giovedì 15 agosto 2019

Seguire Gesù nel quotidiano - HOREB N. 2 del 2019

Seguire Gesù
 nel quotidiano 
HOREB N. 2 del 2019
(83)


TRACCE DI SPIRITUALITÀ
A CURA DEI CARMELITANI









«Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (Gaudete et exultate, n. 14).

Arriva quanto mai opportuna questa esortazione di Papa Francesco in cui evidenzia che tutti siamo chiamati alla santità e che questa, quindi, non è un lusso, né presunzione, ma invito fatto direttamente da Dio a ogni credente: «Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo» (Lv 19,2).

L’esortazione evidenzia anche che con la chiamata alla santità non si allude ad intimismo o ad introspezioni psicologiche, ma all’impegno a recuperare noi stessi come persone per rimotivare la nostra vita e le nostra missione dal di dentro, cioè, da un consapevole rapporto di amicizia con il Dio vivente che nel Figlio suo Gesù ci visita, ci fa crescere come figli e ci coinvolge a stare nella storia con la sua stessa passione. 

Questo fatto mette il cristiano in guardia contro la tentazione di personali manipolazioni e lo impegna, invece, a dar vita nella propria carne allo stile di Cristo e alle sue prerogative.

Ebbene, dal vissuto di Gesù scaturisce un invito a saper guardare con lucidità i frammenti di storia, come spazio in cui Dio costruisce il Regno, a saper crescere nella consapevolezza che il Dio in cui crediamo è un Dio che non si è rifiutato di attraversare anche le tragiche esperienze di oscurità e di solitudine che segnano la vita di ogni uomo e che l’evento dell’Incarnazione e della Croce è in definitiva, lo spazio per il recupero della radicalità cristiana come annuncio di una forma storica di esistenza, caratterizzata dalla piena condivisione del destino umano per rendere trasparente l’amore gratuito e fedele di un Dio che ha dato totalmente se stesso per la vita degli uomini.

È dentro questo orizzonte che si muove e si articola la presente monografia.
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