giovedì 25 luglio 2019

Marco Politi “La solitudine di Francesco” - Recensione di Aldo Pintor


Marco Politi
“La solitudine di Francesco”

Recensione di Aldo Pintor



Davvero con piacere recensisco quest'ultima fatica letteraria del vaticanista Marco Politi “La solitudine di Francesco” (Laterza, p. 238, € 16,00). Un libro di cui al giorno d'oggi c'è assolutamente bisogno, perchè la sua lettura dà conforto a chi ancora si sforza di credere nell'umanità e nella fratellanza umana. Purtroppo chi ha questa sensibilità oggi vive con grande disagio e non di rado viene spesso trattato come un criminale da chi vede sdoganati i suoi peggiori sentimenti.

Già dalla breve frase posta all'inizio del libro “Come se camminasse per le strade della Galilea” l'autore suggerisce un parallelismo tra Gesù e Francesco, e questa somiglianza è in realtà la chiave di lettura dell'intero volume. Infatti, il Papa venuto dalla fine del mondo, come simpaticamente viene chiamato Bergoglio, esercita il suo ministero cercando di camminare sulle tracce del suo maestro Gesù di Nazareth che circa duemila anni fa ha calpestato la polvere sulle strade della Galilea (terra emblematica dove il popolo di Israele in qualche modo si mescolava con tutti gli altri popoli ed era appunto chiamata Galilea delle genti). Quello che caratterizza questo loro peregrinare tanto di Gesù quanto di Francesco è la ricerca di tutti i loro fratelli in umanità a cominciare da coloro che sono esclusi dalle norme sociali e religiose per incontrarli soprattutto nei loro luoghi di sofferenza. Nel libro si sottolinea proprio questo aspetto del pontificato di Bergoglio. Voler incontrare tutti gli uomini soprattutto se afflitti come quel bambino triste della periferia romana che da poco aveva perso il padre che era ateo ma buono e si chiedeva preoccuppato se ora era in Paradiso. Ovviamente la risposta del Papa non poteva che essere volta a mostrare il volto misericordioso di Dio e quindi a consolarlo

Nel libro emerge chiaro come Francesco sia un papa che svolge il suo ministero in qualche modo in solitudine pur amando la compagnia degli uomini come in definitiva la amava Gesù (infatti chi è con Gesù non è mai in solitudine). Solo se si è liberi dai condizionamenti umani si può seguire con indipendenza e fedeltà il Vangelo e affrontare con un sentimento di fratellanza umana i travagli e le tempeste della vita. Altro aspetto del Pontificato di Francesco è il suo lavorare coerentemente per costruire una chiesa più sinodale.

Il libro è suddiviso in capitoli brevi che approfondiscono il tema dell'annuncio evangelico nel travagliato mondo contemporaneo. E questo annuncio non può che essere quello che riguarda Dio di Gesù di Nazareth. Il Dio fatto uomo che, oltre duemila anni, ha attraversato le strade della Palestina, ed è stato annunciato dai quattro Evangelisti.

Leggendo si passano in esame tutti i discorsi di Francesco oltre che i gesti e gli incontri che ha avuto e si esaminano le critiche che riceve, purtroppo, anche dentro la Chiesa. Questa tensione da cui è caratterizzato il suo Pontificato nasce perchè non sempre le soluzioni di Bergoglio sono accettate. Ancora troppi vorrebbero una chiesa gerarchica con i suoi privilegi.

Gli aspetti più innovativi del suo pontificato riguardano il modo che dentro la Chiesa deve ricoprire la donna, la lotta alla diseguaglianza sociale e il messaggio ecologico. Questi sono i temi urgenti su cui c'è il dovere di intervenire senza apettare.

Ovviamente una parte importante è dedicata alla Chiesa e alla società italiana dove da decenni le gerarchie ecclesiali hanno ostacolato il sorgere di voci cattoliche inpegnate (i famosi cattolici adulti temuti da parte delle gerarchie e di cui si è parlato alcuni anni fa) per creare una sorta di religione civile assolutamente antievangelica. Infatti non è un caso che in Italia esponenti del governo che hanno in spregio qualunque precetto evangelico vengano applauditi da sedicenti cristiani (chiamati cristiani del campanile) che fanno prevalere le proprie paure e i loro interessi di stirpe sul messaggio di fratellanza universale annunciatoci da Gesù di Nazareth. Ecco perchè Politi conclude il suo libro con la frase “Bisogna sorreggere Francesco”.