lunedì 7 gennaio 2019

Preghiere di pace nel giorno di Natale per le chiese orientali e gli auguri di Papa Francesco

Un augurio cordiale quello di Francesco dopo la preghiera mariana dell'Angelus del 6 gennaio, per tutti i cristiani che vivono la vigilia del Natale secondo il calendario giuliano

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Papa Francesco, in un videomessaggio alla Chiesa Copto-ortodossa d'Egitto in occasione dell'inaugurazione della nuova Cattedrale della Natività, auspica che "Il Principe della pace doni all'Egitto, al Medio Oriente e a tutto il mondo il dono della pace e della prosperità"

Nel videomessaggio Papa Francesco, oltre a porgere i propri auguri per il Natale e per il nuovo anno, rivolge il suo speciale saluto "in occasione della dedicazione della nuova cattedrale della Natività". La cattedrale sorge nel territorio di quella che sarà la capitale amministrativa egiziana, in una zona desertica a circa 45 chilometri ad est del Cairo. Le parole del Papa arrivano in un clima di tensione per l'attentato di ieri sera alla chiesa di Nasr City in cui è rimasto ucciso un artificiere nel tentativo di disinnescare la bomba collocata all'interno. Il portavoce della Chiesa ortodossa copta, il vescovo Boulos Halim, ha fatto sapere che l'edificio non ha subito gravi danni. 
Di seguito il testo del videomessaggio del Papa:


Cari fratelli e sorelle, buon Natale e felice anno nuovo!
Con gioia saluto tutti voi nella lieta occasione della dedicazione della nuova Cattedrale della Natività, costruita nella nuova capitale amministrativa.
Il Principe della pace doni all'Egitto, al Medio Oriente e a tutto il mondo il dono della pace e della prosperità.
Un saluto speciale porgo al mio tanto caro fratello Sua Santità Papa Tawadros II e alla cara Chiesa Copta Ortodossa, che ha saputo dare una vera testimonianza di fede e di carità anche nei momenti più difficili.
Carissimi fratelli e sorelle, voi avete dei martiri che danno forza alla vostra fede. Grazie per il vostro esempio.
Un deferente saluto rivolgo al Governo egiziano e al Signor Presidente Abdel Fattah al-Sisi.

Guarda il videomessaggio del Papa alla Chiesa copto-ortodossa d'Egitto


Preghiere di pace nel giorno di Natale per le chiese orientali

Festa di Natale oggi, secondo il calendario Giuliano, per milioni di cristiani sparsi nel mondo, fedeli di Chiese orientali
Natale a Il Cairo celebrato dal Patriarca Tawadros
“Preghiamo per la pace nel mondo intero” e perché “Dio doni gioia a tutte le persone”: così il patriarca Tawadros II, capo della Chiesa copta ortodossa, in risposta all’augurio di buon Natale, “nel segno della comunione” tra tutti i cristiani, rivolto ieri da Papa Francesco ai fedeli delle Chiese orientali, cattoliche e ortodosse, che seguono il calendario Giuliano.

Se c’è crimine nel mondo è per assenza di amore

In un video messaggio, rivolto a tutti i copti nel mondo, il patriarca d’Alessandria, ricorda che “la festa del Natale è un’opportunità” per essere ricolmati dell’amore di Dio, che “non ha inviato un angelo o un arcangelo o un profeta, un politico o un ambasciatore, ma è venuto lui stesso”, “perché Dio ama veramente l’uomo, con azioni e non a parole”. E se “il mondo assiste ad una crescita di violenza, crimine e terrorismo”, tutto ciò avviene, lamenta Tawadros, “perché nel cuore dell’uomo è assente l’amore.

Riempirsi di pace per rifiutare la violenza

Tra le chiese cattoliche oggi in festa per la nascita del Salvatore, quella greco-ucraina, guidata dall’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk: “celebrare il Natale – sottolinea il presule - significa riempirsi della pace del cielo e dire ‘no’ alla violenza”, “nelle parole e nelle azioni”, sia nella vita privata “soprattutto in famiglia, nel rapporto tra marito e moglie o tra genitori e figli” che “su tutti i fronti della guerra”. “Non permettiamo – ammonisce mons. Shevchuk - che la cieca violenza fisica o morale diventi nella società in cui viviamo, un mezzo di lotta politica”.

Messe in tutto il mondo per accogliere Gesù

A celebrare oggi la Nascita di Gesù, anche i cristiani ortodossi in Russia, in Bielorussia, Serbia, Croazia, Macedonia, Terra Santa e i tanti fedeli osservanti del calendario Giuliano nelle comunità sparse in tutto il mondo. Solenni Messe nella notte di Natale si sono svolte in tutto il mondo, con la partecipazione anche di autorità civili: oltre che in Egitto, nella nuova cattedrale della Natività, eretta dove sorgerà la capitale amministrativa ad est del Cairo e a Kiev in Ucraina, nella cattedrale di Santa Sofia, anche a Betlemme nella chiesa della Natività, dove ha officiato il patriarca greco ortodosso, Teofilo III; a Mosca, nella cattedrale del Cristo Salvatore, dove il rito è stato presieduto dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Cirillo I, alla presenza del primo ministro Medvedev; a San Pietroburgo nella cattedrale della Trasfigurazione, cui ha partecipato il capo di Stato Putin; a Belgrado, nel tempio di San Sava, dove ha celebrato il patriarca Ireneo, primate della chiesa ortodossa serba; a Sydney, nella chiesa ortodossa copta di san Marco e in ogni angolo del pianeta dove Gesù era atteso come Signore e Salvatore.