giovedì 29 novembre 2018

Rapporto Sbilanciamoci! 2019 - Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente - 101 proposte per un cambiamento vero

Rapporto Sbilanciamoci! 2019
Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente
101 proposte per un cambiamento vero

La Campagna Sbilanciamoci! ha presentato il 27 novembre in un affollato evento a Roma presso la Sala Nilde Iotti della Camera dei Deputati la sua “Controfinanziaria”, giunta alla ventesima edizione.
Il Rapporto di Sbilanciamoci!, intitolato “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente”, come ogni anno esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio 2019 e delinea una manovra economica alternativa articolata in sette aree chiave di analisi e intervento. Dal fisco e la finanza al lavoro e al reddito, dall’istruzione e la cultura all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la pace e la cooperazione internazionale: proposte puntuali e praticabili da subito per contrastare le disuguaglianze e garantire giustizia, diritti e sostenibilità all’Italia.

Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente

Il nostro Rapporto 2019 contiene la Legge di Bilancio che vorremmo, quella del cambiamento, ma quello vero.

Con le 101 proposte che abbiamo elaborato, delineiamo una diversa idea di economia, di spesa pubblica, di modello di sviluppo. Sbilanciamoci! ritiene necessario cambiare pagina, un salto di paradigma, un’inversione di rotta rispetto alle politiche neoliberiste di questi anni. Bisogna rimettere al centro la politica, le politiche. Servono investimenti pubblici per consumi e produzioni legate alla green economy e ai nuovi bisogni sociali, capaci di produrre qualità sociale ed eguaglianza.

Per questo sono fondamentali politiche redistributive che intacchino privilegi, rendite di posizione, ricchezze abnormi. Il welfare non è un costo, è un diritto ed è un investimento. Una società più istruita, formata e sana esprime anche un’economia più innovativa e capace di futuro. Abbiamo bisogno di una radicale riconversione ecologica e civile dell’economia. Dobbiamo eliminare i sussidi ambientali dannosi e ridurre drasticamente le spese militari.

Tutto questo non è il “libro dei sogni”. Lo dimostriamo con la nostra contromanovra di bilancio da 38,5 miliardi di euro a saldo zero e le nostre 101 proposte specifiche, concrete e dettagliate. Si può fare: questa è la strada del vero cambiamento...

Le alternative di Sbilanciamoci!: 101 proposte per un vero cambiamento

La Legge di Bilancio 2019-2021 del Governo è un’occasione mancata, un testo che di certo non rappresenta la “manovra del cambiamento”. Tra luci, ombre e molte contraddizioni si è persa un’occasione per voltare pagina rispetto all’obiettivo di mettere i mattoni di un modello di sviluppo fondato sull’ambiente, la pace e i diritti.

La nostra Legge di Bilancio vale 38,851 miliardi di euro. Non aumentiamo l’indebitamento, né il rapporto deficit-Pil, sterilizziamo le clausole di salvaguardia. Troviamo risorse con una politica di giustizia fiscale (Tobin e Digital Tax, patrimoniale, rimodulazione in senso progressivo dell’Irpef) che fa entrare nelle casse dello Stato poco più di 24,5 miliardi di euro e che permette di ridurre le tasse ai due scaglioni più bassi di reddito, dove sono concentrati i lavoratori con più bassi salari e del ceto medio.

La nostra spending review parte dalla riduzione delle spese militari (4,2 miliardi di euro) e dall’abrogazione delle agevolazioni per le scuole private (337 milioni). Proponiamo da un lato di raddoppiare gli investimenti pubblici (fino a 7 miliardi) per far ripartire l’economia e creare lavoro, e dall’altro una forma di sostegno al reddito (quasi 7 miliardi) con caratteristiche diverse dal cosiddetto “reddito di cittadinanza” del Governo.

Avanziamo misure alternative sulle pensioni rispetto a “Quota 100”: riduzione strutturale dell’età di pensionamento, attenzione alle pensioni dei giovani. Proponiamo 4 miliardi di euro per la scuola e l’università (diritto allo studio, offerta formativa, edilizia scolastica) e quasi 600 milioni per le politiche culturali, abrogando la misura spot del “Bonus Cultura”.

Chiediamo un grande piano di opere utili per l’ambiente: messa in sicurezza del territorio, prevenzione antisismica, lotta all’abusivismo.

Vogliamo un welfare dei diritti: non bonus bebè, ma asili nido pubblici (500 milioni). Proponiamo di aumentare il Fondo politiche sociali di 900 milioni e l’abolizione del superticket. Serve un impegno più forte sui temi della disabilità e per questo chiediamo uno stanziamento di 280 milioni per il supporto dei caregiver familiari e maggiori risorse per progetti individuali che assicurino una maggiore autonomia delle persone con disabilità.

Contro la criminalizzazione dei migranti e della solidarietà proponiamo un fondo aggiuntivo di 400 milioni di euro per l’accoglienza. Per le politiche abitative sosteniamo un piano di 1,1 miliardi per abitazioni sociali senza consumo di suolo. Insieme a tutto questo proponiamo tante specifiche misure per l’economia solidale e solidale, 1,5 miliardi per la cooperazione allo sviluppo e 252 milioni per il servizio civile.

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