vale sul livello personale, vale sul livello politico. L’algoritmo di Facebook ce lo ha insegnato: le relazioni si basano su un calcolo di affinità. Gli algoritmi ci garantiscono di incontrare sostanzialmente chi ci è affine, simile e compatibile.

Viviamo in una bolla filtrata da mascherine che rafforza la nostra identità e ci fa sospettare dell’altro. Ecco perché bisogna smentire la logica dell’algoritmo che ha plasmato le «macchine da guerra» social all’opera nella propaganda nazionalista e sovranista dell’homo homini lupus.

Una specifica forma virale di «paura» è il nazionalismo, che riduce l’idea di «nazione» anch’essa a una bolla filtrata. Pio XI nel 1938, ricevendo gli assistenti ecclesiastici dell’Azione Cattolica, aveva fatto comprendere come il cattolicesimo possieda gli anticorpi per debellare questo virus. Disse: «Cattolico vuol dire universale, non razzistico, non nazionalistico, non separatistico. Queste ideologie non sono cristiane, ma finiscono con il non essere neppure umane».

A differenza della globalizzazione imposta dai mercati, la visione cattolica è universale e pone al centro la persona e i popoli, riconoscendo l’altro, l’estraneo e il diverso come «fratello».

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Il cristiano sente che deve farsi carico delle attese, dei cambiamenti e dei problemi del Paese, che lo interpellano ad agire. Come attivare concretamente, nell’ambito della nostra vita sociale e politica, gli anticorpi contro il virus della pandemia della paura, dell’ansia e dell’odio? ...


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Il Coronavirus è un ammonimento del cielo? 
Risponde Padre Livio Fanzaga



"PADRELIVIOvirus"

Padre Livio di Radio Maria:
"Attraverso questa Pandemia la Madonna da' un messaggio chiarissimo... e già il nome "coronavirus" è un richiamo alla corona del rosario
Questa pandemia del Coronavirus è un avvertimento leggero di Dio..."

Chiamiamolo "PadreLivioVirus"
Ci si contagia ascoltandolo alla Radio ma anche leggendo i suoi libri
I sintomi del contagio sono l'ansia verso il mondo, la perdita di memoria evangelica e la perdita di razionalità su quello che succede realmente.
La cura comporta isolare non se stessi ma lui... spegnendo RadioMaria quando inizia le catechesi e la lettura dei giornali e non sfogliando nemmeno i suoi libri (anche perchè letto uno...)

il CoronaVirus è pericoloso per la salute e crea grossi danni al sistema respiratorio...
il PadreLivioVirus è letale per la fede e crea grossi danni alla nostra idea di Dio, della Chiesa, del mondo... e di noi stessi.
FATE ATTENZIONE!

Questa vignetta, pubblicata subito dopo, non ha bisogno di ulteriori commenti...



Dal Veneto all'Emilia Romagna, gli stop, le chiusure e le restrizioni decise degli ammistratori delle Regioni per contenere la diffusione del virus ...


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Vedi anche il nostro post precedente: