mercoledì 9 ottobre 2019

Signor Ministro e la Pace? di mons. Giovanni Ricchiuti, Presidente Pax Christi Italia


Signor Ministro e la Pace? 
di mons. Giovanni Ricchiuti
Presidente Pax Christi Italia

Pubblichiamo uno stralcio dell’editoriale che uscirà su Mosaico di Pace del mese di Ottobre. E’ indirizzato al Ministro della Difesa….


Caro Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, (…)

In queste settimane si è parlato molto di rispetto della Costituzione, ma non mi pare di aver sentito risuonare nelle aule parlamentari le parole: pace, disarmo, riduzione delle spese militari.

Eppure sappiamo tutti come sia vitale mettere la pace al centro della vita politica. Ce lo ricorda la Carta delle Nazioni Unite:

“Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole…”.

Ce lo ricorda la nostra Costituzione, con l’art. 11:

“L’Italia ripudia la guerra…”. (…)

Le ricordo inoltre che l’Italia entro la fine del 2019 può ancora uscire dal costosissimo progetto degli F35. Dal gennaio del prossimo anno non sarà più possibile. Come lei ben sa, gli F35 sono aerei da guerra, abilitati anche al trasporto di testate nucleari. Un impegno di spesa di circa 10 miliardi. Il costo di ogni aereo si aggira sui 130 milioni di euro. E mi dicono che ci stiamo avventurando in un nuovo progetto di aereo militare: Tempest, ne abbiamo proprio bisogno?

E poi ci sono le bombe atomiche in Italia, nelle basi di Aviano e di Ghedi. Non sappiamo il numero esatto, ma abbiamo motivo di pensare che siano complessivamente alcune decine, o forse più. E per il prossimo anno è previsto l’arrivo di altre testate, le micidiali B61-12.

Sono sul territorio italiano, ma nelle basi Usa e Nato, e di più non è possibile sapere. Signor Ministro, tutto questo le pare rispettoso della Costituzione? (…)

Signor Ministro, desidero sottolineare ancora un punto necessario per una società nuova e smilitarizzata: il pericoloso rapporto tra mondo scolastico e mondo militare.

Assistiamo sempre più frequentemente a presenze militari all’interno delle scuole e a visite scolastiche presso caserme o basi militari. Classi di bambini, talora anche piccoli, accompagnati a scoprire “eccellenze e primati tecnologici”, che di fatto tendono a coprire il vero volto della guerra che è distruzione e morte. Com’è possibile educare alla pace in questo modo? (…) Le chiedo, dunque, di dare dei segnali chiari nella direzione della pace, del disarmo e del ripudio della guerra. Le ricordo che tra i promotori che hanno spinto all’approvazione di legge 185/90, che regola l’export di armi, c’era anche il mio predecessore alla presidenza di Pax Christi, don Tonino Bello, ben cosciente che quella legge era solo un piccolo passo verso un’altra che dovrebbe avere un solo articolo: “Le armi non si producono, non si vendono e non si comprano”.

Se non vogliamo che quanto scritto nella Carta delle Nazioni unite resti lettera morta, dobbiamo compiere scelte concrete di pace.

Mons. Giovanni Ricchiuti
Presidente Pax Christi Italia