Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 9,51-62
"Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione (lett.= indurì il suo volto) di mettersi in cammino verso Gerusalemme" (9,51). Questo versetto ha una grande importanza perché rappresenta lo spartiacque che conclude la prima parte del Vangelo di Luca segnandone la svolta decisiva e inaugurando la seconda che condurrà il lettore fino al cap.18. E' l'inizio di quello che viene definito "il grande viaggio verso Gerusalemme", dove per Gesù terminerà la sua missione terrena.
"D'ora in poi il Vangelo non è solo una Parola da ascoltare, ma anche e soprattutto una via da seguire"(cit.). Ancora una volta Gesù si vede costretto a fare i conti con le errate attese messianiche dei suoi discepoli, con la loro diabolica sete di potere. Come il Battista che di fronte al vissuto di Gesù fu invitato a modificare le sue aspettative sul Messia (Mt 11,3), così i discepoli dovranno modificare le loro. La richiesta di Giacomo e Giovanni scatena la ferma reazione di Gesù che ancora una volta li rimprovera anzi, li esorcizza (Epetìmesen Autòis). Davanti al volto indurito di Gesù, decisamente rivolto verso l'estrema testimonianza d'amore al Padre e ai fratelli, anche noi siamo chiamati a discernere " di che spirito siamo" .
"Siamo saldi, come Gesù, nell'amore o chiusi nella durezza del nostro cuore ? Siamo veramente immersi, battezzati nel suo Spirito o in quello opposto ? Il vero discepoli è colui che riconosce questo Volto indurito, rivolto ai poveri, agli umili, agli umiliati perché povero, umile e umiliato, ed opera secondo il suo Spirito di Misericordia"(cit.).