lunedì 6 gennaio 2020

"Epifania e verità" di Rosario Giuè

L’Epifania del Signore

"Epifania e verità" 
di Rosario Giuè


«Abbiamo visto spuntare la stella e siamo venuti ad adorarlo», dissero i Magi ad Erode. E «partirono». Ed ecco «la stella che aveva visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sul luogo dove si trovava il bambino».
Mentre si stava per recare alla messa dell’Epifania per ascoltare questa pagina di Vangelo, quarant’anni fa a Palermo veniva assassinato il presidente della Regione Sicilia, Pier Santi Mattarella, sotto gli occhi della moglie Irma Chiazzese. L’onorevole Mattarella era un uomo «giusto», come Giuseppe. Come lo erano stati i profeti. Era un uomo che, da discepolo di Gesù, voleva portare nella sua terra un pò della luce che promanava dalla stella intravista dai Magi, questi sognatori di verità e di pace. Mattarella sognava che la sua terra potesse diventare «una Sicilia con le carte in regola». Ma fu bloccato da Erode del suo tempo e non ebbe il tempo di fuggire in Egitto per tornare al tempo opportuno.
Il Presidente Mattarella, come cristiano convinto, aveva seguito nella sua coscienza la stella apparsa a Betlemme, l’aveva presa sul serio. Del «Testimone fedele» di Dio, del quale parla l’Apocalisse (1,5), cioè, di Gesù, egli provò ad essere generosa epifania (cioè manifestazione) laicamente nella città degli uomini e delle donne, attraverso il servizio dell’amore politico. Ma l’Erode del nostro Paese non poteva e voleva permettere tutto ciò. Così un intreccio di potere mafioso, di massoneria segreta, di traditori dello Stato e pezzi della politica “cattolica”, cattolica solo nell’etichetta, decise di togliere di mezzo quel discepolo del «Testimone fedele» la cui luce brilla ancora oggi a Betlemme. Meno di due anni prima era stato tolto di mezzo, il suo maestro e amico, l’altro cattolico “adulto” Aldo Moro. Oggi i Magi portarono in dono oro, incenso e mirra. Piersanti Matarella offrì la sua vita.

A 40 anni di distanza da quell’evento non è stata fatta verità né sui responsabili, né sui mandanti di quel delitto. Ma noi non abbiamo dimenticato. E come potremmo dimenticare? Anzi, vogliamo fare nostro il «sogno» dei Magi: quello di seguire la stella per arrivare alla verità. Cerchiamo una cosa semplice: la verità. Il desiderio di verità è, a 40 anni di distanza, il dono moderno che portiamo a Gesù bambino.
La Chiesa italiana, della quale Pier Santi Mattarella fu un membro maturo, lasciando da parte equilibri e diplomazie, non dovrebbe battersi, pubblicamente attraverso un forte e chiaro appello, perché sia fatta luce e verità sull’uccisione di Mattarella, uno dei figli migliori del cattolicesimo democratico di questo Paese? Non possiamo rassegnarci al fatto che Erode oggi debba ancora occultare o governare i processi democratici secondo le proprie logiche. Perché senza verità il nostro Paese non crescerà.

Senza verità il mondo non si salva. Diceva Isaia: «Nebbia fitta avvolge i popoli». Sì, perché ancora oggi i popoli non sanno la verità su molte cose che li riguardano. Si preparano delle guerre organizzate dagli Erode contemporanei e i popoli sono lasciati nella nebbia delle menzogne politiche. La nebbia fitta è costruita ad arte per non far vedere ai popoli la luce della verità delle cose. Non ci dicono perché fanno le guerre, non ci dicono perché mandano i giovani in guerre a morire.
Un importante capo di Stato, in questi giorni, rivolgendosi ai suoi collaboratori, avrebbe detto: «Dio è con noi», e ciò dopo avere ordinato un grave atto di guerra. Anche altri capi delle nazioni dicono che Dio è dalla loro parte mentre preparano terrore, vendette e la distruzione. Ma Dio è superiore a queste menzogne. Questa non è la verità: è solo un modo di bestemmiare. 
Dio non è mai dalla parte della guerra o del terrore!

«Al vedere la stella» i Magi «provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono». Dio è dalla parte di un bambino che sta protetto dal calore umano di una madre come Maria. Dio è dalla parte dei bambini. I Magi si prostrarono e adorarono in Gesù il segno del Dio della vita. Non si adorano gli arsenali di armi atomiche.

Fratelli e sorelle, oggi mettendoci in cammino come i Magi. Facciamoci guidare dalla stella della verità. Teniamo le coscienze vigilanti per non farci avvolgere dalle tenebre della menzogna e della propaganda di Erode. Non inginocchiamoci davanti ad Erode, mai. Non inginocchiamoci davanti all’idolo dell’odio, all’idolatria delle guerre che non sono mai giuste.

Facciamoci guidare dalla luce che brilla a Betlemme: dal principe della pace, inviato dal Padre. Facciamoci guidare dal suo Vangelo, dal suo lieto annuncio, dai suoi piedi di messaggero di pace.

E non scoraggiamoci. Il profeta Isaia non si scoraggiava. Anzi diceva rivolgendosi al Signore Dio: «Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore».
Non scoraggiamoci, perché questa visione si sta avverando: il cuore di Dio si sta dilatando ogni volta che nelle strade delle città americane, europee, asiatiche scendono in piazza i giovani, gli uomini e le donne di buona volontà che gridano sì alla «pace». Non lasciamo soli questi giovani.

Dice ancora Isaia: «Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba portando oro e incenso». Ormai da ogni parte del mondo c’è uno stuolo grande di uomini e di donne con una coscienza più matura che non nel passato. Sta emergendo sempre più il bisogno di una fraternità universale.

Noi cristiani, in memoria di Mattarella e degli altri martiri laici del mondo, confidiamo che la grazia di Dio apparsa a Betlemme nella carne di Gesù, nonostante le resistenze di tanti e di molte tenebre, ci sta preparando un regno di verità, di giustizia e di pace. Cosi sia. 
(Omelia di Rosario Giuè, Santa Luisa di Marillac, ore 8,30, Palermo)