sabato 26 gennaio 2019

VIAGGIO APOSTOLICO A PANAMA 23-28 GENNAIO 2019 - Cerimonia di accoglienza e apertura della GMG : «Voi, cari amici, avete fatto tanti sacrifici per potervi incontrare e così diventate veri maestri e artigiani della cultura dell’incontro... Non abbiate paura di amare... “Signore, insegnami ad amare come tu ci hai amato” » (cronaca, foto, testi e video)


VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
A PANAMA IN OCCASIONE DELLA
XXXIV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
23-28 GENNAIO 2019

Giovedì, 24 gennaio 2019
PANAMA

17:30 Cerimonia di accoglienza e apertura della GMG nel Campo Santa Maria la Antigua – Cinta Costera


L'abbraccio di Papa Francesco ai giovani di Panama














Francesco arriva in papamobile al Campo Santa Maria la Antigua sulla Cinta Costera di Panama City e subito sale il livello dei decibel, dell'entusiasmo, dei colori, sullo sfondo blu profondo dell'Oceano Pacifico e quello frastagliato dello skyline della capitale panamense. Ha preso il via così la Cerimonia di benvenuto al Pontefice, apparso sorridente e a suo agio, nonostante le fatiche del viaggio e di una mattinata densa di impegni. E' visibilmente felice di trovarsi tra i giovani. Ricorda che a Cracovia disse: “Io non so ma pietro di sicuro ci sarà. Oggi sono contento di dirvi: Pietro è con voi per celebrare e rinnovare la fede e la speranza”.

La forza della Gmg è proprio qui, nella cultura dell'incontro. I giovani, 250mila secondo gli organizzatori, hanno fatto tanti sacrifici per arrivare a questo appuntamento e sono dunque “veri maestri e artigiani della cultura dell'incontro”.

Lo testimoniano ad esempio decine e decine di bandiere che sfilano ai piedi del palco papale. I canti e i balli sul palco a gradoni, dove sono scritti a lettere cubitali i nomi dei cinque continenti. Ma ancora più le parole dello stesso Francesco: “Veniamo da culture e popoli diversi, parliamo lingue diverse, usiamo vestiti diversi. Ognuno dei nostri popoli ha vissuto storie e circostanze diverse. Quante cose ci possono differenziare. Ma nulla di tutto ciò ha impedito che potessimo incontraci ed essere felici di stare insieme. Questo è possibile perché sappiamo che c'è qualcosa che ci unisce, c'è Qualcuno che ci fa fratelli”.

E alla voce del Papa si unisce anche quella dell'arcivescovo di Panama, José Domingo Ulloa, che dà il suo benvenuto al Papa e ricorda che questa “è la gioventù di Cristo”. E poi quella di alcuni ragazzi di Ele Salvador, Peru, Haiti e Messico, che presentano al Papa i santi patroni della Gmg: Giovanni Paolo II, don Bosco, san Martino de Porres, Santa Rosa da Lima, san Juan Diego e san Oscar Arnulfo Romero.

Il Pontefice ricorda però che unità è il contrario di divisione, ma non significa uniformità. “Il vero amore non annulla legittime differenze, ma le armonizza in una superiore unità”. Questa è una citazione di Benedetto XVI. E il Papa non perde l'occasione per mandare, insieme con i giovani, un gioioso saluto al suo predecessore. “Ci sta guardando e lo salutiamo”, dice fra il tripudio dei ragazzi. Poi continua: “Con i vostri gesti voi smentite e screditate tutti quei discorsi che si concentrano e si impegnano nel creare divisione”, in un certo senso obbedendo al “padre della menzogna che preferisce un popolo diviso e litigioso”. Tuttavia, prosegue Papa Bergoglio, «incontrarsi non significa mimetizzarsi, Né pensare tutti la stessa cosa o vivere tutti uguali facendo e ripetendo le stesse cose, ascoltando la stessa musica o portando la maglia della stessa squadra di calcio". La cultura dell'incontro, “è un appello e un invito ad avere il coraggio di mantenere vivo un sogno comune capace di coinvolgere tutti”. Il sogno per il quale Gesù ha dato la vita.

Questo è anche il cuore della Gmg, sembra suggerire il Papa. E' l'amore di Cristo a tenere uniti i giovani. “Un amore che non si impone e non schiaccia, un amore che non emargina e non mette a tacere, un amore che non umilia e non soggioga. E' l'amore del Signore, amore quotidiano, discreto e rispettoso, amore di libertà e per la libertà, amore che guarisce ed eleva. Un amore che sa più di riconciliazione che di proibizione, più di dare nuova opportunità, che di condannare”. Ed è in definitiva lo stesso amore al quale Maria ha detto il suo sì. Francesco indica la Madonna, un cui ritratto campeggia alle sue spalle, sul fondale del palco, e sottolinea: "Vuoi che questo sogno abbia vita? Vuoi dargli carne con le tue mani, i tuoi piedi, il tuo sguardo, il tuo cuore? Vuoi che sia l'amore del Padre ad aprirti nuovi orizzonti e a portarti per sentieri mai immaginati e pensati, sognati o attesi, che rallegrino e facciano cantare e danzare il cuore?".

Ecco le domande alle quali i giovani saranno chiamati a dare risposta in questi giorni. E infatti il Papa conclude: "Questa Gmg non sarà fonte di speranza per un documento finale, un messaggio concordato o un programma da eseguire. Questo incontro trasmette speranza grazie ai vostri volti e alla preghiera. Ognuno tornerà a casa con la nuova forza che si genera ogni volta che ci incontriamo con gli altri e con il Signore". Dunque che "Panama non sia solo un canale che unisce solo due mari, ma anche la via attraverso cui il sogno di Dio trovi altri piccoli canali per irradiarsi in tutto il mondo".

(fonte: Avvenire, articolo di Mimmo Muolo)


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