venerdì 17 agosto 2018

Addio Rita ... resterai nei nostri cuori!


Addio Rita Borsellino, lo sguardo dolce dell'antimafia

Sempre presente e sempre discreta. Forte e tenera. Non ricordo quando ci siamo conosciuti. Sicuramente tanti tanti anni fa. Sicuramente a qualche iniziativa di Libera...


Rita Borsellino è morta il 15 agosto a Palermo all'età di 73 anni.

Piccola grande Rita, sguardo dolce dell'antimafia. Sempre presente e sempre discreta. Forte e tenera. Non ricordo quando ci siamo conosciuti. Sicuramente tanti tanti anni fa. Sicuramente a qualche iniziativa di Libera, l'associazione che contribuì a far nascere raccogliendo l'invito di don Luigi Ciotti. Già, Rita difficilmente diceva di no agli inviti ad esserci. Soprattutto quando l'incontro era coi giovani, coi bambini. Quante volte l'ho ascoltata dialogare con loro, in grandi città o in sconosciuti paesini del Sud. Nonna Rita (come le piaceva essere chiamata così) rendeva facili temi difficili, col sorriso e la delicatezza, e i bimbi la seguivano con attenzione. Le parole giuste come le nonne sanno fare, per trasmettere la memoria. Ma anche mamma Rita e sorella Rita. Soprattutto di altre donne che come lei avevano subito la violenza delle mafie.

Ricordo bene quegli abbracci, quel rincuorare, quel sorreggere, lei piccola e timida, la sofferenze delle altre donne. Sì, l'immagine che più mi ritorna in mente è lei sempre in prima fila nelle Giornate della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, quel 21 marzo, primo giorno di primavera, giorno in cui diceva "la vita sconfigge la morte". Era lì, sottobraccio ad altre donne con cognomi meno noti ma tutte unite dallo stesso dolore.

"La memoria è vita che si coltiva ogni giorno!", ripeteva sempre. Così il suo enorme dolore veniva messo a servizio del dolore degli altri. Non l'ho mai sentita alzare la voce. E anche quando chiedeva giustizia e verità, per suo fratello, per la sua famiglia, per le tante famiglie vittime delle mafie, lo faceva con la forza della pacatezza. No, non urlava Rita ma c'era sempre. Al di là degli eventi. "Mi sono stufata di contare le persone. La vera antimafia si fa ogni giorno senza stare attenti ai numeri", mi disse una volta nel corso di un convegno rispondendo a chi confrontava le presenze a diversi eventi. No, non ci stava Rita a chi faceva a gara a chi era più antimafia.

La sua antimafia era la vita, quotidiana. Cercando il positivo anche nei momenti più difficili, riconoscendo i "passi avanti verso la verità" ma continuando a chiedere che si andasse avanti. Rita, nonna, mamma, sorella, ha visto crescere, e lo ha ripetuto fino all'ultimo, "l'albero della pace, della giustizia, della verità", come quell'ulivo che la madre volle in via d'Amelio al posto di un monumento. Come ne era orgogliosa, come era orgogliosa di quelle olive prodotte, di quei frutti di un lavoro comune. Lo raccontava sorridendo. E quel sorriso che ha donato a tutti, malgrado tanta sofferenza, è la sua vittoria.

"Paolo è vivo", ci ripeteva sempre. Rita è viva, ora noi dobbiamo ripetere.



RITA BORSELLINO, ADDIO ALL'ANTIGONE DI PALERMO

Rita Borsellino si è spenta 26 anni dopo quell’orrendo attentato del 19 luglio che ebbe come vittima uno dei magistrati simbolo della lotta a Cosa Nostra. Ho avuto il privilegio di conoscerla e ricordo il suo sguardo celeste, così intenso, che incarnava la Palermo normanna. Dopo la morte del fratello questa farmacista così schiva e introversa aveva deciso di portare avanti la sua testimonianza nelle scuole, nelle manifestazioni e negli incontri pubblici, nonostante fosse ancora irrimediabilmente piegata dalla sofferenza. Aveva in sostanza raccolto il testimone del fratello, per continuare la lotta alla mafia con altri mezzi, a cominciare dall'indignazione civile. “Paolo”, raccontava, “dopo la morte del suo amico Giovanni Falcone sapeva di essere condannato. A casa rimaneva in disparte o in silenzio per lungo tempo: faceva le prove di come la sua famiglia sarebbe sopravvissuta alla sua scomparsa”.

La sorella “del giudice gentile”, uno dei nemici più implacabili di Cosa Nostra, aveva finito per rappresentare la figura tragica di Antigone, il personaggio di Sofocle che si batte contro il tiranno Creonte per dare sepoltura, e dunque giustizia, al fratello Polinice. Nei suoi incontri con il pubblico era lucida, pacata, determinata nel condannare il sistema mafioso e analizzare il contesto di un omicidio che aveva dietro un disegno molto più ampio di quello messo a segno dagli esecutori materiali. "Davvero crede che a reggere un’organizzazione come Cosa Nostra siano solamente i Riina e i Bagarella?”, mi disse in un'intervista. Rita Borsellino rappresentava la forza tranquilla di un movimento dedito alla lotta a Cosa Nostra attraverso gli strumenti della verità e della giustizia. Da brava farmacista inoculava nei giovani e nella società il vaccino di quell'educazione civica che è il principale anticorpo alla mentalità mafiosa. Per questo Palermo con la sua scomparsa perde un pezzo della sua anima migliore.




Ciao Rita

Ciao Rita, la tua è stata una vita che abbraccia la vita. Una vita che apriva ai suoi orizzonti agli altri, alla memoria, all'impegno civile, alla politica e alla testimonianza di fede.

