domenica 29 dicembre 2019

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 6/2019-2020 (A) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino





Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe anno A

Vangelo:
Mt 2,13-15.19-23

In Israele non c'è più sicurezza, non è più la terra promessa «dove scorrono latte e miele» (Es 3,8), la bramosia di potere degli uomini l'ha trasformata in terra di schiavitù e di morte. Erode, re illegittimo e sanguinario, che non si è fatto scrupolo di sterminare una decina di familiari tra i quali anche tre figli per paura di perdere il trono, vuole uccidere il bambino Gesù perché teme di essere spodestato. Ma di ogni potente «ride Colui che sta nei Cieli, il Signore si fa beffe di loro» (Sal 2,4). Erode, come il faraone e tutti i faraoni, finirà miseramente e Gesù ne vedrà la fine. E come il faraone cercò di assassinare Mosè facendo strage di bambini innocenti, allo stesso modo Erode cercherà di togliere di mezzo il "pericoloso concorrente". Come Mosè, Gesù fin dalla sua infanzia vivrà in un continuo esodo, ponendo fine al suo pellegrinaggio terreno soltanto sul Golgota. «Vivrà in Egitto da migrante e straniero, solidale con tutti i poveri e gli oppressi di tutti i tempi che fanno l'esperienza della "stranierità"» (cit.). Una volta morto Erode, tornerà in Israele stabilendosi però non in Giudea, ma a Nazareth, nella malfamata e disprezzata "Galilea delle genti", condividendo per sempre la sua vita di Figlio con tutti i disprezzati e i reietti della terra.