domenica 21 luglio 2019

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 37/2018-2019 (C) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo:  
Lc 10,38-42


Finalmente anche il Samaritano può riposarsi nel suo cammino verso Gerusalemme, perché c'è una casa che apre la sua porta e lo accoglie. Ci sono, però, due modi di accogliere: quello di Marta e quello di Maria. Marta - il cui nome significa " Signora, Padrona (di casa) " e come tale si comporta anche con Gesù (Epistàsa = Colei che sta al di sopra) - è figura di quella parte della Comunità credente che è tutta intenta a fare molte cose, sa a memoria le Verità di Fede, conosce e osserva tutti gli articoli del Catechismo per prepararsi all'incontro con il Maestro, ma non si accorge che il Maestro è già arrivato e sta insegnando. Maria invece è simbolo di quella parte di Chiesa che riconosce subito di essere stata visitata dal suo Signore, si accovaccia ai suoi piedi e ne diventa discepola. Quello che per Marta è fatica, per Maria è gioia indicibile. "Le due non sono in contrapposizione: sono sorelle!" (cit.). Così come non è esatto contrapporre Marta e Maria come azione e contemplazione. Sorgente della gioia di Maria è l'ascolto di Gesù e la sua azione scaturirà dalla contemplazione, contemplativa nell'azione o - per dirla con una felice intuizione di don Tonino Bello - contempl-attiva. Il fondamento del nostro essere discepoli non consiste nelle cose che si fanno - anche se necessarie e importantissime - ma nell'ascolto obbediente della Parola di Cristo Gesù Signore nostro.