martedì 19 novembre 2019

Hanno paura che le persone si incontrino davvero

Hanno paura che le persone si incontrino davvero

Solidarietà in piazza per La Pecora elettrica (Ph Gabry Marando)

La Pecora Elettrica, una libreria bruciata due volte. Una pizzeria la Cento 55, e ora il Baraka Bistrot. Chi sta bruciando questi piccoli locali nella periferia di Roma? I fascisti? Gli spacciatori?

I primi se ne fregano di spazi semi-invisibili. I secondi hanno bisogni di piccole luci che attraggano falene possibili compratrici di stupefacenti. E allora chi?

Mi gira nella testa da qualche ora che sia una “piccola strategia della tensione”. Centocelle non si sta sviluppando come San Lorenzo o il Pigneto. Non produce la movida un po’ studentesca e un po’ sottocapitalista che gira per le strade con la birra in mano e spende la paghetta o il misero stipendio.

Un pezzo di Centocelle gravita attorno al Forte Prenestino, spazio storico dell’occupazione, dell’autogestione e della produzione di pensiero. Centro di produzione di coscienza. E chi apre un buco di localetto ha girato attorno a quella coscienza. Magari s’è vissuto Genova ai tempi delle botte. Le lotte per la casa. La consapevolezza che i lavori precari ci stavano già negli anni Novanta con le prime partite Iva, con i co.co.co, co.co.pro, l.a.p. eccetera.

Qualcuno ha paura che i locali di Centocelle non siano sbronzifici per il popolo. Ma luoghi di dibattito. Magari attorno a un libro e a un bicchiere di vino, ma luoghi di dibattito tra persone che hanno una voce e un corpo, non un nomignolo per Internet e un commento del cavolo.

Qualcuno ha paura che le persone si incontrino per davvero attorno a un tavolo vero. E gli sta bruciando la sedia.