domenica 25 agosto 2019

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 42/2018-2019 (C) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Lc 13,22-30



Convertirsi non è diventare buoni e bravi, ma prendere coscienza delle nostre infedeltà per aprirci alla misericordia del Padre, passare dall'auto-giustificazione per i nostri meriti all'accoglienza della gratuità della Sua Grazia. L'amore del Padre, infatti, non è attratto dai nostri meriti - se mai possiamo vantarne - ma dai nostri bisogni. «Per la Bibbia all'uomo è impossibile salvarsi: tutti, infatti, siamo salvati per l'amore gratuito del Padre. Salvare, perciò, è un verbo che possiamo coniugare solo al passivo» (cit.). La salvezza è dono gratuito del Padre nel Figlio, per questo Gesù è sempre in viaggio, per cercare e trovare ogni frammento di umanità perduta e poterla presentare al Padre. Ma la salvezza è anche lotta che comporta la grande fatica della nostra accoglienza e il suo prezzo è la nostra stessa vita. 
Bisogna allora operare come se ogni cosa dipendesse da noi nella consapevolezza che tutto dipende da Dio, come dice S.Ignazio di Loyola. La salvezza ha dunque una sola porta e questa porta è Gesù, servo umile dei fratelli. Ma per entrare da questa porta è necessario essere "magri", sgonfiati dall'idropisia del nostro super-io (14,1-6), accogliendo di vivere di Grazia e di Misericordia. Nessuno, infatti, ha la forza di salvare se stesso, perché Uno solo è l'uomo forte che ci salva: Cristo Gesù Signore nostro! «Per questa ragione la conversione più grande è riconoscere di essere peccatori: stare all'inferno senza disperare» Silvano del Monte Athos.