sabato 7 settembre 2019

Un consiglio al nuovo Governo in tema di immigrazione - don Virgilio Colmegna

Un consiglio al nuovo Governo 
in tema di immigrazione
don Virgilio Colmegna




Viene considerato uno dei temi cruciali per il nuovo Governo, anche perché si è invocata discontinuità rispetto al recente passato. Allora non bisogna perdere tempo infilandosi nella solita diatriba carica di scontro ideologico tra accogliamo tutti/non accogliamo nessuno. Il tema dell’immigrazione va ricollocato dentro un valore più profondo, un valore che chiede di riscoprire la dignità delle persone, di far circolare l’aria buona dell’ospitalità, dell’incontro, delle relazioni, della prossimità. 

Non siamo mai stati a favore di un’accoglienza indiscriminata, ma sosteniamo da tempo la necessità di sollecitare una nuova legislazione, che sappia cogliere come importante e fondamentale il valore dell’accoglienza. Tocca alla politica concretizzare questa possibilità richiamandosi anche alla virtù della prudenza evocata da Papa Francesco

Come Casa della carità siamo stati promotori insieme ad altri, attraverso la campagna “Ero Straniero”, di una proposta di legge di iniziativa popolare in tema di immigrazione, ora in discussione in Parlamento. Lì abbiamo articolato, in una serie di punti, nuove regole per l’approdo di cittadini stranieri nel nostro Paese e per un effettivo superamento della “Bossi-Fini”. 

Governare, in tutte le loro forme, i flussi migratori è estremamente importante, è un banco di prova per il nuovo Governo. Ma non si deve dimenticare un punto fondamentale: “Prima le persone” non vuol dire soltanto salvare vite umane, ma anche riscoprire la dinamica culturale e umana dell’accoglienza. Il che significa, ad esempio, che quando parliamo di ridistribuzione in altri Paesi europei non stiamo parlando di smistamento pacchi, ma di persone che richiedono efficaci progetti di protezione e integrazione. Oppure, che quando parliamo di lotta agli scafisti non si devono criminalizzare le ONG, che invece sono in prima fila contro l’illegalità. 

Occorre quindi superare la logica dell’emergenza e valorizzare profondamente quelle politiche di inserimento già ampiamente diffuse su tutto il territorio nazionale. Politiche che prima di tutto si fanno carico del tema dei diritti come valore fondamentale. Per questo auspichiamo iniziative coerenti con questi principi, perché solo una vera solidarietà produce coesione sociale
(Fonte: blog)