Rita, una donna integra, generosa e schiva. Una donna di “sostanza” come lo era Paolo. Sempre un sorriso. Non dimentico la dignità nella sua lunga e sofferta malattia. Seguiva le leggi del cuore, della coscienza e non solo quelle dei codici. Sei stata tra le prime con Saveria Antiochia a capire che la memoria delle vittime innocenti delle mafie andava trasmessa ai giovani come impulso di vita, di conoscenza , di verità e come desiderio di costruire una Italia mai piu’ compromessa con le mafie e la corruzione. Una memoria come pungolo a fare di più e a fare meglio. Sei sempre stata allergica alle parole vuote, alle parole come esercizi di retorica. Credevi nei fatti ed è con i fatti che ti dobbiamo ricordare. Hai lottato per la verità. “Non una verità, la verità” - dicevi con tua nipote Fiammetta, perché solo con la verità si può avere giustizia.” Nel tuo impegno politico hai sempre guardato alla politica come servizio, come impegno per il bene comune, come dovrebbe essere ma non sempre lo è. Nelle campagne elettorali non hai mai promesso delle cose ma dicevi “vi prometto rispetto”. Ciao Rita, la tua è stata una vita che abbraccia la vita. Una vita che apriva ai suoi orizzonti agli altri, alla memoria, all’impegno civile, alla politica e alla testimonianza di fede. Hai trasformato il dolore per la perdita di tuo fratello in una testimonianza ai giovani, affinché riempiano la vita di senso e di significato. Ciao Rita te ne se andata ma non ti cercheremo tra i morti o sotto la pietra di un cimitero ma continuerai ad essere tra noi nei volti e nelle parole di quei ragazzi e di quelle persone che, con la tua testimonianza, ha stimolato a mettersi in gioco".

Luigi Ciotti
presidente nazionale Libera e Gruppo Abele

Il ricordo di Luigi Ciotti
Rita se n'è andata, non dobbiamo commemorarla a parole ma con fatti


Sono tanti i messaggi e i pensieri in queste ore dedicati a Rita Borsellino, scomparsa il giorno di Ferragosto all'età di 73 anni. Sia la gente comune che il mondo istituzionale e della politica, le associazioni, in queste ore stanno lasciando un proprio ricordo della sorella del giudice Borsellino.

La camera ardente è stata allestita in una villa di via Bernini confiscata alla mafia e diventata la sede del Centro studi "Paolo Borsellino". Un'organizzazione fondata dalla stessa Rita per ricordare il fratello magistrato Paolo, ucciso da Cosa Nostra il 19 luglio 1992. Non lontano dalle stanze che ospitano il feretro di Rita Borsellino, si trova quella che fu la villa di Totò Riina e che adesso ospita una caserma dei carabinieri. 
I funerali si terranno oggi alle 11,30 nella chiesa “Madonna della Provvidenza-Don Orione” di via Ammiraglio Rizzo. 




Ecco alcuni messaggi a ricordo di Rita Borsellino

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
"Ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Rita Borsellino, alla quale mi legavano sentimenti di vera amicizia e di condivisione. Con coraggio e determinazione, ha raccolto l’insegnamento del fratello Paolo, diventando testimone autorevole e autentica dell’antimafia e punto di riferimento per legalità e impegno per migliaia di giovani. Ai suoi familiari esprimo la mia vicinanza e la più grande solidarietà".

Maria Falcone, sorella di Giovanni: 
"Con Rita Borsellino scompare una figura di grande umanità e una vera combattente per l'affermazione dei valori della legalità e della democrazia. Reagì al grande dolore per la drammatica perdita del fratello Paolo con la determinazione di far continuare a vivere le idee per cui lui aveva lottato fino alla morte. Oltre all’impegno nelle istituzioni, è stata testimone, in particolare con i più giovani, dell’importanza della memoria nella costruzione di un futuro libero dalle mafie. La ricorderemo sempre con gratitudine e affetto".

Associazione Antimafie Rita Atria:
"Tutti i componenti dell’Associazione Antimafie Rita Atria esprimono il proprio immenso dolore per il lutto che ha colpito tutti i siciliani onesti, tutti le persone che si battono per la verità e la giustizia. Ci sono momenti come questo in cui si resta senza parole, ma è giusto ricordare quanto importante sia stata la sua vita e quanto sia stato determinante il suo impegno e l’esempio che incarnava per le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerla, incontrarla o anche di sentire solo le sue parole. Noi, in particolare, come associazione, con lei abbiamo un debito di riconoscenza considerato che fu la prima, insieme all’incommensurabile giudice Caponnetto, a darci fiducia e a spingerci a proseguire nel difficile viaggio che avevamo scelto, in una regione che ancora oggi risente di una subcultura mafiosa della quale non riesce a liberarsi del tutto. Da allora, abbiamo proseguito, non si può più tornare indietro dopo avere saputo che un’altra via è possibile e dopo avere conosciuto persone come lei che questa strada te l’hanno mostrata, che hanno creduto in te, che ti hanno fatto comprendere che ognuno di noi può essere, anzi deve essere, l’agente di cambiamento. E’ morta senza avere giustizia né verità, né risposte, questo bisogna ricordarlo, specialmente in questi giorni in cui ci sarà una processione di finti cordogli e false commemorazioni, specialmente da parte di chi, ancora oggi tiene le verità ben nascoste o non fa nulla affinché venga data giustizia e verità a chi le aspetta da decenni. Il suo impegno, il suo testimone, però, continuerà ad essere portato avanti, abbiamo gambe forti e spalle larghe e non ci fermeremo. La morte terrena non è definitiva se hai lasciato semi che diventeranno piante robuste, e di semi Rita ne ha piantati tantissimi. Che la terra ti sia lieve".