domenica 19 gennaio 2020

"Vaticano: tutti contro tutti" - Uomini e profeti del 18.01.2020

"Vaticano: tutti contro tutti" 
Uomini e profeti del 18.01.2020
"Vaticano: tutti contro tutti" con Felice Cimatti. 
Ospiti Enzo Bianchi, Emma Fattorini, Massimo Introvigne.


La potente spinta riformatrice di Papa Bergoglio sta creando profonde spaccature all'interno del Vaticano e nelle aree piu' conservatrici del mondo cattolico inoltre,il recentissimo NO ai preti sposati del Papa emerito Benedetto XVI , ha provocato ulteriori malumori. Ma cosa significa per la Chiesa cattolica avere due Papi? In che modo al suo interno si ripercuote lo sconcerto per questa situazione, e quali gli effetti sulla religiosità dei fedeli? 


Nella puntata del 18 gennaio 2020, Il filosofo Felice Cimatti discute di queste problematiche con Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose di cui e' stato Priore fino al gennaio 2016, Emma Fattorini storica della Chiesa, e il sociologo delle Religioni Massimo Introvigne.

Enzo Bianchi: "Il popolo cattolico non solo è abituato ad un papa, ma soprattutto sa che alla luce della fede, il successore di Pietro è soltanto uno, e che uno solo è il papa e non c'è nessun altro papa se non un anti-papa, quindi trovandoci di fronte a questa nuova situazione di un papa che si è dimesso, ma che è ancora in vita, certamente trova molto difficoltà per accettare questa dualità. Allora io credo che al di là del momento che abbiamo passato, in cui c'era questa immaturità cattolica ad accettare questo, ma che io penso sarà sempre più probabile anche nel futuro, perché la vita si è allungata, perché i pontefici devono dimettersi quando non hanno più le forze, ma questo non coincide con la loro scomparsa da questo mondo, occorre che la figura del papa resti una, e che si abbia il coraggio per il papa precedente di cessare di esser papa. Innanzitutto nei segni, perché il popolo cattolico è molto attento ai segni. Certamente un papa che si è dimesso deve tornare a fare il cardinale, non più altro che il cardinale, è il vescovo emerito di Roma. Non si dovrebbe nemmeno parlare di papa emerito. E certamente cessare le insigne papali, che nell'immaginario sono molto performative, certamente non temere più l'abito bianco, tipico del papa, non tenere più lo stemma papale, perché il regno papale è finito, e non avere atteggiamenti da pontefice regnante, perché il pontefice è un altro! Ed è uno. ... "



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