giovedì 11 luglio 2019

Srebrenica, Carola Rackete, Alberto Cirio: solo battute? di don Renato Sacco

Srebrenica, Carola Rackete, Alberto Cirio: solo battute?
Renato Sacco
(Parroco di Cesara e coordinatore nazionale di Pax Christi)


In questi giorni non dimentichiamo il massacro di Srebrenica, 11 luglio 1995. E vorrei non dimenticare anche quello che ho provato leggendo le scritte contro le donne sulle pareti della base dei Caschi Blu dell'ONU, vicino a Srebrenica. Cose indicibili, che mi hanno fatto vergognare come uomo maschio, come cittadino e come prete. 
“Ma dai, erano solo battute!” “Non fare il moralista”. Poi si sa la donna è il riposo del guerriero”. 
Rischia di diventare normale, soprattutto in luoghi di guerra, scherzare e usare le donne.

29 giugno 2019. La nave Sea Watch, con a bordo 42 migranti salvati in mare, attracca al porto di Lampedusa. La capitana Carola Rackete arrestata. E sui social si scatenano gli insulti peggiori contro questa giovane ragazza, in quanto donna. Le frasi scritte sui social fanno vomitare. C’è da vergognarsi! 
“Ma dai in fondo sono solo battute”.

In un video del 2017, l’eurodeputato Alberto Cirio, attuale Presidente della Regione Piemonte, intervenendo in un convegno nel territorio dove abito (provincia del VCO), affermava testualmente: "Cosa succede se si fa un congresso a Stresa? La gente dopo il congresso, la sera prende la macchina e va in Svizzera. Perché là c'è il gioco d'azzardo, ci sono i bordelli e c'è la possibilità di fare tutto". Calorosi applausi da parte del pubblico in sala.
Non ci posso credere. Rilanciare il turismo e l’economia con le sale gioco e i bordelli?
“Ma dai, erano solo battute!” “Non fare il moralista”.
A parte la questione delle sale gioco, con tutte le tragiche conseguenze che conosciamo bene, mi chiedo: davvero si considerano i bordelli un modo per rilanciare economia e turismo?
No! Questo non lo posso accettare. Mi indigna e mi ferisce. Perché ferisce la dignità della donna in quanto persona.

Voglio sperare che l’attuale Presidente del Piemonte chieda scusa e provi anche un po’ di vergogna per affermazioni del genere, che, mi auguro di cuore, oggi non avrebbe più il coraggio di ripetere. Se così non fosse, mi vergogno di avere come Presidente della mia Regione un uomo che fa battute del genere, che non sono così lontane dalle scritte di Srebrenica e dalle frasi contro la giovane Carola. 
Sulla dignità delle persone e della donna non si fanno battute!
Se non è pensabile una risposta da parte dei soldati ONU a Srebrenica, perché è passato molto tempo, e, chissà, molti di loro saranno anche dei mariti e papà di famiglia; se non è pensabile una risposta da parte delle molte persone che hanno insultato la capitana della Sea Watch, spero almeno in una risposta del Presidente Cirio (per ridare un minimo di dignità alle Istituzioni che rappresenta).

Cesara, 10 luglio 2019
d. Renato Sacco, parroco
Via alla Chiesa, 20 – Cesara (VB)