domenica 3 febbraio 2019

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 13/2018-2019 (C) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al to popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Lc 4,21-30 


Seguito della pagina del Vangelo di Domenica scorsa, ad esso è strettamente collegato. 
Il discorso-commento che Gesù fa dopo la lettura di Is 61 lascia i nazaretani esterrefatti, sbigottiti: invece che incitare alla vendetta (cf. Is 61,2), Gesù ha parole di misericordia e di grazia per quanti attendono liberazione. Tutto ciò ha il suono di una bestemmia, un tradimento della Torah, per coloro che attendono un messia giustiziere e guerriero, un messia pronto a castigare i peccatori e a cacciare via gli odiati oppressori romani. 
Le parole di grazia di Gesù vengono rifiutate dai suoi concittadini che lo cacceranno via da Nazareth e tenteranno di assassinarlo. <<Nei suoi di Nazareth, più che vedere Israele, sono da vedere i suoi di ogni tempo>> (cit.); in concreto è da vedere la Chiesa stessa. 
Il modo in cui Gesù si rivela e scandalizza i cristiani di oggi, è identico a quello di allora a Nazareth. E' l'amara sorte dei profeti di ogni tempo, l'anticipazione di quanto avverrà a Gerusalemme: gettato fuori dalla città e crocifisso. Gesù però non si lascerà catturare dai suoi concittadini, così come non rimarrà prigioniero della morte. Il gesto di passare incolume in mezzo ai nazaretani è un presagio della sua resurrezione. Egli continua il suo cammino in mezzo a noi, risanando e beneficando tutti, perché Dio è con Lui.